F1, Ferrari chiede pene severe: è già guerra con la Red Bull?

Si inasprisce la discussione sulle presunte violazioni del budget cap 2021 da parte di due team di F1. La Ferrari attacca. Red Bull risponde.

Dopo le polemiche relative all’atteggiamento tenuto dalla FIA in occasione delle fasi finali del GP di Monza, ci si aspettava un attimo di pace in quel di Singapore. Ed invece a weekend appena cominciato è scoppiata la bomba. Tra la prima e la seconda sessione di prove libere, è esploso il caso budget cap. Stando alle indiscrezioni trapelate nel paddock Red Bull e Aston Martin avrebbero fatto le furbe lo scorso anno, spendendo più dei 145 milioni stabiliti dal regolamento. Si parla di una cifra attorno ai 10 milioni di dollari. Ben oltre i 7,25 milioni di tolleranza validi per l’imputazione di “infrazione minore”.

Ferrari e Red Bull (ANSA)
Ferrari e Red Bull (ANSA)

Come facilmente immaginabile, di fronte a tale sospetto, apriti cielo. Il boss della Mercedes Toto Wolff ha subito domandato chiarezza e pugno di ferro. In pratica, secondo il manager viennese, qualora i due concorrenti fossero ritenuti effettivamente colpevoli dall’organo federale, dovranno essere puniti con la massima pena: la squalifica dalla classifica costruttori.

Non meno dolce si è mostrato il direttore sportivo della Ferrari Laurent Mekies il quale, brandendo l’esigenza di giustizia e regole sì, ma uguali per tutti, ha replicato la richiesta del capo della Stella, circa l’inflizione delle “massime sanzioni”.

Se l’antipatia tra l’austriaco e l’omologo degli energetici Christian Horner è ben nota, l’appunto severo del francese ha destato maggiore sorpresa. Ma ha una ragione di fondo. E per trovarla bisogna tornare indietro al 2019 quando, Max Verstappen, dichiarò che la Rossa aveva “barato con il motore”, motivo per cui all’improvviso aveva cominciato a vincere e fare incetta di podi.

Dunque, quella che si è creata a Marina Bay è stata un’occasione d’oro offerta al Cavallino per rispondere pan per focaccia. E togliersi i sassolini dalle scarpe accumulati in quel frangente.

Budget cap della F1 violato: cosa può cambiare

Nell’attesa della risposta definitiva da parte della Federazione Internazionale che dovrebbe arrivare il prossimo 5 ottobre, il dirigente transalpino, tra l’altro ex federale ha affermato: “Ora non è più un segreto che due squadre hanno infranto il tetto di spesa 2021. Una in modo significativo, l’altra meno. Riteniamo questa situazione molto grave e ci aspettiamo una gestione esemplare da parte dell’organo governatore. Ci fidiamo del loro operato al 100% visto che sono state prese diverse posizioni forti negli ultimi mesi“, ha asserito sbandierando l’esigenza della trasparenza.

Poi bisognerà capire se ci sono state implicazioni anche nel 2022 e tendenzialmente nel 2023“, ha quindi lanciato il monito a proposito di probabili ulteriori irregolarità perpretrate nel campionato in corso e potenzialmente nel prossimo.

Ora bisognerà capire cosa succederà. Il Mondiale passato è finito con i nervi a fior di pelle a causa del modo in cui erano stati diretti gli ultimi cinque giri del GP di Abu Dhabi. Quelli fatidici post incidente di Latifi che di fatto hanno consegnato il primo sigillo in carriera a Mad Max, penalizzando Hamilton. L’eventuale esclusione della graduatoria, potrebbe portare un ulteriore stravolgimento, con annesso calo di credibilità dello sport.

“Per noi è importante che le regole vengano rispettate”, ha proseguito la sua riflessione il 45enne di Tours. “Se non ci saranno provvedimenti retroattivi, che valgano almeno per il futuro“, ha rilanciato.

Red Bull respinge le accuse: Ferrari chiede chiarezza

Messo nel radar dell’attenzione mediatica e fatto passare per imbroglione il team con base a Milton Keynes non ha tardato a replicare a tono ai detrattori. In particolare il responsabile del muretto Horner ha invitato la Stella e l’equipe di Maranello a fare marcia indietro.

A meno che non ci sia un chiaro ritiro di queste dichiarazioni, prenderemo la cosa sul serio. E valuteremo le opzioni a nostra disposizione“, la minaccia del britannico. “È assolutamente inaccettabile fare commenti del genere, totalmente diffamatori per la squadra, per i marchi e per la stessa F1“.

Si trattava di una comunicazione privata tra noi e la FIA. Come può qualcuno di esterno conoscere i dettagli della nostra richiesta? O sapere se si è in violazione o meno?”, gli interrogativi retorici posti dal marito di Ginger Spice, inviperito per questo ennesimo affaire poco lusinghiero nei confronti della top class.

Non sappiamo nemmeno se abbiamo commesso un’infrazione. Lo scorpiremo soltanto la prossima settimana, quando il processo sarà stato completato“, ha svelato indispettito

Per il 48enne, certi atteggiamenti da parte dei rivali sarebbero tenuti ad hoc per gettare fango sulla scuderia che sta per portare via per la prima volta dal 2014 il sigillo costruttori alle Frecce d’Argento, e disturbare Mad Max che già a Marina Bay potrebbe festeggiare il secondo titolo.

Ci sentiamo offesi per le osservazioni che sono state fatte“, ha detto. “È forse una coincidenza che il nostro pilota abbia la chance di vincere il campionato proprio qui e che invece delle sue prestazioni fenomenali di quest’anno si discuta solo del budget cap? Penso si tratti di una tattica subdola, forse utilizzata per sminuire la loro mancanza di forma“, ha rincarato la dose nei confronti dei due principali accusatori.

Prossimo appuntamento dunque, negli uffici della Federazione, ma non solo. Le settimane a seguire della F1 potrebbero vedere i vertici delle scuderie scontrarsi anche con gli avvocati davanti a un giudice.
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