F1, il declino della Ferrari nel confronto con Mercedes: statistica impietosa

La Ferrari è sempre più nel caos. Quanto accaduto in Ungheria è inaccettabile per un team che pretende di aprire un ciclo vincente.

La Ferrari è costretta, nuovamente, a rimpiangere un weekend che sulla carta sarebbe potuto essere favorevole. Le caratteristiche del tracciato dell’Hungaroring erano perfette, in teoria, per le peculiarità della F1-75. Le qualifiche avevano messo le Rosse al secondo e terzo posto, alle spalle della Mercedes W13 di George Russell. Considerata l’inesperienza al vertice dell’ex Williams e la decima ed undicesima posizione delle due Red Bull Racing, la strada per la Rossa era sulla carta in discesa.

F1 Ferrari Mercedes (Ansa Foto)
F1 Ferrari Mercedes (Ansa Foto)

La scelta della mescola rossa ha aiutato nella prima parte di gara il nativo di King’s Lynn a tenersi stretta la prima posizione, ma alla lunga la mescola gialla ha fatto la differenza. Il degrado delle morbide, ha spinto gli strateghi della Mercedes ha richiamare ai box il giovane, lasciando strada alla Rossa. Leclerc è salito in cattedra e ha dimostrato, per l’ennesima volta, di essere un campione. La manovra di sorpasso su Russell e il ritmo successivo non avevano lasciato scampo al #63, ma a rovinare tutto ci ha pensato il team. Sull’Hungaroring è scesa una leggera pioggia che ha, inspiegabilmente, portato gli strateghi di Maranello ad optare per il montaggio della mescola dura.

L’errore è risultato fatale al ventiquattrenne monegasco che è, alla fine, scivolato in sesta posizione. Non solo Max Verstappen ha vinto la gara e ha allungato in classifica, ma il #16 è finito dietro anche ad entrambe le Mercedes, al suo compagno di squadra e al messicano Sergio Perez. Un tonfo impressionante e impronosticabile alla vigilia. Binotto, sole 24 ore prima dello spegnimento dei semafori, aveva annunciato con fierezza una doppietta alla portata, ma in F1 tutto può cambiare in un battito di ciglia. L’aspetto che lascia riflettere è che Binotto ha affermato qualcosa che il pilota di punta ha smentito. Secondo l’ingegnere di Losanna il problema principale in Ungheria non è stata la strategia, ma le performance di base di una monoposto che non andava.

Leclerc, invece, ha dichiarato senza mezzi termini che aveva fiducia nel mezzo e tutto andava bene prima del passaggio alle mescole dure. In questi casi è il pilota che è in auto a sapere come stanno le cose. Purtroppo in Ferrari c’è sempre questa ottusa fissazione con una analisi dati che non corrisponde alla realtà. E’ diventato un tormentone negli anni scorsi e continua ad essere un problema serio. Arrivabene, prima di andare via, aveva detto che c’era bisogno di un pistaiolo e non è ancora arrivato al muretto. Ora le condizioni sono irrecuperabili in classifica, nonostante un’auto straordinaria.

Ferrari, il dato sconcertante

Max Verstappen, all’ottavo sigillo stagionale, comanda la graduatoria, a quota 258, Charles Leclerc, dopo il sesto posto in Ungheria, è a quota 178 punti, Sergio Perez è terzo a 173. Carlos Sainz, invece, dopo due GP fuori dal podio, è stato scavalcato da George Russell. Quest’ultimo si è portato a 158, mentre lo spagnolo è al quinto posto a 156. Lewis Hamilton è salito a 146 punti. La situazione si è fatta molto delicata per entrambi i piloti della Rossa. In classifica costruttori la Red Bull Racing è a 431 punti, davanti alla Scuderia a 334. La Stella a tre punte è a 304, a -30 punti dalla Ferrari. Il team italiano è, al momento, insidiato al terzo posto dalla Mercedes che sin qui non ha ancora vinto una singola gara.

E qui arriviamo al punto focale del discorso. La W13 è un’auto nata male che ha sofferto tantissimo sul piano del porpoising. Ad inizio anno erano molto indietro, ma hanno sempre sfruttato tutte le occasioni utili per massimizzare al massimo. Ecco perché Mercedes, con il doppio podio consecutivo di Lewis Hamilton e George Russell, ha ottenuto lo stesso numero di podi della Ferrari. La squadra italiana ha dilapidato un vantaggio enorme. Nella prima parte di stagione la F1-75 era, nettamente, più avanti della Mercedes. La squadra teutonica sta uscendo dalla crisi, mentre Leclerc è passato dal segnare hat trick e grand chelem a ritrovarsi, per colpe non sue, sempre più spesso giù dal podio.

Dopo aver perso due clamorose chance a Monaco e Silverstone, Charles ha dovuto anche ingoiare due bocconi amari in Spagna e Azerbaijan per problemi tecnici. Avarie alle PU che hanno avuto ulteriori effetti negativi nel corso delle tappe successive. In Francia ha commesso un errore il #16, ma a differenza di altri elementi del team Ferrari, non ha cercato alibi, prendendosi tutta la colpa di quanto accaduto al Paul Ricard. Ora come ora, pensare ad un clamoroso ribaltone è impossibile. La Ferrari accusa un ritardo di quasi 100 punti dalla squadra austriaca e nessuno, nella storia della F1, ha mai rimontato 80 punti di svantaggio al leader della graduatoria.

La RB in Ungheria ha, letteralmente, umiliato la Ferrari. D’altro canto una tattica suicida del genere non poteva che portare all’ilarità degli avversari. La Mercedes, con la direttiva anti porpoising, potrebbe anche presentarsi a Spa con un ulteriore step evolutivo. La Scuderia potrebbe ritrovarsi ad essere insidiata dalla squadra teutonica nelle prossime tappe, dopo la pausa estiva. Già il fatto che Hamilton e Russell abbiano raggiunto a quota 11 podi i due ferraristi è un segnale eloquente della incapacità di approfittare del vantaggio di un’auto superiore rispetto ai competitor. Hamilton ha affermato di avere persino un rimpianto in Ungheria e punterà a vincere a Spa o Monza. Ora come ora la Rossa è costretta a guardarsi negli specchietti dall’arrivo del team che ha vinto otto titoli costruttori di fila.

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