Moto3 Buriram, gara: Dennis Foggia domina, out Garcia

Il Gran Premio di Thailandia della Moto3 ha visto trionfare Dennis Foggia, che non ha avuto rivali a Buriram. Quinto Izan Guevara.

La Moto3 ha incoronato Dennis Foggia come il re di Thailandia sul tracciato di Buriram. Il rider del Leopard Racing ha dominato il fine settimana, partendo dalla pole position e gestendo ogni minima fase di gara alla perfezione, cedendo il passo ad Ayumu Sasaki per sole poche centinaia di metri a causa di un piccolo lungo avvenuto a pochi giri dalla fine.

Moto3 Dennis Foggia (ANSA)
Moto3 Dennis Foggia (ANSA)

Per il resto, il Gran Premio di Thailandia della Moto3 non ha avuto poco altro da dire, anche se potrebbe essere stato decisivo in chiave campionato. Con il dominio odierno, Foggia ha scavalcato Sergio Garcia in seconda posizione nel mondiale, mentre Izan Guevara, che ha chiuso quinto, è ad un passo dall’iride.

Per Garcia pesa enormemente la toccata alla fine del primo giro avvenuta con Adrian Fernandez, che gli ha fatto perdere circa un giro per ripartire, prima di alzare bandiera bianca e di fermarsi ai box. Tornando alla classifica finale, da segnalare il terzo posto del nostro Riccardo Rossi, bravissimo a tornare sul podio, mentre Andrea Migno si aggiudica il sesto posto, davanti a Diego Moreira e Jaume Masia. Nono David Munoz, con Ryusei Yamanaka che chiude la top ten di una gara davvero folle e ricca di spettacolo e colpi di scena.

Moto3, Dennis Foggia senza rivali in Thailandia

Lo spettacolo della Moto3 invade la Thailandia, dove Dennis Foggia prova ad iniziare alla grande questo finale di stagione. Dopo le difficoltà degli ultimi appuntamenti, l’alfiere del Leopard Racing ha staccato la pole position, seguito da Jaume Masia ed Ayumu Sasaki, ma anche Stefano Nepa si fa notare per una gran bella quarta piazza durante le prove di qualifica.

Proprio quest’ultimo ottiene una grande partenza salendo in seconda piazza, mentre Foggia si tiene il primo posto. Qualifica terribile per i dominatori della stagione della Moto3, vale a dire Izan Guevara e Sergio Garcia. Il leader del mondiale è scattato dall’undicesima casella, mentre il compagno di squadra, che ormai non vince dal Mugello, addirittura dal ventesimo.

Proprio Garcia è subito costretto al ritiro all’ultima curva dell’ultimo giro dicendo addio al mondiale di Moto3, essendosi preso con Adrian Fernandez e dicendo addio in definitiva al sogno iridato. In testa alla gara, Foggia cerca di guadagnare spazio, ma Sasaki rimane della sua scia, con David Munoz che è risalito terzo dopo pochissimi giri dopo l’undicesimo tempo delle prove.

La gara è anche colpita da un problema curioso, che riguarda le grafiche che non appaiono a causa di alcuni guai tecnici. Sicuramente, non il massimo né per gli spettatori a casa né per le squadre, visto che il problema coinvolge tutti e non solo chi segue dalla televisione. Davanti prosegue comunque lo spettacolo, con Foggia sempre in vetta seguito da Sasaki.

Scatenato Munoz che cerca di chiudere il gap con la coppia di testa, mentre Guevara risale “con calma” il gruppo, ben sapendo che il suo compagno di squadra nonché unico rivale per il campionato è fuori gioco da un bel pezzo. A Deniz Oncu arriva un warning per track limits, mentre la corsa è serratissima nelle prime posizioni, dove chiunque potrebbe avere la possibiltà di vincere la corsa.

Bella la prova di Riccardo Rossi, continuamente in battaglia con Munoz per il podio, mentre Foggia non ha alcuna intenzione di cedere la testa del gruppo neanche per un mezzo giro, continuando a fare il ritmo davanti a tutti. In caso di successo e con Guevara che è ripartito ma che si ritrova doppiato, Dennis passerebbe in seconda posizione nel mondiale, che sarebbe comunque una piccola soddisfazione.

Ongu si ritrova a dover scontare un long lap penalty, mentre nel gruppone di testa infuria la battaglia per la testa: Sasazi e Munoz si scambiano per varie volte la posizione, sin quando non è Diego Moreira ad approfittarne salendo in terza piazza. Di tutto ciò prova ad approfittarne Foggia, il quale riesce man mano a costruirsi un piccolo vantaggio sugli inseguitori.

Sasaki cerca di fare lo stesso, mentre Moreira e Rossi cercano di prendersi la posizione su Munoz. Foggia commette un errore all’ultima curva quando mancano dieci giri alla fine, perdendo la testa della corsa che però riesce a recuperare subito dopo nei confronti di Sasaki.

Dopo un folto gruppo iniziale, la parte di testa inizia a dividersi in vari frammenti, con Foggia, Rossi, Sasaki e Rossi che allungano chiaramente sulla concorrenza. La gara di Guevara lo vede soffrire in termini di ritmo, ma si tratta anche di un’accurata gestione visto il ritiro di Garcia che gli ha servito su un piatto d’argento la possibilità di mettere l’ipoteca sul titolo.

Davanti a tutti, la lotta a tre è infernale, con Sasaki e Rossi che continuano a scambiarsi il secondo posto mentre Foggia cerca di allungare di qualche decimo di secondo per mettersi più al sicuro. Grande rimonta di Andrea Migno che a pochi passaggi dalla fine scavalca Munoz prendendosi il quarto posto, lasciando il rivale nelle grinfie di Guevara.

Gara molto intelligente quella del leader del campionato, in una giornata ben più sofferta del previsto per il GasGas Aspar. Questa squadra ha dominato la scena nel corso di questo campionato, ma qui in Indonesia non c’è mai stato il ritmo giusto per puntare alle prime posizioni, ed il ritiro di Garcia al primo giro ha fatto il resto.

La sfida per le posizioni seguenti alla vetta è straordinaria, con Sasaki che riesce a spuntarla e si porta a casa il secondo posto, seguito dal nostro Rossi e da un ottimo Nepa. Per Guevara il quinto posto è un risultato più che positivo, che rappresenta un’ipoteca sul titolo considerando il ritiro del compagno di squadra.

Risultato eccezionale per il nostro Foggia che vince, mentre Riccardino chiude sul podio completando una domenica d’oro per i colori italiani, che ora sperano di farsi valere anche nelle altre categorie. Dennis è comunque lontano nel mondiale, ma sperare e crederci non costa nulla. Prossimo appuntamento a Philip Island tra due settimane.

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