MotoGP, ultima speranza per la Ducati? Ecco perché il 2023 sarà più duro

La Ducati ha la moto migliore della MotoGP, ma la Yamaha sta crescendo a dismisura. Bagnaia dovrà provarle tutte per battere Quartararo.

La volata finale per la stagione targata 2022 della MotoGP è ufficialmente partita. Pecco Bagnaia si sta conquistando sul campo i galloni di favorito, con 30 punti di ritardo da Fabio Quartararo ed un seconda posizione nel mondiale che fa ben sperare per il finale di stagione.

MotoGP Ducati (Bonora Agency)
MotoGP Ducati (Bonora Agency)

La Desmosedici GP22 è indiscutibilmente la moto migliore del lotto, e le quattro vittorie consecutive di Pecco stanno lì a confermarlo. Va detto, per rendere onore anche al rider torinese, che il suo livello di guida ha raggiunto dei livelli celestiali, un passo in avanti impressionante rispetto alla prima parte di campionato.

Bagnaia è maturato tantissimo, e l’ultima conferma è stato il duello con Enea Bastianini di domenica scorsa a Misano. Il leader non si è scomposto di fronte al suo futuro compagno di squadra, che sul passo aveva probabilmente qualcosina in più rispetto a lui, ma ha gestito tutto al meglio riuscendo a contenerne l’incedere.

Domenica prossima si correrà ad Aragon, pista a cui Pecco resterà per sempre legato. Lo scorso anno infatti, Bagnaia ottenne proprio da quelle parti il suo primo successo in MotoGP, riuscendo a contenere la Honda di Marc Marquez dopo un duello spettacolare. Quella è una giornata che resterà nella storia, ma ancor più importante sarebbe riuscire a ripetere una gara del genere e continuare la striscia positiva.

Con il trionfo di Misano, Pecco ha siglato la quarta vittoria consecutiva, superando il record di Casey Stoner, che tra il 2007 ed il 2008 aveva trionfato, per due volte, in tre gare di fila. Nessuno, in Ducati, aveva mai fatto meglio dell’australiano, prima dell’arrivo di Bagnaia che ha riscritto la storia.

Dopo l’appuntamento romagnolo, sono andati in scena due giorni di test, con Bagnaia che ha dettato legge al martedì. Tuttavia, Quartararo è tornato a sorridere nella giornata successiva, dove ha siglato il nuovo record della pista grazie alla nuova carena (che sarà usata ad Aragon) ed al prototipo del motore del 2023. Se la Yamaha dovesse tornare al top, sarebbero dolori per tutti considerando il livello di guida del campione del mondo.

MotoGP, ecco perché la Yamaha fa paura per il 2023

La MotoGP è in costante sviluppo tecnologico, con le varie squadre che portano di continuo innovazioni importanti. Nei test di Misano, la Ducati ha provato un nuovo elemento sulla frizione, nel tentativo di migliorare le proprie partenze. Lo sviluppo più importante si è visto sicuramente sulla Yamaha, che ha messo in pista la nuova carena ed anche il prototipo del prossimo propulsore.

La top speed è infatti aumentata, con Fabio Quartararo che ha fatto segnare 298 km/h, avvicinandosi tantissimo alle Ducati e migliorando quella che aveva messo a referto nel week-end di gara di 4-5 km/h. Il campione del mondo ha fatto segnare il miglior tempo assoluto con tanto di record della pista girando in 1’31”054, un crono abbastanza impressionante che conferma che i progressi hanno sortito il loro effetto.

La Yamaha inizia a far seriamente paura, ma non solo in chiave 2023, ma anche per le ultime gare della stagione, visto che la nuova carena sarà montata ad Aragon. Sappiamo ormai benissimo che il problema della M1 è la velocità di punta sui rettilinei, mentre la stabilità nelle curve è già migliore rispetto alla Ducati. Sia il campione del mondo della MotoGP che Franco Morbidelli hanno dichiarato che i progressi sul motore hanno risolto quasi tutti i guai, per cui, i rivali sono già avvisati per il futuro.

Quartararo è forse il più forte di tutti al momento, anche se Pecco Bagnaia si è avvicinato e non poco al suo livello in questa fase di campionato. La Ducati non deve lasciarsi sfuggire questa occasione, perché dal prossimo anno potrebbe non avere più il vantaggio tecnico attuale.

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