Michael Schumacher, c’è il retroscena: la Ferrari non doveva sapere

Spunta un curioso retroscena che riguarda il passato di Michael Schumacher. Ecco cosa fece il sette volte campione del mondo in passato.

Come dimenticare l’epopea di Michael Schumacher in Ferrari? Ovviamente, per tutti i tifosi e gli appassionati di questo sport è impossibile, visti i risultati ottenuti e tutto ciò che ha fatto per la Scuderia modenese. Vedendo quello che la Rossa ha fatto dal suo ritiro in avanti, diviene lampante un dettaglio: è stato il Kaiser di Kerpen a fare grande il Cavallino, e non viceversa.

Michael Schumacher (LaPresse)
Michael Schumacher (LaPresse)

Certo, vincere con la Ferrari nobilita la carriera di un pilota per tutto ciò che significa questo marchio, ma è bene snocciolare alcuni numeri per far capire quanto sia stato importante Schumi nella storia della casa italiana. Dal 1980 ad oggi, ovvero in 42 stagioni di F1, il Cavallino ha vinto soli sei titoli mondiali piloti, cinque dei quali proprio con Michael.

L’unico altro successo è datato 2007 con Kimi Raikkonen, ma con monoposto figlie dei regolamenti in cui correva Michael Schumacher. Infatti, la prima rivoluzione tecnica successiva al ritiro del Kaiser, datata 2009, ha segnato l’inizio della fine per la Ferrari, che da quel momento in avanti non ha mai più vinto nulla.

Il nativo di Hurth-Hermulhein arrivò alla rossa nel 1996, 17 anni dopo l’ultimo mondiale piloti vinto da Jody Scheckter. La Ferrari militava in condizioni ben peggiori di quelle odierne, con una squadra al collasso e che aveva addirittura rischiato di cedere l’attività pochi anni prima.

Squadre come la McLaren, la Williams o la Benetton erano del tutto inattaccabili, ma Michael decise proprio di lasciare il team che lo aveva reso grande per risollevare la Ferrari. La prima Rossa che venne affidata al tedesco, la F310, non era di certo competitiva, ma lui si prese sulle spalle la squadra e la portò a vincere ben tre gare, facendo sognare i tifosi.

Al secondo anno a Maranello sfiorò addirittura il mondiale, contro la Williams-Renault di Jacques Villeneuve, una monoposto chiaramente superiore a quella che aveva tra le mani Schumy. Anche nel 1998 il titolo sfuggì per un nulla, mentre nel 1999 solo l’infortunio di Silverstone lo fermò nella sua corsa verso il tris mondiale.

Tutti sappiamo cosa accadde dal 2000 in avanti, quando finalmente venne conquistato il titolo iridato che mancava da 21 anni, portando nella leggenda il nome di Schumy e ponendo la Ferrari in cima al mondo della F1. Purtroppo, il destino è poi stato crudele con le leggenda tedesca, il cui ricordo vive però in tutti i tifosi.

Michael Schumacher, il retroscena sulla Porsche

Come sappiamo, Michael Schumacher ha corso per un decennio completo con la Ferrari. Nessuno ha mai gareggiato per il Cavallino per 11 stagioni consecutive, sintomo anche del grande legame affettivo che si era creato con Jean Todt, Luca Cordero di Montezemolo, Ross Brawn e tutti gli uomini della Scuderia modenese.

In queste ore è spuntato un curioso retroscena che riguarda la figura del sette volte campione del mondo, svelato da una casa che si occupa di aste di automobili. Il 29 aprile del 2004 infatti, Michael acquistò in gran segreto una Porsche Carrera GT, con l’affare che venne fatto dal suo storico manager, vale a dire Willi Weber.

Michael Schumacher fu in possesso di quella vettura per diversi anni, sino al 2008 per essere precisi. La leggenda teutonica non rivelò mai di averla acquistata, poiché gli era vietato dal contratto che lo legava alla Ferrari. Questa splendida vettura è ancora oggi griffata dal suo logo, sia sul cruscotto che sulla parte posteriore, ma c’è da dire che Michael si è preso un bel rischio quella volta. Un simpatico retroscena riguardante questo pilota straordinario, che tutti noi vorremmo rivedere presto nella sua forma più bella. Anche se sappiamo che, forse, tutto ciò resterà soltanto nei nostri sogni.

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