Red Bull, enorme sospetto sulla RB18: c’è un pezzo irregolare?

La Red Bull è vicinissima ai due titoli mondiali, ma in queste ore è emerso un dubbio non da poco. Ecco cosa sta succedendo a Suzuka.

Per la Red Bull non sembra esserci pace in questi ultimi giorni. Per riassumere tutta la vicenda, occorre tornare al venerdì di Singapore, quando hanno cominciato a circolare le prime voci ed i primi articoli della stampa tedesca sullo sforamento del Budget Cap. Stando a quello di cui si parlava, sembrava che il team di Milton Keynes avesse superato il tetto spese di circa 10 milioni, mentre l’Aston Martin avrebbe speso circa 5 milioni in più di quanto consentito.

Red Bull RB18 (LaPresse)
Red Bull RB18 (LaPresse)

Nel frattempo, gli anglo-austriaci hanno comunque festeggiato l’ennesima vittoria nella notte di Marina Bay, ma stavolta è stato Sergio Perez a far saltare in banco. Anche in merito al risultato della gara ci sono state tantissime polemiche, vista l’infrazione di Checo effettuata sotto Safety Car, che non gli è comunque costata la vittoria finale.

In seguito, tutta l’attenzione finale si è spostata sulla sentenza della FIA, che era prevista per lo scorso mercoledì, in seguito rimandata a lunedì 10 ottobre. La Red Bull è accusata di uno sforamento importante, ma c’è da dire che le voci si sono poi sgonfiate, parlando di un extra-budget speso di circa 1-2 milioni, che rientrerebbe nelle violazioni minori da punire con una multa.

Tuttavia, hanno fatto scalpore le ultime dichiarazioni di Helmut Marko, che dopo essersi detto molto tranquillo in quel di Singapore, ha sicuramente rivisto le proprie affermazioni in quel di Suzuka: “Se dovessero toglierci il mondiale 2021 sarebbe uno scandalo e prepareremo un’azione legale molto importante per rispondere ad un’eventuale decisione del genere“.

Il Super-consulente del team di Milton Keynes non le ha mandate a dire, all’interno di una situazione che si sta facendo molto pesante, anche per i piloti. Max Verstappen, che in caso di vittoria e giro più veloce metterebbe le mani sul secondo titolo consecutivo, ha detto che non si sente condizionato da questa situazione, ma è chiaro che anche i piloti non possono isolarsi del tutto da una vicenda simile.

A Suzuka c’è un’atmosfera pesante, ed ora stanno emergendo nuove voci che sicuramente potrebbero far discutere. La RB18 è una monoposto che ha avuto uno sviluppo incredibile in questa stagione, sino a superare nettamente la Ferrari che ad inizio anno era la macchina migliore. Ora vi parleremo di una soluzione geniale portata durante la stagione, ma che ha fatto fischiare le orecchie a molti.

Red Bull, la stampa si oppone alla sospensione irregolare

Sulla Red Bull continuano ad aleggiare forti dubbi nelle ultime settimane, ed in queste ore ha fatto discutere e non poco un nuovo articolo apparso sulle colonne di “Auto Motor Und Sport“, vale a dire la stessa testata che aveva scritto per la prima volta dello sforamento del Budget Cap la scorsa settimana.

Stando al sito web tedesco, pare che sulla RB18 sia stata montata, nel corso di questa stagione, una sospensione che abbia aumentato e non poco la velocità di punta, aiutando una sorta di stallo aerodinamico che toglieva carico sui rettilinei. L’effetto ottenuto sembra essere simile a quello di una sospensione attiva, e sono state riportate anche alcune parole di un ingegnere Mercedes, che ha preferito restare anonimo.

Ecco le sue parole: “La Red Bull è la macchina che ha l’altezza da terra più alta nella parte posteriore quando è ferma, ma poi diventa la più bassa quando è alle alte velocità“. Un commento molto interessante quello del tecnico del team di Brackley, ma che, almeno per ora, non ha catturato l’interesse da parte dei delegati tecnici della FIA.

Ted Kravitz, esperto di “SKY Sports F1 UK“, ha difeso la squadra anglo-austriaca, affermando: “La loro è sicuramente una soluzione efficace, ma molte squadre ne usano una simile. Non credo ci sia nulla di illegale, non la ritengo un trucco. L’auto si abbassa ad alta velocità ed è in grado di ottenere un gran balzo in avanti in termini di velocità di punta alla fine dei rettilinei, ma come ho già detto non lo fanno solo loro“.

Dunque, la stampa inglese non ha voluto mettere il dito nella piaga, evitando di montare ulteriori polemiche su una situazione già piuttosto pesante. A Suzuka, Max Verstappen va a caccia del bis iridato, sulla stessa pista che ha regalato il secondo titolo anche ad Ayrton Senna nel 1990, Mika Hakkinen nel 1999 e Sebastian Vettel nel 2011. Dunque, le coincidenze ed i richiami con il passato per replicare un’impresa simile ci sono tutte, anche se i rivali non molleranno tanto facilmente.

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