Verstappen in crisi nel Q3: cosa è successo a Budapest

In molti si attendevano una pole targata Verstappen in Ungheria, ma un guasto lo ha fermato. La spiegazione del consulente Marko.

Nelle qualifiche dell’Hungaroring sembrava poter artigliare la partenza al palo senza eccessiva fatica. Ed invece Max Verstappen ha fatto flop. Da potenziale primo, a mediocre decimo nello spazio di pochi secondi quando nelle fasi cruciali del Q3 è partito un team radio dai toni inequivocabili. “Non ho potenza“, il messaggio chiaro e tondo dell’olandese.

Max Verstappen, Red Bull (Ansa Foto)
Max Verstappen, Red Bull (Ansa Foto)

Certo, in questi anni lo abbiano sentito spesso pronunciare quelle parole per depistare i rivali e poi fare la prestazione monstre, che fosse nella sessione che decide lo schieramento o in gara, ma in questa occasione la preoccupazione era reale.

Effettivamente sulla sua RB18 il motore ha fatto cilecca. Un vero guaio, per la Red Bull, se si pensa che l’altro pilota della scuderia Sergio Perez, in giornata no, non è andato oltre l’undicesima piazza.

Qualifiche F1 in Ungheria: cosa ha fermato Verstappen

Da poter battagliare per le prime due file, quindi l’equipe energetica si è trovata costretta a doversi accontentare della quinta e la sesta, con annesso obbligo di rimonta.

Anche se la classifica generale ci dice che gli austriaci sono agilmente in testa con 396 punti contro i 314 della Ferrari, c’è da scommetterci che in corsa faranno di tutto per risalire e almeno inserire una delle vetture sul podio, soprattutto perché al di la del poleman Russell, le due Rosse, principali avversarie per la lotta al titolo sono lì.

Interrogato da Auto Motor und Sport sulle ragioni che hanno impedito al campione di carica di assaltare il posto più ambito in griglia, il talent scout degli energetici Helmut Marko ha spiegato: “Si è trattato di una defaillance meccanica. Dovremo sostituire quella componente prima del via, ma non dovremmo subire penalità“, ha aggiunto sicuro.

Dal canto suo il driver di Hasselt, nonostante l’amarezza a caldo per quanto successo, si è detto tranquillo in vista della prova sulla distanza.

Credo che non avremo problemi, però è un peccato che questo imprevisto sia capitato in qualifica. Partire così indietro non è l’ideale anche perché fino a quel frangente avevamo un buon passo. La vettura andava molto bene sebbene le caratteristiche del tracciato non le si addicano“, la sua riflessione al ring. Niente panico neppure davanti alla possibilità di un cambio di power unit. “Non dovrebbe essere necessario. Non sarà semplice superare, ma in questa stagione si è visto di sovente che tutto può successo. Dobbiamo mantenere la calma e prendere le decisioni giuste, sperando di non perdere troppi punti”.

Passando invece a quanto ha impedito a Checo di superare la tagliola del Q2, il dirigente di Graz ha puntato il dito contro la sfortuna e quindi verso i commissari, eccessivamente severi per quanto concerne il rispetto dei limiti della pista.

Un atteggiamento, ormai ben noto, questo, definito dal 79enne come “incomprensibile”. “La F1 è un business da milioni di dollari, eppure non sono in grado di stabilire in maniera precisa dove si possano mettere le ruote o meno. Ci era già capitato in Austria e in Francia“, si è lamentato per la cancellazione del tempo segnato dal messicano

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