Andrea Dovizioso vuota il sacco sulla Yamaha: ecco come stanno le cose

Il pilota della Yamaha RNF Andrea Dovizioso spiega le differenze tra team factory e team satellite nella classe MotoGP.

Il fatto di essere in un team satellite non è certo la causa del “malessere” di Andrea Dovizioso, che va alla ricerca di un modo dignitoso per poter mettere la parola fine alla sua carriera nel Mondiale. Corre la sua ultima stagione in MotoGP con i colori del team satellite RNF di Razlan Razali, ha raccolto appena 10 punti in 11 gare.

Andrea Dovizioso
Andrea Dovizioso (foto Ansa)

Una situazione difficile da ribaltare, con il 36enne veterano forlivese che non riesce ad adattare il suo stile di guida ad una Yamaha M1 che sembra esprimere il massimo solo tra le mani di Fabio Quartararo. Nulla a che vedere con il supporto della Yamaha che non è mai venuto meno. Ma un prototipo che ha vinto il Mondiale 2021 e ora guida la stagione 2022 non può essere certo sottoposto alle radicali modifiche di cui avrebbe bisogno Andrea Dovizioso.

Dovizioso e il finale da satellite

Ci sta provando da quasi un anno a governare la YZR-M1 però senza esito. Nel 2012 aveva già guidato questa moto, prima di correre otto stagioni con la Ducati Desmosedici GP che gli ha formato lo stile di guida. Quello stile ora consolidato e impossibile da modificare per adattarlo ad una moto diversa, da qui la scelta di dire addio al Motomondiale alla fine di questa stagione. Senza risultati incoraggianti (10 punti in 11 GP) non ha senso andare avanti o pensare al mercato.

Ma quanto influisce il fatto di essere in una squadra cliente? Nulla a detta dell’ex pilota Ducati: “Penso che se hai la possibilità di iniziare con un team Factory, è sempre meglio”, ha detto Andrea Dovizioso a Crash.net. “Ma in questo momento iniziare con una squadra satellite e il supporto Factory non cambia nulla”. Le differenze si limitano ad una questione economica e di vantaggi e comfort: “La differenza, se sei in un team Factory, è solo che hai più soldi per fare quello che vuoi, viaggi, ospitalità e cose del genere”.

Il Dovi non ha mai rimpianto la scelta della Yamaha e conferma di avere un ottimo rapporto con l’azienda giapponese, anche se i suoi risultati lasciano molto a desiderare. “Penso che il supporto sia buono, non ho problemi con la Yamaha. Potrebbero fare qualcosa di meglio nel complesso, ma non si tratta singolarmente di me”, ha chiarito Andrea Dovizioso. E si assume ogni responsabilità per quanto sta accadendo nel suo angolo di box.

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