Gru in pista durante il GP del Giappone: terremoto in FIA

Ha scatenato la furia di piloti e tifosi, la scena dei due trattori entrati in circuito a Suzuka durante il GP. E la FIA avvia un’indagine.

La Federazione Internazionale è uscita con le ossa rotte anche da questa domenica. Quanto avvenuto nel round giapponese del Mondiale 2022 ha lasciato basiti un po’ tutti. Al di là della frettolosa assegnazione del titolo a Max Verstappen e della misteriosamente immediata penalità inflitta a Leclerc, il vero carico da novanta è stato rappresentato dall’episodio immediatamente successivo all’uscita di pista di Sainz e Albon.

Bandiera FIA (Ansa Foto)
Bandiera FIA (Ansa Foto)

Su un tracciato zuppo e con la visibilità azzerata, è stata dapprima data la bandiera rossa e subito dopo, con i corridori ancora sul tracciato, sono stati fatti entrare due trattori per rimuovere le vetture ferme. Una situazione che ha fatto fremere i protagonisti, che subito ne hanno denunciato la pericolosità. Ma che soprattutto ha fatto ricordare a tutti i tragici fatti del 5 ottobre 2014, quando in un frangente analogo Jules Bianchi, al volante della sua Marussia, era finito dritto dritto sotto il mezzo che avrebbe dovuto portare via la Sauber di Adrian Sutil.

Per il francese saranno nove lunghi mesi di coma, prima del decesso del 17 luglio 2015.

Tra i più infervorati nell’assistere alla replica del fattaccio, è stato Pierre Gasly, il quale via radio e poi una volta rientrato al box, non ha nascosto rabbia e disappunto.

Non capisco come otto anni dopo si possa ancora vedere qualcosa del genere. Se avessi perso l’auto allo stesso modo di Carlos nel giro precedente…“, lo sfogo del francese dell’Alpha Tauri in cui ha fatto intendere di aver avuto paura.

La FIA interviene dopo il “caso gru” a Suzuka

E manco il tempo di rientrare al paddock a seguito dell’interruzione per maltempo che il driver di Rouen è stato raggiunto da un’altra notizia. L’organo federale ha infatti deciso di punirlo con un drive through, convertito in 20″ di penalità, più due punti sulla patente. Questo perché nonostante la red flag, aveva continuato a procedere a 200 km/h, a in un tratto perfino a 250 km/h.

Anche se fossi andato a 100 km/h, se avessi perso il controllo della macchina e colpito un trattore da 12 tonnellate, sarei morto“, si è ribellato. Ferito in particolare per lo sfregio alla memoria del suo connazionale e amico, primo scomparso del Circus post Senna.

Pur avendo confermato il rispetto della procedura utilizzata in F1 che prevede il recupero dei veicoli incidentati in regime di Safety Car, i delegati della FIA, dopo aver raccolto i pareri dei corridori, hanno optato per l’apertura di un’inchiesta.

Adesso, dunque, si darà avvio ad un esame approfondito. Così da individuare possibili miglioramenti da apportare alle varie operazioni da compiere quando ci si trova ad affrontare un crash.

Nella fattispecie, si cercherà di stabilire se i commissari abbiano agito in maniera indipendente, inviando nell’immediato il carroattrezzi. Oppure se effettivamente abbiano rispettato un invito della direzione corsa.

Stando a quanto riporta l’articolo 2.6.1 dell’Appendice H del Codice Sportivo Internazionale: “Nessun Marshall o veicolo può entrare nel perimetro del circuito se privo del permesso del controllo di gara“.

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