Quando si pensa alla Ferrari di oggi viene subito in mente Crozza. E se davvero a Maranello fossero nella nebbia? Il parere di un big.
Dopo un 2020 da dimenticare concluso al sesto posto della classifica costruttori, il 2021 della Ferrari era stato di leggera ripresa. Terza complessiva con circa la metà dei punti di Mercedes, zero vittorie, ma almeno cinque podi, si è presentata ai nastri di partenza della nuova era dell’ibrido ad effetto suolo con nulla da perdere è tutto da guadagnare.
Ed effettivamente la magia sembrava essersi concretizzata. Sin dai test invernali del Montmelo la F1-75 ha dato la sensazione di essere una monoposto vincente, capace di lottare per le primissime posizioni. L’aver avuto a disposizione parecchi mesi per concentrarsi sul nuovo progetto essendo praticamente fuori dai giochi dall’immediato il campionato scorso, le ha dato sicuramente una mano.
Poi però, come sempre accade, lo slancio di un momento non serve a nulla se non è accompagnato dalla costanza. E la Rossa ha pagato proprio questa mancanza. Dopo il successo nella gara inaugurale del Bahrain è stato un continuo saliscendi. Un attimo bene, quello dopo male. E purtroppo, in questa maniera i titoli non si conquistano, anzi, al contrario, li si regala alla concorrenza.
La sfida inedita proposta dal nuovo tipo di vetture, non ha cancellato le vecchie pecche del garage del Cavallino che, in un attimo, si è ritrovata a dover far fronte ai soliti problemi: mancanza di sinergia, strategie spesso errate, pit stop lunghi, affidabilità zoppicante e piloti non sempre perfetti. Un cocktail micidiale che ovviamente lo sta penalizzando. E ad oggi, terminata la prima fase della stagione, la Scuderia data per favorita alla luce delle prime prestazioni di febbraio/marzo, viaggia da inseguitrice a quasi cento lunghezze dalla Red Bull.
Una situazione per certi versi incredibile, che buona parte del paddock e degli addetti non si riesce a spiegare.
Cosa sta succedendo alla Ferrari?
Con i suoi svarioni a catena, l’equipe modenese si è praticamente estromessa da sola dalla lotta all’iride. Qualcosa che ha lasciato attonito pure un campione come Emerson Fittipaldi.
Chiacchierando con il sito Vegainsider.com il brasiliano ha messo in evidenza le falle strategiche della squadra. “E’ probabile che non stiano capendo, ma sono certo che ce la faranno. Hanno la capacità, lo staff e l’esperienza per riprendersi. Di certo l’auto è piuttosto veloce e il team è ottimo“, la riflessione del Rato.
Alti e bassi fanno parte del motorsport e tutti ad un certo punto possono trovarsi un impasse. E’ successo a Red Bull e pure a Mercedes. L’importante è sapersene tirare fuori in tempi rapidi in modo da non rendere ancora più evidente e dolorosa la sconfitta.
Mancano ancora nove eventi al termine del campionato e tutto può ancora accadere. “Il potenziale per il recupero c’è. Dovranno soltanto imparare dagli errori commessi. Partendo da lì potranno progredire“, ha chiosato fiducioso il 75enne.
In realtà la strada potrebbe rivelarsi più in salita del previsto, anche perché se prima il testa a testa era soltanto con gli energetici, ora è tornata a farsi vedere e sentire pure la Stella, terza forza in campo con 304 lunghezze, appena 30 in meno dei rossi.