Hamilton, record negativo per lui vicino: non gli era mai successo prima

Lewis Hamilton sta vivendo una stagione terribile, e gli sono rimaste solo poche gare per evitare un’onta. Ecco di cosa ha bisogno.

Peggio di così non poteva davvero andare per Lewis Hamilton in questo 2022. Dopo la clamorosa beffa di Abu Dhabi dello scorso anno che tanto ha fatto discutere, il sette volte campione del mondo era voglioso di rivincita, per cercare di raggiungere il primato di otto titolo che gli avrebbe permesso di superare Michael Schumacher.

Hamilton (LaPresse)
Hamilton (LaPresse)

Purtroppo per lui, la Mercedes non ha azzeccato il progetto con la prima F1 ad effetto suolo della storia, tornando a produrre una monoposto poco competitiva, cosa che non capitava dal 2013. L’inizio di stagione di Sir Lewis è stato terribile, considerando che dopo il terzo posto in Bahrain ottenuto davanti a George Russell solo grazie al doppio ritiro delle due Red Bull, è arrivata una serie di ben sette gare senza salire sul podio.

Una striscia così negativa non gli era mai capitata nel corso dell’era ibrida, e per ritrovarne una del genere bisogna tornare al terribile 2009, stagione successiva al suo primo titolo conquistato nel Circus ai tempi della McLaren. Dal Canada in poi è iniziata la riscossa, con Hamilton che ha chiuso sul podio per cinque gare di fila, ottenendo anche due secondi posti in Francia ed in Ungheria.

In quel momento, il britannico aveva ripreso la leadership all’interno della Mercedes, ricucendo quasi del tutto il distacco da Russell nel mondiale. Tuttavia, le cose sono poi andate subito in peggioramento, a cominciare dal grave errore commesso da Sir Lewis in partenza al Gran Premio del Belgio. Alla staccata di Les Combes, il britannico è rovinato addosso all’Alpine di Fernando Alonso, danneggiando anche la sua power unit e ritirandosi per la prima volta da Monza dello scorso anno.

In Olanda, una tattica sbagliata della Mercedes lo ha portato a concludere fuori dal podio, mentre a Monza la sostituzione dell’unità propulsiva ha costretto il sette volte iridato a scattare dal fondo. Una buona rimonta lo ha visto concludere in quinta posizione, mentre Russell concludeva di nuovo terzo. Adesso il gap in classifica tra i due è tornato a salire, ed è nell’ordine dei 35 punti. Eppure, fidatevi, non si tratta del dato più negativo.

Hamilton, c’è il rischio di non vincere neanche una gara

Con la vittoria di Max Verstappen a Monza ed il contemporaneo quinto posto di Lewis Hamilton è arrivato il primo, storico verdetto: il sette volte campione del mondo è fuori dalla lotta mondiale con sei gare di anticipo, cosa che non gli era mai capitata prima. Il ritardo di 167 punti in graduatoria generale con 164 ancora da assegnare rende bene l’idea di questo passaggio del testimone.

Purtroppo per l’alfiere della Mercedes non è tutto, dal momento che ancora non è arrivata neanche una vittoria, e restano solo sei gare per provare a strapparne una. Sir Lewis è l’unico pilota nella storia della F1 ad aver vinto almeno una gara in ogni stagione a cui ha partecipato, dal 2007 in avanti per ben 15 campionati consucutivi.

A dir poco spaventosa questa statistica che riguarda Hamilton, ma ora c’è il serio rischio che la striscia positiva si interrompa. Il sette volte iridato ce l’aveva fatta persino nel 2009, quando vinse in Ungheria ed a Singapore, nonostante una McLaren molto debole, ma che con gli sviluppi era cresciuta nella seconda parte di stagione. L’anno in cui ha vinto meno è stato il 2013, il primo in Mercedes, quando riuscì ad imporsi soltanto in Ungheria.

Singapore potrebbe rappresentare una buona opportunità per tentare di far proseguire questa striscia, visto che, come si è visto in Ungheria o in Olanda, la freccia d’argento ormai va molto forte sulle piste ad alto carico. Tuttavia, la forza della Red Bull ed una Ferrari che vuole tornare al successo non gli renderanno la vita facile, ma siamo sicuri che Lewis venderà cara la pelle.

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