Quartararo, rivelazione scioccante: sentite cosa è successo alla sua moto

Autore di una qualifica dell’Austria sottotono, Quartararo si è detto piuttosto allarmato dalla risposta avuta dalla sua Yamaha.

Quinto al termine della sessione che ha determinato l’ordine di partenza del GP di Stiria, Fabio Quartararo non è riuscito a nascondere la propria delusione. Su un tracciato storicamente amico della Ducati come il Red Bull Ring, la Yamaha ha patito molto sul giro secco. Un handicap particolarmente limitante che per il Diablo non è una novità.

Fabio Quartararo, Yamaha (Ansa Foto)
Fabio Quartararo, Yamaha (Ansa Foto)

Spesso ci capita che il venerdì sia perfetto, il sabato va bene, ma gli altri fanno un grande passo in avanti e noi rimaniamo fermi. Per quanto mi riguarda, io mi spingo al limite, ma non è mai abbastanza. Sono deluso dal risultato, tuttavia mi ci sto abituando. La cosa più importante è che so di aver dato il 100%”, l’amara constatazione che abbraccia l’Austria e anche altre piste.

Quartararo preoccupato per la crescita Ducati

Se a Zeltweg, la Casa di Borgo Panigale è riuscita a piazzare quattro Desmosedici ai primi quattro posti in qualifica, il transalpino si è detto convinto che le difficoltà per la sua squadra continueranno ad aumentare.

Ogni sessione sono circondato da moto italiane. Ciò significa che sono veloci sempre. Per questo domenica dovrò partire al top, fare un primo giro perfetto e conservare le gomme. Poi vedremo“, ha snocciolato il piano per il GP.

Passando poi ad analizzare le pecche della M1, il centauro di Nizza ci è andato giù piatto:  “In curva non so mai se sarò in grado di girare o se finirò nella ghiaia. L’anteriore si muove molto, così come tutta la moto, per cui non ho controllo del mezzo“, si è lamentato per l’intoppo, guardando però con maggior positività alla prova sulla distanza.

Prima occasione per cercare una soluzione saranno i test di Misano dove, al suo fianco, ci sarà, per la prima volta Cal Crutchlow, subentrato a Dovizioso. Lì oltre a focalizzarsi sul presente, si lavorerà anche sul futuro. “Non ne abbiamo ancora parlato, ma credo che al Simoncelli proveremo la 2023 o comunque alcuni pezzi da ultizzeremo l’anno venturo“, ha svelato.

Infine su un argomento per lui spinoso come l’odiata Sprint Race appena approvata e presentata dalla Dorna, il 23enne ha rincarato la dose di disappunto già espressa alla vigilia del fine settimana, quando, un po’ all’insaputa dei corridori, aveva cominciato a farsi largo la voce dell’introduzione di una mini-corsa al sabato.

Per me il gran premio si svolge alla domenica“, ha asserito con fermezza e non intenzionato a cambiare idea. Interrogato sulla possibilità di sfruttare questo nuovo format per stabilire lo schieramento dell’evento principale come accade in F1, il francese ha concluso: “Io faccio quello che mi dicono, tuttavia ritengo che le posizioni da cui scattare debbano essere stabilite dalle qualifiche.  Effettuare 14 giri nelle FP4 o in gara non è la stessa cosa, per esempio su una pista come quella austriaca. Si rischia di più e si usa maggiore energia. Comunque non voglio più esprimermi sul tema e in ogni caso resto fermo nella mia opinione“, ha chiosato pungente.

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