La Mercedes vuole crederci: un obiettivo è ancora fattibile

Quello che si chiuderà il 20 novembre ad Abu Dhabi potrebbe essere l’annus horribilis della Mercedes, ma per i vertici del team c’è una speranza.

Se alla bandiera a scacchi di Yas Marina dovesse arrivare senza successi, per la Mercedes sarebbe davvero la fine di un’epoca d’oro. O forse un ritorno alle origini. Data infatti 2011 l’ultima volta che la Stella è rimasta a secco. Allora la sua formazione era composta da Schumacher e Rosberg, entrambi capaci di entrare in top 10, ma non di scalare il gruppo fino al podio.  Il campionato successivo fu leggermente più generoso con un centro da parte del figlio d’arte, mentre nel 2013, anche grazie all’ingaggio di Hamilton, le prime posizioni saranno tre.

Il responsabile tecnico di Mercedes James Allison (LaPresse Foto)
Il responsabile tecnico di Mercedes James Allison (LaPresse Foto)

E’ vero, sembra di parlare della preistoria è in parte lo è, visto che in quel periodo imperavano ancora i V8 termici. Ed infatti, con il 2014 e l’introduzione dell’ibrido per la Stella sarà tutta un’altra storia. Da lì in avanti le vittorie non si conteranno. E con esse le doppiette in gara. Lewis si aggiudicherà subito due Mondiali, mentre il 2016 sarà l’annata del testa a testa senza esclusione di colpi con Nico, con quest’ultimo trionfatore, ma talmente esausto da annunciare il ritiro dalle competizioni.

Dal 2017 al 2020 con l’arrivo di Valtteri Bottas, Ham troverà pane per i suoi denti, mentre il finnico saprà fare soltanto da spalla, mettendo il proprio nome in cima alla classifica soltanto in dieci occasioni.

Nel 2021 sarà ancora coppa costruttori, ma i primi posti ottenuti non saranno sufficienti per confermarsi nella generale conduttori. E questo 2022, come detto, il flop sarà totale, considerato che stando ai numeri e salvo sorprese, dovrebbe sfuggirle pure la seconda piazza marche.

La Mercedes svela la sua unica speranza

La ragione di tale débâcle è da ritrovarsi in alcune scelte tecniche non azzeccate, come confessato dal direttore tecnico Mike Elliott, che tuttavia ha preferito tenersi lontano dal fornire dettagli. Eppure, pur consapevole dei deficit di una W13 difficile da domande, il responsabile dell’area tecnica James Allison, si è detto convinto che da qui al gran finale la squadra potrà regalare qualche bella sorpresa ai suoi tifosi.

Ci sono state diverse occasioni in cui avremmo potuto cogliere il successo, ma le circostanze ci hanno impedito di centrare l’obiettivo“, ha analizzato l’ingegnere britannico. “E non parlo di corse dominate, in quanto in quel caso bisogna avere la monoposto più forte in assoluto e la nostra non lo è. Purtroppo non siamo in grado di comportarci come nel recente passato. Ciò malgrado quando la macchina è veloce siamo abbastanza vicini“.

A differenza delle scorse stagioni in cui pareva poter fare ciò che voleva, tanto era grande la sua supremazia, oggi fatica pure ad approfittare delle opportunità quando si presentano.

Ci sono stati degli eventi che abbiamo iniziato dalla prima fila dello schieramento e tuttavia le circostanze non ci hanno aiutato“, ha commentato. “Resto comunque ottimista. Un momento favorevole può sempre arrivare. Sta a noi, poi, farci trovare pronti a coglierlo”.

Pur ribadendo che l’unico vero target del team è avere il pieno controllo della corsa su ogni tipo di pista, il 54enne ha ammesso che sentire almeno una volta l’inno tedesco risuonare in circuito, sarebbe in ogni caso una sorta di consolazione.

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