Red Bull, cos’è successo in Austria? Ecco perché la Ferrari ha dominato

La Red Bull è andata in crisi in Austria, dove Leclerc e la Ferrari hanno dominato la gara. Horner spiega i motivi della disfatta casalinga.

Giornata molto difficile per la Red Bull nel Gran Premio d’Austria, quello di casa per il team di Milton Keynes che, ovviamente, corre sotto bandiera austriaca. Max Verstappen ha chiuso secondo, e vista la superiorità messa in mostra dalla Ferrari c’è da dire che gli sarebbe potuta andare anche molto peggio.

Red Bull RB18 (ANSA)
Red Bull RB18 (ANSA)

Sergio Perez si è ritirato dopo quanto accaduto nel primo giro, quando è stato vittima di un contatto con la Mercedes di George Russell che ha rimediato anche una penalità. Il messicano è riuscito a ripartire, andando poi ai box per cambiare le gomme. Tuttavia, la RB18 di Checo era risultata danneggiata irrimediabilmente, e la squadra ha deciso di ritirare la vettura costringendolo al terzo ko stagionale, il secondo nelle ultime tre gare.

La Red Bull non ha avuto il passo della Ferrari su una pista che le doveva essere favorevole, ed in qualifica ed nella Sprint Race i pronostici erano stati rispettati, con Verstappen che aveva battuto le due F1-75 in prova per poi trionfare anche nella “garetta” del sabato.

Charles Leclerc si è però fatto sotto sin da subito, restando in zona DRS per ben dieci giri prima di tentare il primo assalto, prontamente respinto dal campione del mondo che non ne ha voluto sapere di cedere il passo al rivale. Due tornate più tardi non c’è però stato nulla da fare, con Verstappen che è stato infilato alla Curva 4.

Il monegasco è stato perfetto nel sorprendere il rivale, che ha però dimostrato di essere ormai maturato del tutto. Il figlio di Jos ha infatti lasciato correttamente spazio senza cambiare traiettoria in frenata, cosa che, probabilmente, non avrebbe fatto qualche anno fa, ma forse anche meno.

Super Max, negli ultimi giri, era in netta crisi di gomma, ed anche Carlos Sainz era ormai vicino al sorpasso, quando la power unit della sua Ferrari è esplosa lasciandolo in un inferno di fiamme. Lo spagnolo è riucito ad abbandonare il proprio veicolo in tempo, ma il quarto ritiro stagionale è una pietra tombale sulle sue aspirazioni mondiali, che erano già piuttosto basse visti i risultati ottenuti sino ad oggi.

La gara di Verstappen è stata contraddistinta da ben quattro pit-stop, anche se l’ultimo non sarebbe stato effettuato senza la Virtual Safety Car, ma comunque neanche le tre soste erano state contemplate nelle strategie pre-gara. Probabilmente, sulla monoposto anglo-austriaca non è stata centrata la corretta finestra di utilizzo, cosa che nelle F1 odierne è ormai divenuta fondamentale se si vuole essere competitivi e costanti.

Red Bull, Horner spiega i motivi della disfatta in Austria

La Red Bull si aspettava di dominare il Gran Premio d’Austria, almeno secondo Helmut Marko che aveva detto che Ferrari, ed anche Mercedes, avrebbero nettamente sofferto questo tracciato anche per via del porpoising. La F1-75, affidabilità a parte, è stata a dir poco perfetta, con Charles Leclerc che l’ha sfruttata alla grande.

Al termine della gara, Christian Horner, team principal della Red Bull, ha spiegato quanto accaduto in un’intervista riportata da “Motorsport.com“: “Se consideriamo quanto abbiamo visto nel corso della Sprint Race, noi abbiamo spinto maggiormente all’inizio e abbiamo pagato un po’ alla fine per ciò che riguarda le prestazioni, ma nel corso dell’intero stint con gomma Media secondo le nostre analisi è stato identico a quello delle Ferrari. L’unica cosa che è cambiata da sabato a domenica è la pioggia“.

Anche le temperature ed il carico di carburante erano differenti. Quindi dobbiamo capire perché nel primo stint il nostro degrado è stato significativamente peggiore di quello di Charles e Carlos e credo che, una volta arrivati in quella posizione, siamo stati in grado di adottare una strategia a due soste per poter cercare di gestire al meglio la nostra gara. Il problema è che loro hanno avuto un ritmo sufficiente per coprire la nostra strategia. È strano quanto abbiamo visto in Austria“.

Voglio dire, solo una settimana fa a Silverstone sembravamo competitivi per ciò che riguarda il degrado gomme e questo ci ha sorpreso. Quindi devo dire che credo che il problema sia che questi pneumatici siano piuttosto sensibili e se non sei nella finestra giusta d’utilizzo puoi pagare una penalità notevole in termini di degrado, cosa che è successa in Austria anche a molti altri team, tutti dovranno analizzare quanto accaduto“.

Il team principal della squadra anglo-austriaca ha concluso: “È stata una giornata molto complicata per noi, sulla nostra pista di casa. Abbiamo capito subito che stavamo faticando con le gomme e, di base, abbiamo avuto lo stesso problema con tutte le mescole utilizzate e questo non accade spesso alla nostra macchina. Abbiamo sofferto di troppo degrado per poter attaccare Charles, che non ha avuto alcun problema a gestire le gomme. Ma alla fine per come si erano messe le cose il secondo posto è un bel risultato“.

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