Bautista non ci sta, replica piccata a Redding: che frecciatina

Bautista risponde ad alcune insinuazioni fatte da Redding: il pilota Ducati non accetta le parole dette dal collega della BMW.

Il ritorno in Ducati si è rivelato una mossa decisamente azzeccata per Alvaro Bautista, tornato a vincere nel Mondiale Superbike dopo due anni non semplici in Honda. Da subito il suo feeling con la Panigale V4 R è tornato ad essere quello giusto per lottare costantemente per podi e vittorie.

Alvaro Bautista (foto Aruba Racing Ducati)
Alvaro Bautista (foto Aruba Racing Ducati)

Nel 2019 il suo debutto sulla moto bolognese e nel campionato era stato uno shock per tutti: undici vittorie nelle prime undici gare del calendario. Poi le troppe cadute gli hanno fatto perdere un titolo SBK che tutti avevano dato ormai per suo. A sorpresa non arrivò il rinnovo con il team Aruba Racing e allora ha sposato il progetto HRC.

Le due stagioni sulla Honda CBR1000RR-R Fireblade non gli hanno regalato grandi gioie, però lo hanno aiutato a migliorare e ad essere più preparato. Probabilmente qualche rimpianto per aver lasciato Ducati c’è, però ormai il passato e il passato. Il presente dice che è in testa alla classifica generale e che si sta contenendo la corona iridata con Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu.

Superbike, Bautista risponde a Redding

Bautista con la Ducati costituisce un bel binomio e fa una grande differenza rispetto al compagno di squadra Michael Ruben Rinaldi. Ma c’è qualcuno che insinua che le sue caratteristiche fisiche lo avvantaggino molto e che ha persino chiesto di introdurre un peso minimo moto-pilota nel Mondiale Superbike. Ci riferiamo a Scott Redding, suo predecessore nel team Aruba e che ha messo in discussione il talento dello spagnolo.

Il rider della BMW ritiene che la statura e la leggerezza di Alvaro lo favoriscano in maniera eccessiva sul rettilineo, dove spesso può recuperare sugli avversari e anche sverniciarli, oltre che allungare. In generale, comunque, la moto bolognese sul dritto è più veloce delle altre e a prescindere dà vantaggio sulla concorrenza.

Bautista, interpellato da Motorcycle News sull’argomento, ha voluto rispondere in modo netto a Redding: “Non capisco perché, se si tratta di un vantaggio di velocità in rettilineo, il pilota dell’anno scorso non sia riuscito a fare lo stesso. Nel 2019 dicevano che vincevo perché la moto era un missile, poi nel 2020 e nel 2021 le stesse persone dicevano che la Ducati non era veloce. Ora, come per coincidenza, è di nuovo veloce e io sto vincendo solo grazie alla moto?”.

Il rider castigliano non ci sta ad accettare le insinuazioni del rivale e replica piccato. A suo avviso, è lui che riesce a fare la differenza con la Panigale V4 R e non si tratta di un semplice discorso di struttura fisica: “Dipende anche dallo stile di guida. Questa moto ha caratteristiche che devi sfruttare al meglio per poter vincere. Io con il mio stile ottengo quasi sempre il massimo. Non succede alle altre Ducati, solo alla mia. Non è questione di abbassare semplicemente la mano destra e sfrecciare davanti a tutti”.

Bautista è molto chiaro nella sua spiegazione e ci tiene a dire che lo stile di guida è fondamentale per essere vincente sulla Ducati. Non basta esser forte in rettilineo, lui fa la differenza anche nelle parti guidate e ci riesce meglio di Redding quando era sulla rossa. Lo spagnolo conclude con una stilettata a Scott: “Chi vuole lamentarsi può continuare con le sue scuse”.

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