La Regina Elisabetta II pilota di F1? L’ex campione fa una rivelazione

Nel weekend di Monza, la F1 ha partecipato commossa alla scomparsa della Regina Elisabetta. Svelato anche un retroscena che la riguarda.

Sembra quasi una boutade, ma non è affatto così. La Regina Elisabetta II d’Inghilterra avrebbe potuto competere ai massimi livelli del motorsport se solo lo avesse voluto. O ne avesse avuto l’opportunità. A sostenerlo non siamo noi. E neppure uno a caso. Bensì il titolatissimo Jackie Stewart.

Regina Elisabetta II d'Inghilterra (Ansa Foto)
Regina Elisabetta II d’Inghilterra (Ansa Foto)

Tre Mondiali di F1 vinti, nel 1969, nel 1971 e nel 1973 e la fama di corridore serio, meticoloso e decisamente poco avvezzo all’incidente, lo scozzese, Sua Maestà l’aveva conosciuta bene avendo dalle sue mani ricevuto due onorificenze. La promozione ad Ufficiale dell’Impero Britannico per meriti sportivi nel 1972 e in seguito il titolo di Baronetto nel 2001.

In pochi però sanno, che nel frangente delle loro formali ed istituzionali frequentazione, l’83enne ebbe pure l’opportunità di osservarla alla guida, scoprendo doti velocistiche non indifferenti.

La Sovrana in effetti, ha sempre avuto una gran passione per i motori. Addirittura, a 18 anni, decise di arruolarsi nell’esercito da ausiliaria nel corso della Seconda Guerra Mondiale, per ricoprire il ruolo di meccanico. Oltre a ciò, celebre è il suo amore per i Land Rover. Tanto che sono numerose le fotografie che la ritraggono al volante.

La Regina Elisabetta una fan del motorsport

Ricordando con affetto le giornate trascorse con la monarca, spentasi all’età di 96 anni lo scorso 8 settembre dopo sette decadi di reggenza, il pluri-iridato ha svelato un aneddoto davvero interessante e particolare.

Siamo negli effervescenti anni ’70. Jackie propose ad Elisabetta di fare un’uscita assieme per festeggiare il suo terzo e ultimo sigillo conquistato nella top class dell’automobilismo.

A Sandringham avevamo in piano di fare una battuta di caccia. E a volte quando si andava lì si faceva il barbecue e a lei piaceva molto. Di solito l’aspettavamo”, il suo racconto riportato da autojournal.fr. “La prima occasione che mi vide partecipare, le chiesi se voleva che l’accompagnassi io visto quello che avevo appena conquistato. E lei mi rispose “Assolutamente no. Guiderò io. Lei se vuole può fare da navigatore”“.

Tanta voglia di fare la pilota e anche un certo savoir-faire, come il britannico ha confermato. “Era bravissima. Aveva un colpo di volante piuttosto pulito e dolce. Le manovre e le cambiate di marcia erano sempre effettuate in maniera corretta e al momento giusto”, ha ricordato uno dei driver più amati e rispettati della storia delle competizioni. “Era un piacere essere seduti al suo fianco. Sarebbe stata un’ottima pilota”.

E ancora a tema quattro ruote è pure un’altra reminiscenza dell’ex BMR, Matra e Tyrrell. “Un giorno mi recai al Castello di Windsor per farle visita. Si calò nell’abitacolo di una vettura da corsa a Silverstone. E addirittura si sedette in una F1. Portò a termine una tornata sul tracciato del Northamptonshire ad una velocità incredibile. La cosa mi preoccupò e non poco. Temevo che al Palazzo avrebbero fatto storie“, ha infine rivelato quello che probabilmente era stato un segreto fino ad oggi, in un tempo in cui le emozioni è giusto che prendano il sopravvento sulla ragione.

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