Dovizioso ed il no ad Aprilia: il pilota spiega perché non è pentito

Dovizioso torna a parlare della sua scelta di non firmare per Aprilia e di come Espargarò guidi la RS-GP.

Quando lo scorso anno ha deciso di non sposare il progetto Aprilia per accasarsi in Yamaha, Andrea Dovizioso non immaginava che sarebbe stato un incubo. Questa scelta si è rivelata un grosso errore e ha chiuso la sua carriera in MotoGP, dato che nel 2023 non ci sarà.

Andrea Dovizioso (Foto LaPresse)
Andrea Dovizioso (Foto LaPresse)

Ovviamente non si può dire con certezza che in sella alla RS-GP avrebbe ottenuto risultati positivi, però la sensazione è che il passaggio dalla Ducati alla Yamaha abbia rappresentato un salto troppo grande a causa delle enormi differenze tra le due moto.

Anche l’Aprilia non è uguale alla Desmosedici GP, però ha a sua volta un motore a V (la M1, invece, possiede un quattro cilindri in linea) e probabilmente il forlivese con un po’ più di pazienza avrebbe raggiunto un livello superiore di quello che ha con il prototipo di Iwata.

Alcuni test con la RS-GP li aveva effettuati, dunque si era fatto un’idea della moto, ma evidentemente non ci ha creduto abbastanza. Non sappiamo come sarebbero andate le cose se avesse preso un’altra decisione, però la cosa certa è che scegliendo di firmare con Yamaha ha fallito.

Dovizioso, il rifiuto ad Aprilia e lo stile di Espargarò

Anche a distanza di tempo, Dovizioso non è pentito di non aver scelto l’Aprilia e ribadisce le ragioni che lo spinsero a non accettare l’offerta di Massimo Rivola: “Dopo aver provato la moto – ha detto a Speedweekavevo spiegato che il progetto era buono, che grip e potenza erano buoni. La base era buona, ma da lì a lottare per il titolo serve un certo lavoro. Dipende sempre dal mix moto-pilota. Aleix guida la RS-GP come deve essere utilizzata, le sue caratteristiche funzionano perfettamente”.

L’attuale pilota del team WithU RNF pensava che ci volesse troppo tempo tempo per essere vincente con l’Aprilia. Vedendo che la Yamaha vinceva con Fabio Quartararo, deve aver pensato che sarebbe riuscito a fare risultati prima con la M1. Una scommessa che non si è rivelata vincente.

Dovizioso riconosce il grande lavoro svolto da Aleix Espargarò, che dopo tanti anni si sofferenza con il marchio di Noale sta finalmente raccogliendo i frutti: “La sua storia ricorda la mia con Ducati. Sono contento per lui e Aprilia, se lo meritano. Aleix ha uno stile di guida strano, sfruttando molto la gomma posteriore. La moto offre buon grip e lui sa come frenare. Sfrutta molto il bordo dello pneumatico, sia in entrata che in uscita di curva”.

Il forlivese è un po’ colpito dal modo di guidare del collega, che quando esce dalle curve non cerca di essere stretto e raddrizzare in fretta la moto per salvaguardare la gomma o per accelerare meglio. Non può che fargli i complimenti per ciò che sta riuscendo a fare con la RS-GP: “Ha un feeling perfetto con la moto. Sa avere ritmo ed è forte sul giro veloce. È una bomba”.

Espargarò interpreta la moto nella maniera migliore, ma anche Maverick Vinales con il tempo sta riuscendo ad essere competitivo. Già al Sachsenring era molto forte e poi ad Assen è salito sul podio. L’ex Yamaha ha avuto pazienza, non si è demoralizzato e adesso ce la sta facendo. Chiaramente serve continuità, vedremo da Silverstone se sarà nuovamente in buona posizione. La cosa facilmente pronosticabile è che, purtroppo, Dovizioso sarà ancora indietro.

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