BMW, che guaio per la casa tedesca: richiamato mezzo milione di modelli

La BMW dovrà fronteggiare un problema serissimo su un noto modello di moto. Previsto un maxi-richiamo di quasi mezzo milione di esemplari.

Il marchio BMW non ha fatto solo la storia delle quattro ruote, ma è diventato iconico grazie ai traguardi raggiunti anche nel mondo delle moto. Tra i mezzi più importanti della casa c’è la BMW R GS, una moto scelta da tantissimi appassionati per il suo animo ribelle e ideale per ogni avventura. La R1200 GS e la R1200 GS Adventure sono state prodotte dal brand, con sede a Monaco di Baviera, a partire dal 2004 sino al 2019 quando è stata sostituita dalla BMW R1250 GS.

BMW Logo (Ansa Foto)
BMW Logo (Ansa Foto)

La sigla “GS” sta per Gelände Strasse, ovvero Fuoristrada/Strada. Basterebbe questa sigla per rappresentare il motivo per cui questa BMW è tanto amata nel mondo. Nel corso del tempo la moto si è evoluta, sotto tanti profili. Oltre alla accresciuta cubatura (da 1.130 a 1.170 cm³), rispetto al modello precedente, la GS presentò svariate migliorie tecniche, tra cui diversi elementi in magnesio e il contralbero di equilibratura. Peso ridotto, potenza otre i 100 CV e geometrie delle sospensioni Paralever e Telelever, i cui componenti sono in una nuova lega di alluminio leggerissima.

L’estetica della BMW è un misto tra tecnologia all’avanguardia e un tocco di bellezza classica, senza tempo. Il nuovo modello è più aggressivo e spigoloso rispetto al design delle prime serie, ma dona un tocco di freschezza e leggerezza in più. Il frontale è sempre massiccio e porta alla mente i modelli storici della casa tedesca. Se state pensando alle avventure sulle dune della Dakar, nel 2005 la BMW lanciò una versione Adventure della R1200 GS che prese il posto della R1150 GS Adventure. Il successo fu clamoroso, anche perché il comfort era massimo per affrontare al meglio lunghi viaggi fuoriporta e anche il fuoristrada più ostico. La moto divenne celebre per un serbatoio a capienza maggiorata di 33 litri, ruote a raggi di serie, ammortizzatori più alti e consistenti, oltre all’alternatore potenziato da 720 watt. La versione Adventure presentò, inoltre, il motore 2 cilindri di 1.170 cm³ da 105 CV a 7500 giri.

Nel 2008 gli appassionati potettero gustare una seconda serie della R1200 GS Adventure con una potenza superiore e l’iconico blocco motore di colore nero e becco anteriore un po’ più corto. Il boom continuò anche negli anni successivi, con numerosi aggiornamenti che riguardarono anche l’estetica delle GS. Per tutti quelli che possiedono i modelli R 1200 GS e R 1250 GS, prodotte tra il 2013 e il 2021, c’è però una pessima notizia. La BMW ha richiamato quasi mezzo milione di mezzi per correggere un problema relativo all’albero cardanico (nel dettaglio sono 440.000 motociclette).

BMW corre ai ripari

Da quanto è emerso il problema si verificherebbe nel cardano e provocherebbe, contemporaneamente, la perdita di trazione nelle GS. Un guaio che nel tempo può diventare serio, dovuto dai problemi di corrosione e dovuti all’umidità e alle diverse condizioni climatiche. In sostanza, nel tempo, l’albero cardanico finisce per usurarsi, e può arrivare danneggiare la trasmissione e rompersi. La casa bavarese è intervenuta con un maxi-richiamo per installare una valvola di sfiato sull’albero di trasmissione, in modo da migliorare il sistema. Guai anche per la Opel, maxi-richiamo in vista: ecco il motivo. Persino la Mercedes ha dovuto affrontare un problema serio negli ultimi tempi. Alcuni modelli sono stati richiamati.

In base alla pubblicazione della rivista tedesca di motociclette e motociclismo Motorrad, non solo la R 1200 GS e la R 1250 GS sono coinvolte da questo problema endemico, ma anche la R 1200 RT e la R 1250 RT dal 2013. Si tratterebbe in questo caso di un problema ancora più difficile da gestire, tuttavia sulle R 1200 RT e la R 1250 RT il problema non sarebbe così grave come è emerso sulle GS, grazie al design delle moto. Difatti l’angolo di curvatura del forcellone tra il tunnel cardanico e il cambio dell’asse posteriore causerebbe un effetto differente. Sta di fatto che il problema si è reso così chiaro sulle GS che ora tutti i proprietari delle moto, prodotte in quegli anni, dovranno fare un piccolo pit stop.

La casa tedesca ha chiesto a tutti i possessori della GS di passare per una bella revisione, ma senza una particolare urgenza. Secondo quanto riportato dal magazine Motorrad, non c’è bisogno si affrettarsi perché non è un cambiamento da fare necessariamente subito. C’è gente che ha girato per anni, senza accusare alcun tipo di problema, ma è sempre meglio affrontare la questione per poi non pensarci più. Non c’è niente di così complesso alla base. I possessori del modello di quegli anni di GS verranno chiamati alla revisione. Sarà realizzato un piccolo foro nel giunto cardanico, dove verrà inserita una valvola, in modo tale che tutta l’aria e l’umidità che sono state filtrate possano defluire dal tunnel cardanico. L’operazione, allo stesso tempo, previene l’ingresso di detriti che potrebbero danneggiarlo, oltre a prevenire la corrosione causata dall’umidità.

Per una cosa costruttrice non è il massimo dover effettuare dei maxi-richiami. Il momento storico è molto delicato, e anche a livello mediatico non è una bella pubblicità. In questo caso per i motociclisti BMW rappresenta un piccolo fastidio extra. Ogni proprietario dovrà risolvere la questione, nella prossima revisione periodica della moto, evitando di fissare espressamente un appuntamento per essa. Il costo dell’intervento sarà completamente gratuito. La casa teutonica era a conoscenza del problema nell’albero cardanico già da diverso tempo. Difatti quasi mezzo milione di GS dovrà essere ora chiamato alla revisione, ma già da fine 2021, più precisamente da ottobre, tutte le nuove moto sono già state prodotte con il noto foro di ventilazione.

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