F1, GP di Monza finito dietro la Safety Car: la FIA vuota il sacco

La decisione della FIA di far terminare il GP di Monza di F1 con la Safety Car ha destato scalpore. Ora arriva la spiegazione ufficiale.

Assieme ad Abu Dhabi 2021, la gara di Monza di quest’anno rimarrà tra le più discusse degli ultimi anni. La ragione è da ritrovare negli accadimenti degli ultimi sei giri. Tutto, come ben sanno i tifosi che assiepavano le tribune nella speranza di godere di uno show indimenticabile, è partito da un problema tecnico patito dalla McLaren di Daniel Ricciardo.

F1 (ANSA)
F1 (ANSA)

Non potendo più proseguire, l’australiano è stato costretto a parcheggiare a bordo pista, in un’area di impedimento. Eppure i commissari hanno aspettato ad intervenire. Poi quando finalmente si sono decisi a far entrare la Safety Car, non solo questa si è inserita davanti al terzo, Russell, anziché il primo come regola vuole, nel caso specifico Verstappen. Ma è rimasta fino alla fine congelando battaglia e risultato.

Un peccato. Una disdetta. Una delusione per chi aveva pagato, caro, il biglietto, e si è visto sfilare davanti un trenino con tanti vagoncini ordinati. Senza possibilità di sorpassare e magari ribaltare l’esito a favore della Ferrari.

Non bastasse, al di là della questione sportiva, si è affiancata quella della sicurezza. Per rimuovere l’auto del driver di Perth è stata introdotta sul tracciato una gru che, con le macchine che continuavano a passare, ha cominciato la sua manovra in contromano.

F1: la FIA risponde alle critiche

Una catena di errori, alcuni gravi, che ha lasciato tutti a bocca aperta, il boss della Red Bull Christian Horner compreso. Convinto che la corsa sarebbe dovuta ripartire essendoci il tempo necessario.

Ma come mai è stata presa una simile decisione dagli steward? La parola passa ad un portavoce dei federali.

I marshal non sono stati in grado di mettere in folle la vettura e spostarla nella via di fuga, ciò malgrado non vi erano le condizioni per esporre la bandiera rossa. Ecco perché il gran premio si è concluso nel pieno rispetto della normativa a cui tutte le squadre hanno dato il loro benestare“, la spiegazione ufficiale.

Davanti a tale scelta in molti hanno espresso perplessità, ma Charles Leclerc, il più titolato a beneficiare dell’eventuale restart, ha fatto spallucce. “Sarebbe stato bello riprendere a gareggiare. In ogni caso mi trovavo in seconda posizione per quanto successo prima“, ha scagionato la Federazione.

Dal canto suo il portacolori di Woking ha cercato di chiarire il perché del suo stop repentino. “Ad un certo punto si è spento tutto e non ho potuto fare nulla. Non ho neppure avuto avvisaglie. Ero alla Prima di Lesmo e la mia MCL36 si è bloccata. Ecco perché avevo la marcia inserita. Ho cercato di spostarmi dalla traiettoria e l’unico punto buono per fermarmi era sull’erba“, ha raccontato come si è verificato il suo ritiro, illustrando poi le fasi immediatamente successive.

Ho cercato di uscire dall’abitacolo il prima possibile e di intervenire. Solo alla bandiera a scacchi ho appreso che era finita sotto safety. Mi dispiace. Ma davvero non avrei potuto agire altrimenti“, si è giustificato mettendo le mani avanti in prospettiva critiche.

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