Ferrari, che disastro nelle comunicazioni: ecco perché Sainz si è infuriato

Nel Gran Premio di Francia la Ferrari ha palesato ulteriori limiti, anche se stavolta Sainz ha risposto prontamente alla chiamata del team.

La Ferrari prova a vedere il bicchiere mezzo pieno, ma il GP di Francia potrebbe aver segnato, definitivamente, la cavalcata della Rossa. Leclerc ha commesso un errore grave, il peggiore della sua carriera in F1, ma non è stato il solo che ha fatto un errore di valutazione. Certamente quello del monegasco peserà come un macigno, in termini di classifica, ma anche quello comunicativo dell’ingegnere Riccardo Adami merita un approfondimento.

Carlos Sainz (Ansa Foto)
Carlos Sainz (Ansa Foto)

Per chi non lo conoscesse Adami è un uomo chiave del muretto della Rossa. Dopo essersi specializzato nell’area telaistica presso l’Università degli studi di Brescia, l’ingegnere ha iniziare a lavorare per la Minardi dal 2002. Il classe 1973 ha avuto diversi incarichi, nel corso della sua esperienza a Faenza, sino ad arrivare a ricoprire il ruolo di ingegnere di pista nel 2005. Ha lavorato a braccetto con diversi piloti, tra cui Vitantonio Liuzzi, Sebastian Vettel, Sebastien Buemi e Daniel Ricciardo. Dopo l’esperienza nello junior team della Red Bull, Adami si è trasferito alla Scuderia Ferrari, dove ha collaborato prima con Sebastian Vettel, e dal 2021, con Carlos Sainz.

In vent’anni di carriera nel circus l’ingegnere italiano ha accumulato molta esperienza, ma nell’appuntamento al Paul Ricard si è reso protagonista di un episodio da rookie. In apparente disconnessione da ciò che stava avvenendo in pista, Adami ha chiesto a Carlos Sainz di rientrare ai box per il secondo pit stop, nel bel mezzo della lotta per la terza piazza con Sergio Perez. Il madrileno, dopo una buona rimonta nel primo stint con le mescole dure, ha avuto la fortuna di una tanto agognata Safety Car, rientrando in corsa per un piazzamento sul podio. La sfortuna per la Rossa è che l’occasione è arrivata a causa del crash contro le barriere di Charles Leclerc.

La frustrazione di Sainz

In ogni caso il team ha commesso un primo errore, durante le fasi concitate del primo pit stop, portando ad una penalità per unsafe release di 5 secondi. Dopo un cambio gomme più lungo del previsto, al giro 18, il #55 stava per colpire il pilota della Williams, Alexander Albon. Quest’ultimo è riuscito ad inchiodare, evitando l’impatto con la Rossa di Sainz. La sbavatura è risultata molto pesante perché ha stravolto la strategia dello spagnolo nella seconda parte di gara. Montando una mescola gialla, inoltre, così in anticipo i tecnici hanno valutato che lo spagnolo non avrebbe potuto concludere la corsa.

O meglio avrebbe anche potuto farcela, prendendosi dei rischi. “Siamo convinti della nostra scelta di andare con due set di medie. Carlos ha fatto una grande gara, ha avuto pazienza al primo giro, è risalito subito. La scelta della seconda sosta è stata obbligata, non aveva gomma per arrivare in fondo, poi ha fatto il giro veloce e lo ha tolto a Max. C’è stato un problema con l’unsafe release alla prima sosta dobbiamo riguardare cosa è successo”, ha spiegato nel post gara Mattia Binotto. Il problema è nato, forse per l’eccessiva tecnologia degli strumenti attuali. Se la Ferrari avesse ancora in uso il classico leccalecca, probabilmente, determinati errori non si verificherebbero.

Il segnale avuto da Sainz ha spinto il ferrarista a lanciarsi in pit lane, risvegliando i commissari di gara dal torpore domenicale. La strategia dei tecnici della Scuderia, forse, sarebbe stata molto diversa senza quell’unsafe release. In occasione della seconda sosta, inoltre, l’ing. Adami ha richiamato il pilota nel momento meno opportuno. In bagarre con Sergio Perez, alfiere della Red Bull Racing, Sainz ha gridato “non ora, non ora”. Superato il messicano, Sainz si è aperto via radio, dicendo “stavo sopravanzando”. Come si possa disturbare un pilota nel bel mezzo di una lotta con il rivale, non ci è dato saperlo, ma sta di fatto che in quel momento il figlio del Matador non avrebbe comunque potuto svoltare nella pit lane, difatti Adami si è corretto, subito via radio, dicendo “stai fuori”.

Pochi chilometri dopo Sainz si è ritrovato a tornare nella lunghissima pit lane del Paul Ricard nel momento sbagliato, finendo nel traffico e dovendo scontare la penalità nel corso della seconda sosta. Carlos aveva dimostrato di avere un buon ritmo e avrebbe potuto anche impensierire Hamilton. Il pilota della Rossa, invece, è scivolato dalla terza alla nona posizione, finendo per concludere poi in quinta posizione. Nonostante il giro più veloce, nel post GP, Sainz si è lamentato del timing della chiamata, anche perché avrebbero potuto osare e rischiare tutto, considerata la posizione in classifica del ferrarista. I tecnici al muretto avrebbero anche potuto ascoltare le sensazioni del pilota. Può scoppiare il finimondo nel 2023: le nuove regole F1 fanno già discutere.

I nostri dati dicevano che non saremmo arrivati alla fine. Poi è ovvio che io sono un pilota, sono partito 19esimo, ero terzo ed è normale che ci sia discussione. Il team mi ascolta e io ascolto il team. Stiamo imparando, stiamo facendo le cose bene e siamo forti. Avevo il passo per vincere senza penalità”, ha commentato Sainz, sempre ai microfoni di Sky Sport. Un rammarico nel rammarico che lascia i tifosi con una sensazione amara. La Rossa avrebbe potuto vincere molte più corse quest’anno, ma accade sempre qualcosa che porta i piloti sempre più lontani dal sogno mondiale. Ecco gli orari del prossimo weekend. La Ferrari non potrà più commettere altri passi falsi.

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