Rinascita Mercedes: come è stata possibile con il budget cap?

Dalle stalle alle stelle nel giro di poco tempo. Così la Mercedes si è ripresa dalle difficoltà. Ma come ci è riuscita non potendo spendere?

Già durante l’inverno aveva mostrato segni di debolezza, ma in tanti avevano ipotizzato che stesse nascondendo le proprie carte. Poi però, una volta in Bahrain, la conferma è arrivata. Il progetto estremo della W13 con quelle sue pance quasi invisibili risultava troppo ardito per essere efficiente nella rinnovata era dell’effetto suolo e per Hamilton e Russell i primi GP sono stati un vero inferno.

Lewis Hamilton, Mercedes (Ansa Foto)
Lewis Hamilton, Mercedes (Ansa Foto)

Lontano dai primi e addirittura a fatica in zona punti, i due piloti hanno dovuto lottare con il porpoising, quell’odioso saltellamento che oltre a danneggiare la schiena di chi guida, limita la velocità dell’auto.

Poi, all’improvviso tutto ha cominciato ad andare meglio. Complice la direttiva introdotta al volo dalla FIA in occasione del appuntamento del Canada, è riuscita a sistemare la monoposto ridandole impulso e propulsione, tanto che da quel momento non ha più mancato un podio. E addirittura, in Francia e in Ungheria ci è salita con entrambi i driver.

Miracolo Mercedes, come è stato possibile?

La domanda che tutti si pongono è come sia stata in grado di fare un simile passo avanti nel breve periodo e in regime di budget cap. Sebbene sia stato deciso di andare incontro alle esigenze dei team e incrementare del 3,1% la base imposta di 140 milioni di dollari, l’interrogativo resta.

Stando a quanto affermato dal boss Toto Wolff a Brackley avrebbero studiato un sistema per restare nella cifra. “Cerchiamo di tenere d’occhio l’intero processo e monitoriamo tutte le componenti utilizzati. Ogni elemento inserito viene registrato in una tabella con rispettivo prezzo. Viene contata ogni cosa“.

E’ in questa maniera, quindi che i tedeschi non avrebbero sforato il temuto limite e adesso sono pronti a fare ulteriori investimenti per incrementare le prestazioni. “Dall’inizio del Mondiale non abbiamo portato molte evoluzioni, ma stiamo rafforzando il programma di sviluppo”.

E a proposito del tetto di spese, il manager viennese ha definito impossibile non accorgersi di aver ecceduto. “Le regole sono già in vigore dall’anno scorso. Infrangerle a mio avviso è come non aver rispettato quelle tecniche“, ha dichiarato allontanando i sospetti.

Guardando invece al futuro e a quella breve finestra d’intervento disponibile prima del congelamento di alcune componenti essenziali della vettura imposto dai federali, il 50enne non ha escluso la possibilità di rivedere il concept della monoposto, magari adottando delle linee più simili a quelle della vincente Red Bull.

Noi non copieremo mai le soluzioni altrui, tuttavia potremmo prendere a modello alcuni tratti che si sono rivelati migliori. Ne stiamo discutendo al momento e in settembre avremo delle risposte“, ha infine svelato il piano di Stoccarda da qui alle prossime settimane in ottica 2023.

Intanto, quando mancano nove gran premi alla bandiera a scacchi di questo campionato combattuto, ma nello stesso tempo dominato dagli energetici le Frecce d’Argento occupano la terza piazza costruttori con 304 punti contro i 431 dell’equipe con base a Milton Keynes.

Tra i conduttori, invece, George è quarto a 158 e Lewis sesto a 146. Decisamente un bel gap dal leader Verstappen a quota 258 lunghezze.

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