Repsol, duro attacco a Dorna e MotoGP: ecco qual è il problema

Repsol lancia un messaggio ai vertici della MotoGP sul suo sito ufficiale e punta il dito contro tre fattori principali.

Il title sponsor della Honda, Repsol, marchio petrolifero spagnolo, nei giorni scorsi ha postato un lungo articolo sulla pagina ufficiale, mettendo in guardia su alcuni aspetti della MotoGP moderna. Nelle scorse settimane anche Marc Marquez aveva lamentato una certa difficoltà nei sorpassi in pista, a causa di una tecnologia sempre più raffinata e di un’aerodinamica ormai spinta ai massimi livelli.

Pol Espargaro (foto Ansa)
Pol Espargaro (foto Ansa)

Ma quando a scriverne è uno sponsor c’è da riflettere, dal momento che potrebbe essere u primo avviso di allontanamento dal Mondiale da parte del colosso iberico. Repsol punta il dito contro i dispositivi di altezza che hanno reso le distanze tra piloti infinitesimali, con un solo decimo di secondo che può fare una netta differenza nelle qualifiche e quindi in gara. Perché oggi come non mai la posizione di partenza può influire sul risultato finale.

Repsol Honda avvisa la Dorna

Repsol punta l’indice innanzitutto sui dispositivi di altezza delle moto introdotti dal 2019, che hanno livellato ulteriormente le distanze tra i prototipi: “In questa stagione la situazione si è aggravata, al punto che è sempre più complesso sorpassare”, si legge sul sito ufficiale Repsol. L’uso intensivo di elementi aerodinamici o di sistemi che modificano l’altezza della moto per guadagnare efficienza nell’accelerazione, rendono i sorpassi sempre più difficili”.

Il ruolo del pilota e la potenza del motore rivestono un ruolo secondario rispetto alle tecnologie. A ciò si aggiunga che queste moto diventano sempre più fisiche e richiedono un grosso sforzo, oltre che un altro rischio di infortuni. “Le lesioni muscolari agli avambracci dei piloti stanno diventando sempre più frequenti, un problema comune alla maggior parte dei piloti. E “la responsabilità è da attribuire anche in questo caso all’aerodinamica”.

Infine Repsol mette in risalto come la situazione sia stata ulteriormente complicata da un calendario senza precedenti e che inizialmente prevedeva 21 GP, concedendo poco tempo per il recupero fisico, con piloti costretti a saltare molte gare prima di poter smaltire un infortunio. “Il campionato è divenuto una prova di costanza, ed è quasi più importante non sbagliare o accumulare zeri, mentre una vittoria dà uno scarso vantaggio rispetto al secondo o terzo posto. Ecco perché i piloti sono un po’ più prudenti”. Un monito, quello di Repsol, che non passerà certo inosservato agli organizzatori della MotoGP.

Impostazioni privacy