Malgrado a Baku non abbia commesso errori gravi o fatto incidenti, Schumacher continua a non convincere il boss Haas Steiner.
Dopo l’ennesimo botto di Monaco che aveva letteralmente spezzato a metà la sua VF-22 Mick Schumacher è piombato nuovamente al centro delle critiche. Da molti definito inadeguato per correre in F1, il tedesco ha provato a correggere quest’opinione con un weekend pulito a Baku.
E in effetti, cosa più unica che rara, in Azerbaijan il pilota Haas è stato più accorto, correndo con il freno tirato per non sbagliare. Purtroppo per lui però, proprio questo atteggiamento ha evidenziato maggiormente la forbice prestazionale con il suo compagno di squadra Magnussen.
Cresce il malcontento nei confronti di Schumacher
Costantemente più lento del danese il #47 ha deluso ancora una volta il muretto americano che non ha per nulla apprezzato la sua penultima posizione quando c’era il potenziale per avvicinarsi alla zona punti.
“Questo è sicuramente un momento difficile per Schumi e per la squadra in generale. Certo, piuttosto che schiantarsi cercando qualcosa che non c’è, meglio l’approccio che ha scelto lo scorso weekend, tuttavia in questo sport la prestazione è cruciale“, si è sfogato a Motorsport.com il manager meranese, poco soddisfatto dell’andamento globale della collaborazione con il figlio d’arte.
Lui dal canto suo, ha provato a fare mea culpa, riconoscendo che pure sul Caspio non si è comportato come avrebbe dovuto. Come diversi colleghi si è lamentato per il porpoising e il conseguente mal di schiena, e in più, per giustificarsi, ha imputato la mediocre gara all’incapacità di trovare la giusta messa a punto al sabato.
“Avevo sottosterzo a metà curva e sovrasterzo in uscita. Non è stato l’ideale“, ha dichiarato analizzando l’evento azero. “Per questo ho sfruttato oltre modo le gomme. Comunque, se fino all’ultimo stint le cose non sono andate molto bene, la parte conclusiva del GP è stata migliore“, ha infine concluso sforzandosi di evidenziare almeno una nota a proprio favore.