Steiner in ansia per Schumacher: perché i punti sono un problema

In Inghilterra Schumacher ha conquistato i suoi primi punti iridati. Una buona notizia per lui, ma il boss Haas Steiner non nasconde l’ansia.

Domenica sera a Silverstone, davanti al box della Haas, si respirava aria di gran festa. Dopo un periodo piuttosto complesso Mick Schumacher è riuscito a sbloccarsi  conquistando quattro punticini utili alla classifica generale, ma soprattutto al morale. Non è un segreto per nessuno, infatti, che il confronto traumatico con il rientrante Kevin Magnussen, da subito più competitivo di lui, lo abbia provato, portandolo spesso a sbagliare e a distruggere macchine, quanto o peggio del 2021.

Mick Schumacher (ANSA)
Mick Schumacher (ANSA)

Dunque, la gara gagliarda di cui si è reso protagonista nel Regno Unito, potrebbe averlo riabilitato agli occhi degli altri e funzionato da cura per sé stesso  visto che, a seguito dei numerosi incidenti nella sua testa erano sorti parecchi dubbi.

Steiner apprensivo: perché ha paura per Schumacher

Eppure,  tra una celebrazione e l’altra, il team principal dell’equipe a stelle e strisce Gunther Steiner ha sostenuto che, al contrario di quanto affermato fino a pochi giorni fa, il tedesco potrebbe essere vittima di un nuovo crollo per la crescita delle attese nei confronti del tedesco.

Il risultato gli servirà sicuramente da sprone, tuttavia tolta la pressione del primo arrivo in top 10, il rischio è che subisca critiche ogni volta che non riesce a replicare. La gente da fuori a volte non capisce. In gruppo ci sono altri diciannove corridori, tutti forti, e nove vetture di buon livello. E’ pur sempre uno sport. Non ci si può aspettare che uno riesca sempre ad inserirsi nei dieci e non è neppure giusto mettere qualcuno sul piedistallo e poi buttarlo di nuovo giù”, il monito del manager meranese che sembra rivolto alla stampa.

Ripercorrendo i giri cruciali del round inglese, il dirigente ha sostenuto di non aver catechizzato Schumi sulla necessità di portare la monoposto al traguardo. Neppure quando il duello con Verstappen per la settima posizione, mancata per un soffio, si stava facendo decisamente agguerrita.

Non gli abbiamo detto nulla. I corridori sanno cosa devono fare. Quando stanno battagliando parlargli li butta soltanto in confusione. Personalmente ho molta fiducia nei miei ragazzi. Lui voleva i punti, ha combattuto e credo avesse tutto sotto controllo”, ha aggiunto soddisfatto di un fine settimana che ha sorriso pure a K-Mag, decimo alla bandiera a scacchi.

Un sospiro di sollievo per la compagine statunitense, venendo da cinque eventi negativi. “Ho sempre rassicurato i miei piloti che anche se le cose non vanno bene, occorre essere pazienti. Qualcosa di non facile, ovviamente in particolare se tutti pensano che non si sta facendo un buon lavoro”,  ha sostenuto convinto che la VF-22 sia in grado di portare a casa con costanza un discreto bottino, non fosse per qualche debolezza ancora in qualifica.

Per il 57enne, la gioia è comunque stata doppia poiché dopo tanta sfortuna, la bandiera rossa sventolata per il crash al via, si è rivelata una manna. “Ha contribuito a farci recuperare qualche posto”, ha riconosciuto.

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