Verstappen, parole dolci per una ragazza: non è la “sua” Kelly

Terminata la prima parte di stagione Verstappen può dormire sonni tranquilli. Una delle ragioni ha il volto di una donna di talento.

Al mare ci andrà sapendo che la sua leadership nella generale è di 80 punti sul primo inseguitore Charles Leclerc. Un margine niente male che non può non regalare a Max Verstappen sorriso e tranquillità.

Dopo un 2021 ad alta tensione per i ruota a ruota in pista con Hamilton e i bisticci nel paddock tra il suo boss Christian Horner e quello Mercedes Toto Wolff,  quella vissuta da metà marzo ad oggi deve essergli sembrata una passeggiata di salute.

Max Verstappen (Ansa Foto)
Max Verstappen (Ansa Foto)

D’altronde al di là degli intoppi tecnici che a volte l’hanno fermata, la Ferrari ci ha impiegato poco a danneggiare sé stessa con scelte kamikaze e autopunitive.

Verstappen celebra Hanna

Cioè esattamente il contrario di quello che sta facendo la Red Bull, inizialmente in difficoltà e poi via via sempre più competitiva, compatta e brava a riparare immediatamente gli eventuali passi falsi.

Il merito del clima sinergico, proattivo e in continuo progresso va dato anche ad Hannah Schmitz, la principale stratega degli energetici che, a differenza di quanto avviene nel garage di Maranello, riesce sempre a leggere al meglio quanto avviene e avverrà in corsa.

Consapevole della sua importanza, l’olandese le ha riconosciuto un ruolo cruciale nella rimonta messa in atto lo scorso weekend in Ungheria quando, dopo una qualifica fallimentare per una défaillance del motore della RB18 nel Q3, si era trovato costretto a rimontare dalla decima piazza.

Nello specifico, fondamentale si è rivelata la decisione di partire con la mescola più soffice, anziché con la dura a fronte di temperature più basse del previsto.

“Non ci si può permettere di commettere errori e pur essendo complicato fare sempre bene, noi possiamo contare su uno staff piuttosto valido. Soprattutto la nostra stratega è bravissima e ha un approccio incredibilmente calmo”, le sue parole riportate da F1i.com.

Inglese, ingegnere, da 13 campionati in forza all’equipe con base a Milton Keynes, ha un motto. Il risultato in F1 arriva con uno sforzo collettivo. Un solo elemento non basta.

Lo sa bene pure Sergio Perez che alla britannica deve il clamoroso successo dello scorso maggio a Montecarlo.

Lei stessa parlando a Sky Sports UK ha cercato di spiegare quale sia l’asso nella manica della sua squadra. “Siamo un gruppo. Collaboriamo e ci scambiamo opinioni e punti di vista in continuazione. I numeri e i dati non bastano“, ha argomentato. “Quando sono in abitacolo i piloti provano diverse sensazioni e noi cerchiamo di tradurli in pratica, sebbene il mio compito sia differente da quello dei tecnici. Diciamo che raccogliamo le informazioni e ne discutiamo. Quindi procediamo con l’effettiva chiamata. Il nostro modo di procedere è da team, cerchiamo di saperne il più possibile prima di decidere“.

Entrando nel dettaglio di quanto avvenuto domenica scorsa all’Hungaroring la Schmitz ha ammesso di essersi divertita nonostante non abbia avuto un attimo di sosta.

Se avessimo puntato su un solo cambio gomme sarebbe stato meno eccitante. Invece così ho dovuto individuare la strategia ottimale, con gli undercut e il resto. In Ferrari hanno avuto più difficoltà perché avendo usato due medie, restavano solo le hard e le soft. Noi fortunatamente essendo partiti con il compound più morbido abbiamo potuto optare per quello di mezzo per affrontare lo stint più lungo. Una strada rivelatasi alla fine  ottimale“, la sua analisi.

Commentando invece il plauso che ha voluto tributargli Mad Max, Hannah ha sostenuto che la calma deve essere un must per uno stratega, aggiungendo una dritta.

Una volta mi hanno consigliato di tenere le mani appoggiate al tavolo con i palmi verso il basso quando devo dare un ordine. In questa maniera si diventa più chiari e autorevoli“. Che siano queste finezze a mancare ai rivali del Cavallino?

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