Bagnaia dubbioso su una novità: ecco cosa non gli va a genio

A margine di un weekend dell’Austria cominciato molto bene per la Ducati, Bagnaia si è espresso sull’introduzione della Sprint Race.

Sulla scia di quanto fatto dalla F1 che già aveva sperimento il nuovo format nel 2021, confermandolo in alcuni appuntamenti del 2022, così la MotoGP ha pensato di copiare e dare vita ad una sua Sprint Race che verrà presentata  ufficialmente questo sabato.

Pecco Bagnaia, Ducati (Ansa Foto)
Pecco Bagnaia, Ducati (Ansa Foto)

Come nel caso del massimo campionato a quatto ruote, pure qui i pareri si sono divisi, di conseguenza se l’iridato in carica Fabio Quartararo ha bocciato l’idea senza giri di parole, Pecco Bagnaia si è proclamato favorevole, ma solo a certe condizioni.

Bisognerà capire come hanno intenzione di farla“, ha dichiarato dal Red Bull Ring. “Se la  in tutte le piste, o magari accorciando la gara principale. Ci sono tante cose su cui riflettere, perché mentalmente potrebbe essere dura una stagione con una corsa in più ogni weekend“, ha quindi considerato prendendo ad esempio il circuito di Austin come troppo stancante per vedere due repliche.

Pur accettando che certe decisioni spettino  a chi gestisce lo sport, il piemontese ha contestato l’assenza di coinvolgimento dei piloti, ovvero di coloro che questi eventi dovranno disputarli. “Si tratta di una questione abbastanza importante, eppure io ne sono venuto a conoscenza solo adesso“, ha denunciato tra il perplesso e l’irritato. “In certe situazioni la nostra voce dovrebbe contare un po’ di più“.

Bagnaia dall’ansia da Sprint Race all’ottimismo

Se la vicenda relativa al mini-gp ha irritato il torinese, una ragione per sorridere l’ha trovata nelle prime due sessioni di prove libere, dove la Ducati ha letteralmente dominato, piazzando sette moto nei primi otto posti, malgrado l’inserimento della chicane sul rettifilo che porta alla curva 3 avrebbe dovuto rallentarla.

Siamo tra i più bravi in griglia e c’è un equilibrio di prestazioni che è veramente incredibile“, ha asserito orgoglioso. “Sicuramente la nostra Desmosedici funziona molto bene, specialmente su una pista come questa, quindi chiunque di noi potrà puntare a vincere“, ha aggiunto definendo la situazione stimolante e nel complesso d’aiuto in quanto velocizza il lavoro.

A proposito invece del ritocco al tracciato, il 25enne non ha nascosto qualche perplessità. “La modifica è stata studiata abbastanza bene per lo spazio che c’era. Sicuramente il muro a sinistra non è il massimo perché è piuttosto vicino. Se fai un dritto in velocità fatichi ad evitarlo. Anche le barriere messe in mezzo non sono l’ideale. Io stesso dopo essere andato sulla ghiaia ci stavo finendo contro. Ne parleremo dunque in Safety Commission“, ha poi argomentato promuovendo comunque l’operato dei commissari rispetto all’operazione di maquillage effettuata al Montmelo.

Per finire, il #63 ha lanciato una stoccata a El Diablo che, dopo i primi turni si è detto compiaciuto della correzione del layout in quanto annacqua i deficit di motore. “Io sono sempre molto scettico quando sento queste cose“, ha ribattutto critico nei confronti del collega, nonché principale competitor per il titolo. “Lo scorso anno qui la M1 perdeva 2 km/h sul dritto qui, quindi non mi sembra abbia problemi di velocità“.

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