Autostrade, risarcimento pedaggi: ecco come ottenere il cashback

Finalmente gli automobilisti potranno richiedere il rimborso di una parte o di tutto il pedaggio in caso di disservizi sulle autostrade, anche passati. Ecco cosa fare.

Nel corso degli anni il costo dei pedaggi delle autostrade italiane è sempre più cresciuto. Se da una parte i costi sono aumentati, i servizi sono risultati sempre peggiori. Con un calo di investimenti e un numero crescente di disagi, la situazione si è fatta insostenibile, in particolare in alcune zone d’Italia. Le autostrade sono diventate dei veri e propri cantieri a cielo aperto. In estate i lavori proseguono anche a rilento a causa di condizioni che non favoriscono gli operai. Gli automobilisti sono, spesso, alle prese con ritardi clamorosi in autostrada.

Autostrade (Adobe Stock)
Autostrade (Adobe Stock)

Per alcuni non si tratta solo di un disagio nel fine settimana, ma milioni di italiani viaggiano giornalmente sulle autostrade per recarsi a lavoro, incappando in ritardi continui. Nonostante i disservizi, come spesso accade in Italia, i costi non diminuiscono, anzi aumentano. il costo dei pedaggi è lievitato sempre più, rendendo sempre più gravoso l’esborso per gli automobilisti. L’associazione di tutela dei consumatori Altroconsumo ha deciso di lanciare una class action per chiedere ad Autostrade un risarcimento per gli anni di inefficienza. I dati dimostrano che ogni 18 km di strada vi è un cantiere. Spesso si tratta di lavori iniziati anni prima e mai portati a termine.

Chiunque abbia viaggiato sulle reti autostradali nazionali si sarà reso conto dell’insostenibilità del contesto in cui siamo soliti vivere. Autostrade ha iniziato lavori, più o meno ovunque, allo scopo incauto di recuperare i mancati investimenti nelle infrastrutture degli otto anni precedenti, come è stato sancito anche da una recente sanzione di Antitrust. Dal 2009 al 2018, come sottolineato sulle colonne del sito Greenme, il costo dei pedaggi autostradali è aumentato del 28%. Un aumento davvero esponenziale e ingiustificabile.

Gli interventi straordinari degli ultimi 2 anni, attuati da Autostrade per rimediare alle gravi inadempienze circa gli obblighi di manutenzione, sono risultati comunque tardivi e mal gestiti, e hanno creato innumerevoli e gravi disservizi agli automobilisti e messo, in qualche caso, a rischio anche la loro sicurezza”, ha annunciato l’associazione Altroconsumo. Gli automobilisti italiani, vittime di un sistema sempre più problematico, avranno l’occasione di rivalersi dopo anni di disservizi e pagamenti salati.

Autostrade, arriva il cashback

La class action avviata da Altroconsumo punta al risarcimento per gli anni di inefficienza, per la mancata manutenzione obbligatoria e la riduzione della qualità del servizio, a fronte di un aumento del costo pedaggi. Il risarcimento medio dovrebbe essere di 220 euro. “Per calcolare il risarcimento, abbiamo considerato ancora una volta i dati Istat: ogni famiglia spende all’anno 88 euro in pedaggi autostradali – ha analizzato l’associazione – se moltiplichiamo questa spesa per gli ultimi 10 anni di mala gestione della rete autostradale, arriviamo a 880 euro e abbiamo ritenuto di chiedere al Giudice di riconoscere in via equitativa (ovvero secondo la sua libera valutazione) il 25% di questo importo, a favore di chiunque abbia patito disagi in questi 10 anni: vale a dire un risarcimento medio di 220 euro”.

Per ottenere il cashback di una parte o di tutto il pedaggio in modo proporzionale ai ritardi superiori ai dieci minuti occorre registrarsi con targa o Telepass sull’App Free To X per avere diritto alla restituzione, causati da cantieri o manutenzioni varie. Aspi dovrà versare, orientativamente, una cifra parti a 250 milioni di euro in cinque anni per venire incontro a tutti i disservizi degli automobilisti. In caso di lunghe code causate dai lavori di ammodernamento della rete autostradale sarà sufficiente l’App Free to X. Tramite l’applicazione sarà possibile vedersi notificare in automatico i rimborsi spettanti ai guidatori. Non sarà necessaria altra richiesta esplicita, funzionando in automatico.

Il guidatore potrà vedersi bonificato il 25% dell’importo sino al 100% del pedaggio pagato, in base alla circostanza. Ora il minimo ritardo è valutabile in 10 minuti e non più in 15 come era prima, calcolato sulla velocità media di 100 km/h per le auto e 70 km/h per i mezzi pesanti. Per tratte fino a 29 chilometri, i ritardi determineranno sempre un rimborso del 100% del pedaggio, mentre il rimborso è del 50% per ritardi tra i 30 e i 45 minuti per le tratte tra 50 e 99 chilometri e per i ritardi dalle due ore in su per tratte di oltre 500 chilometri. Naturalmente non sarà possibile il cashback legato a problemi atmosferici, a incidenti o a ritardi dovuti ad eventuali manifestazioni. Guardate il video del botto di questa Ferrari 812 Superfast, incidente in autostrada clamoroso. I ritardi sono calcolati sulla base dell’orario di entrata e uscita dal tratto autostradale e incrociati con quelli relativi alla presenza accertata di cantieri.

Il servizio funziona grazie alla presenza di oltre duemila telecamere di Aspi in tutti i caselli di ingresso e di uscita della propria rete. Sono esclusi dal rimborso i cantieri che non determinano riduzioni di corsie, quelli in cui viene chiusa solo la corsia di emergenza, quelli fuori dalla rete Aspi, anche se provocano code su tale rete o sulle autostrade gestite dalle controllate di Aspi, e quelli su autostrade a sistema aperto ovvero senza caselli alle uscite intermedie e quindi con pedaggio a forfait. Possono partecipare alla class action tutti gli automobilisti che, negli ultimi dieci anni, hanno dovuto subire disservizi. Date una occhiata al sito di Altroconsumo.it. Dopo anni di inefficienza e soldi incassati, la situazione si è completamente rovesciata.

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