F1, Perez torna nella bufera: spunta una clip, l’accusa è pesantissima

Il motorsport è machista e maschilista? Sono in molti a sostenerlo e fa discutere una vecchia intervista di Perez tornata virale.

Luglio 2014, Silverstone. In occasione delle libere 1 ci sarà una donna al volante della Williams. Stiamo parlando di Susie Wolff allora collaudatrice per la scuderia di Grove. Si tratta di una vera e propria notizia perché era da 22 anni che una ragazza non scendeva in pista. L’ultima era stata l’italiana Giovanna Amati.

Sergio Perez (Ansa Foto)
Sergio Perez (Ansa Foto)

Sergio Perez, allora portacolori della Force India, viene intervistato sull’argomento e dopo aver reso merito alla collega fa notare, forse con un pizzico di malizia, quanto lei non conosca l’auto e si stia per misurare con un tracciato piuttosto complicato. In sintesi una dilettante allo sbaraglio catapultata tra gli squali.

Se già in queste dichiarazioni lo scivolone era a portata di mano, quello che è venuto dopo lo ha fatto cadere. Affermazioni tra il serio e il faceto che fecero discutere a quel tempo e che ora sono tornate ad animare la rete. Ebbene, alla domanda sulla possibilità di avere una compagna di box, il messicano ha replicato: “Non mi piacerebbe. Essere battuto non sarebbe affatto bello. Meglio che stia in cucina“.

In quel frangente, l’intervistatrice rise imbarazzata, ma la sensibilità dei giorni nostri ha completamente ribaltato la prospettiva, rendendo una battuta infelice, un’affermazione sessista.

Il gentil sesso ridotto dietro ai fornelli è un classicone che non passa mai di moda e che tra l’altro dà per scontato che tutte le signore sappiano preparare qualcosa di più complesso di un panino o un uovo sodo, convinzione priva di fondamento.

Perez pungente sulle donne in F1

Dunque, al di là della scarsa conoscenza del mondo femminile, una simile frase denota che nonostante oggi ci si freni per non incorrere in bufere mediatiche, la mentalità resta quella.

Nell’ultimo periodo, comunque, è stato fatto molto per rompere certi schemi. In particolare citiamo la fondazione creata da Lewis Hamilton per aiutare ogni categoria a raggiungere posizioni importanti nel campo dell’automobilismo, e la W Series, campionato su monoposto per dare l’opportunità alle ladies di mettersi in mostra, dietro a cui c’è l’ex pilota David Coulthard.

La strada è sicuramente molto lunga, ma almeno dei primi passi sono stati effettuati. Certo, dopo la moglie di Toto Wolff è stato il vuoto, non fosse per la breve e anonima incursione della colombiana Tatiana Calderon, passata alla IndyCar dopo qualche apparizione nell’FP1 e nei test con l’Alfa Romeo.

Di recente hanno fatto chiacchierare anche le esternazioni di Jamie Chadwick, al top nella serie dedicata alle ragazze nel 2019 e nel 2021 e da tempo in orbita Williams. Aprendosi sul proprio futuro, la driver inglese  aveva confessato tutti i suoi dubbi.

“Il mio obiettivo è arrivare a competere in F1, ma non so cosa sia veramente possibile”, il suo commento che suona come una sentenza. “Si tratta di uno sport estremamente impegnativo dal punto di vista fisico. A 15 o 16 anni quando si inizia a correre in macchina, ci si ritrova senza servosterzo e con veicoli molto grandi e pesanti. Molte fanno fatica anche se hanno avuto successo nel karting”.

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