Red Bull, durissimo attacco dell’ex Mercedes: chiesto il pugno di ferro

La Red Bull è nell’occhio del ciclone per la questione Budget Cap, ed un commento pesante è giunto dall’ex boss della Mercedes.

Sulla Red Bull si è abbattuta una vera e propria tempesta in merito alla questione Budget Cap. Il team di Milton Keynes è accusato di aver superato il tetto di spese di vari milioni, una sorta di doping finanziario che le altre squadre hanno attaccato sin da quando, venerdì scorso a Singapore, vennero fuori le prime indiscrezioni in merito a questa vicenda.

Red Bull RB18 (ANSA)
Red Bull RB18 (ANSA)

Inizialmente, sembrava che la squadra diretta da Christian Horner avesse frodato per circa 10 milioni, rientrando nel raggruppamento delle infrazioni gravi, con serio rischio di squalifica o di decurtazione dei punti in classifica. In seguito, varie testate britanniche hanno riportato che gli anglo-austriaci hanno ecceduto di massimo 1-2 milioni, cosa che porterebbe a graziare la Red Bull con una multa al massimo.

La vicenda non è affatto stata chiarita, e la FIA aveva detto che entro mercoledì scorso sarebbe arrivata una sentenza. Tuttavia, la Federazione Internazionale ha poi comunicato che le analisi non erano state concluse, rimandando il tutto a lunedì 10 ottobre, nella speranza che nuove proroghe vengano scongiurate.

Ferrari e Mercedes sono subito state molto chiare sulla loro posizione, con Mattia Binotto e Toto Wolff sugli scudi. A quanto pare, i due team principal non sono presenti a Suzuka, dove oggi sono andate in scena le qualifiche del Gran Premio del Giappone, forse per preparare al meglio un assalto frontale al team di Milton Keynes.

Nel frattempo, Max Verstappen ed i “bibitari” potrebbero festeggiare il bis mondiale proprio in queste ore, con l’olandese che può essere padrone del proprio destino. Al figlio di Jos basta vincere la gara e mettere a referto anche il giro più veloce, cosa che gli consentirebbe di festeggiare il secondo titolo iridato della sua carriera con ben quattro gare di anticipo.

La Ferrari e Charles Leclerc si augurano di rinviare il tutto ad Austin, dove si correrà il GP degli USA il prossimo 23 di ottobre. La cosa avrebbe anche un valore strategico, dal momento che così facendo si arriverebbe alla sentenza di lunedì senza che i titoli mondiali siano già stati assegnati.

La vicenda è molto complicata, ma pensare che venga tolto il titolo dello scorso anno a Verstappen a vantaggio di Lewis Hamilton sembra davvero eccessivo. Tuttavia, non sono esclusi provvedimenti inattesi, dal momento che questo ritardo da parte della FIA fa pensare ad un qualcosa di nuovo che è stato trovato tra i vari documenti presentati.

Red Bull, Norbert Haug si scaglia contro i campioni

In questi giorni, contro la Red Bull sono arrivate durissime accuse, con il team principal Christian Horner che ha minacciato querele agli avversari. L’ultimo a prendere posizione è stato Norbert Haug, ex boss di Mercedes Motorsport, il quale ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Sport1” proprio in queste ore.

Ecco le parole di Haug: “Credo che quando viene in atto un regolamento, tutte le squadre debbano rispettarlo. Se non ti attieni al Budget Cap, non ti attieni più a nulla. Tutti i conti della Red Bull devono essere attentamente controllati da chi di dovere, perché siamo davanti ad un caso molto difficile da giudicare“.

L’ex capo della Mercedes ha concluso: “Ora non dobbiamo fare altro che attendere quelli che saranno i risultati che verranno posti sul tavolo dalla FIA. Se la violazione verrà provata, deve essere punita in maniera severissima. Quanto accaduto si rivelerebbe una grave violazione delle norme, ed una non-punizione avrebbe effetti dannosi per la F1. Tutte le altre squadre si sentirebbero legittimate a fare come loro, per cui è una faccenda delicata e che va affrontata con chiarezza“.

Le parole di Haug sono state molto severe, ma condivisibili. C’è un’attesa davvero incredibile per scoprire quelle che saranno le conseguenze e le eventuali sanzioni, ma l’assenza di Toto Wolff e Mattia Binotto da Suzuka fa molto riflettere. La questione è stata presa molto seriamente dai team principal e dalle squadre in generale, nella consapevolezza che la credibilità della F1 e della FIA passa tutta da questa vicenda.

Difficilmente personaggi di questo calibro si esprimono così apertamente come avvenuto a Singapore senza avere delle prove, per cui è chiaro che qualche violazione ci sia stata. Tutto ora è in mano alla FIA, nella speranza che entro lunedì pervengano dei responsi chiari. Tuttavia, qualsiasi decisione verrà presa, si scateneranno un fiume di polemiche, perché non potranno mai essere accontentati tutti. Vi terremo ovviamente aggiornati con altre notizie nelle prossime ore, la faccenda si fa davvero interessante.

Impostazioni privacy