GPL, perché il suo prezzo non cresce? Ecco tutte le motivazioni

Il GPL è un alleato per coloro che lo hanno a disposizione sulle loro auto in questo periodo di caro-carburanti. Ecco i suoi vantaggi.

Il caro-carburanti che ha colpito il mondo è stato una vera e propria mazzata per gli automobilisti, ma non per chi ha a disposizione un impianto a GPL. Ma a questo ci arriveremo più tardi. In questo periodo, per fortuna, le cose stanno andando leggermente meglio a causa del taglio delle accise, che sin da fine marzo sono state attivate dal Governo Draghi nella speranza di abbattere i costi.

GPL (Adobe Stock)
GPL (Adobe Stock)

Effettivamente, c’è da dire che questa strategia ha avuto successo e che le cose sono migliorate. Infatti, proprio pochi giorni fa, la benzina al servito ed al self-service ha toccato i minimi da ottobre dello scorso anno, un qualcosa che sembrava davvero impossibile pensando ai rincari che c’erano stati a febbraio.

I carburanti tradizionali avevano superato i due euro al litro, con il diesel che era giunto addirittura a 2,4 a litro. Man mano, la situazione è migliorata, ma ricordiamo che il taglio delle accise non potrà di certo funzionare in eterno, e che prima o poi bisognerà eliminarlo ed affrontare il problema per ciò che è realmente.

Tornando al discorso di apertura, ovvero quello relativo al GPL, c’è da dire che coloro che contano su un’auto spinta da questo impianto hanno avuto vita molto più facile negli ultimi mesi. Adesso cercheremo di capire il motivo di questa differenza con gli altri carburanti, soprattutto con il metano che invece è schizzato alle stelle negli ultimi tempi.

GPL, ecco perché è aumentato di meno rispetto agli altri

Il GPL è sicuramente un metodo conveniente, dal momento che con un litro di tale carburante si possono percorrere circa 13-14 chilometri, ma in tutto ciò va ovviamente calcolato che il suo prezzo è molto più basso rispetto a benzina, diesel e metano, con quest’ultimo che ha conosciuto aumenti da record negli ultimi mesi.

Ad oggi, il GPL si trova a 0,79 euro al litro, e tra i suoi punti di forza c’è una ridotta emissione di CO2 dai tubi di scarico, cosa che rende le vetture che punta su tale tecnologia anche più ecologiche, ovviamente parlando di quelle più moderne e che vengono sottoposte ai controlli più rigidi in fase di progettazione e realizzazione.

Le nuove auto che scelgono di essere spinte da questo sistema non pagano il bollo per i primi 5 anni in Puglia e Basilicata, 4 in Liguria e non subiscono tasse di proprietà in Trentino Alto-Adige. Anche in termini di ZTL ci sono numerosi vantaggi, e questa è una notizia non da poco considerando che molte auto di vecchia generazione saranno estromesse presto dalle zone a traffico limitato.

Insomma, a questo punto è chiaro come convenga puntare su un impianto di questo tipo, anche se, ovviamente, non ci possiamo aspettare le stesse prestazioni di un benzina o di un diesel. In un momento del genere, le prestazioni si possono mettere in secondo piano, concentrandoci su una buona autonomia e sulla possibilità di risparmiare qualcosa, facendo del bene anche al nostro pianeta.

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