F1, altro scandalo in casa Red Bull: si sta toccando il fondo

La F1 è in subbuglio per il caos generato dalle voci sul superamento della RB del tetto massimo di spesa imposto dalla FIA. Un nuovo scandalo è avvenuto nelle ultime ore.

In un momento molto delicato per la Red Bull Racing è giunta la notizia di un ritorno alle origini che in pochi si aspettavano. Ad inizio dello scorso anno la squadra con sede a Milton Keynes ha annunciato la nascita di una struttura denominata Red Bull Powertrains Limited, il cui compito avrebbe dovuto essere quello di continuare a sviluppare autonomamente le PU Honda. La squadra che si appresta a vincere il quinto mondiale costruttori della sua storia aveva fatto pressioni per ottenere il congelamento dei motori, a seguito dell’uscita di scena del motorista Honda.

Max Verstappen (Ansa Foto)
Max Verstappen (Ansa Foto)

La casa giapponese aveva annunciato che avrebbe concentrato i suoi sforzi in altri campi, costringendo apparentemente la Red Bull Racing a correre ai ripari. Oltre alle vetture guidate da Max Verstappen e Sergio Perez, lo junior team AlphaTauri era coinvolto nella fornitura delle PU nipponiche. Al termine del 2021 i tecnici della Honda avrebbero dovuto dire addio alla F1, portando il team a istituire una struttura nel Regno Unito destinata appositamente allo sviluppo del propulsori. Di fatto l’accordo era quello di accedere alle proprietà intellettuali della casa di Tokyo, avendo il via libera della F1 Commission (composta da da Liberty Media, dalla Federazione Internazionale dell’Automobile e da tutti i team) sul congelamento delle Power Unit per gli anni successivi.

In sostanza la squadra austriaca ha primo sfruttato il placet di tutte le altre squadre, in un momento di grave crisi economica mondiale, per poi continuare a sfruttare il know – how della Honda sino a raggiungere le massime prestazioni possibili al momento del congelamento dei motori. Inizialmente alcuni team, come Ferrari e Renault non erano favorevoli, trovandosi indietro, mentre Mercedes aveva manifestato serenamente il proprio consenso. Il Team Principal della Stella a tre punte, Toto Wolff, aveva spiegato che il congelamento dei motori fosse addirittura indispensabile per mantenere la Red Bull Racing in attività. Probabilmente l’austriaco non si aspettava di perdere il mondiale piloti lo scorso anno per mano di Verstappen e di subire una grande umiliazione nel 2022. Sin qui la Mercedes non ha conquistato nemmeno una corsa, mentre la Red Bull Racing ha già conquistato 13 Gran Premi.

F1, l’uscita fittizia della Honda

Per come sono andate le cose appare chiaro che le squadre hanno fatto un clamoroso favore alla Red Bull Racing, decidendo di accettare le condizioni imposte dal team dominante nel 2022. Max Verstappen ha fatto incetta di successi, lasciando solo le briciole agli avversari. “La creazione della Red Bull Powertrains Limited è una scelta coraggiosa da parte di Red Bull, ma è una scelta che abbiamo fatto dopo un’attenta e dettagliata considerazione. Siamo consapevoli dell’enorme impegno richiesto, ma crediamo che la creazione di questa nuova società sia l’opzione più competitiva per entrambe le squadre”, aveva annunciato lo scorso anno il team principal inglese. Red Bull, retroscena assurdo sul Budget Cap: aveva ragione Horner?

Ora che le Power Unit sono state congelate, è notizia di oggi che la Red Bull Racing e Honda hanno ristretto una partner rinforzata. E non è tutto, già a partire dalla prossima tappa in Giappone, le R18 di Verstappen e Perez e le AlphaTauri di Gasly e Tsunoda sfoggeranno il logo Honda che era sparito, per ovvi motivi, sulla livrea delle monoposto nel 2022 (ecco gli orari del weekend a Suzuka). Dove sono finiti i buoni propositi della casa di Tokyo di divenire carbon free? Si era detto in Giappone che il motivo per il quale avessero sacrificato le risorse in F1 per spostarle verso questo nuovo obiettivo ecologico, sarebbe risultato essenziale per il futuro. Nel giro di un anno e mezzo la Honda ha deciso di fare marcia indietro, come ha anche annunciato il giornalista Andrew Benson della BBC su Twitter.

I loghi Honda tornano sulle vetture Red Bull e Alpha Tauri da questo fine settimana, come parte di un ‘rafforzamento della partnership’ tra la casa automobilistica giapponese e la Red Bull”. In sostanza i vertici delle due realtà aziendali si sono incontrati in Giappone, rendendo palese che la Red Bull non potrebbe realizzare la nuova generazione di power unit in totale autonomia come si era detto. A questo punto la partnership, dopo il mancato accordo con Porsche, potrebbe continuare anche nel lungo periodo, ovvero per il lancio dei nuovi motori nel 2026. I compiti potrebbero essere divisi, tra parte termica ed elettrica, ma sta di fatto che si è trattata dell’uscita di scena più fittizia della storia della Formula 1.

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