MotoGP, il pilota migliore sulla moto peggiore: Ducati rifletta

Il Gran Premio di Catalogna 2022 ha certificato il passo in avanti di Fabio Quartararo sulla Yamaha M1 e quello indietro dei piloti della squadra corse Ducati.

Fabio Quartararo è l’unico dei piloti di testa che ha tenuto fede alle aspettative della vigilia. Il campione in carica ha firmato il secondo successo stagionale al Montmeló, che lo ha portato a quota 147 punti, ventidue punti in più del primo degli inseguitori. Aleix Espargaró ha pagato a carissimo prezzo una disattenzione al penultimo giro. Il francese è stato perfetto nel corso dell’intero weekend catalano, dominando su uno dei suoi tracciati preferiti.

MotoGP Ducati (Ansa Foto)
MotoGP Ducati (Ansa Foto)

Il nativo di Nizza ha riscattato l’imprevisto alla tuta dello scorso anno, impostando un ritmo indiavolato per la concorrenza. El Diablo si è dimostrato, ancora una volta, il più costante del gruppo. Nelle ultime stagioni ha fatto della regolarità la sua qualità maggiore, trovando il modo di chiudere sempre a punti, anche nelle giornate storte. In questa stagione ha iniziato con il piede sbagliato, complice una M1 non all’altezza delle aspettative del campione.

Il nativo di Nizza non si è perso d’animo e ha lavorato duramente per trovare il feeling migliore, dopo il deludente nono posto della prima tappa del Qatar. La seconda posizione di Mandalika aveva fatto dubitare i meno ottimisti ad un mero colpo di fortuna del francese, date le particolari condizioni dell’asfalto della pista indonesiana. Pian piano il pilota della Yamaha si è messo nelle condizioni migliori per fare la differenza nello scontro diretto con l’Aprilia di Aleix Espargaró e soprattutto con le Ducati.

La casa di Borgo Panigale è ancora prima in classifica costruttori con un vantaggio abbondante degli inseguitori, ma molto più significativa è la classifica dei team della MotoGP. L’Aprilia, infatti, comanda di sole due lunghezze davanti al team ufficiale Yamaha, 171 a 169 punti. Al terzo posto la squadra corse Ducati con 146 punti, sole quattro lunghezze in più del team Pramac Racing. Se non è una disfatta, poco ci manca. Pecco Bagnaia e Jack Miller hanno alternato ottime prestazioni a passaggi a vuoto preoccupanti.

I problemi dei piloti della Ducati

Avrebbe dovuto essere l’anno della consacrazione per Pecco Bagnaia, ma ha deluso le aspettative. Dopo aver concluso il 2021 con quattro successi nelle ultime sei corse, ha sentito la pressione di dover vincere, guidando una moto super. La Ducati ha investito, ulteriormente, sul progetto Desmosedici 2022 per accrescere il gap sugli inseguitori. Il feeling con la GP22, in realtà, non si è rivelato dei migliori nelle prime uscite stagionali. Pecco si è lamentato con la squadra, non considerandosi un tester, per poi scusarsi.

Si è ritirato in tre occasioni, ne ha vinte due. Insomma il torinese ha mostrato sprazzi di grande talento, ma anche una discontinuità preoccupante. Il fatto che Enea Bastianini del team Gresini abbia vinto tre corse e sia davanti ad entrambi i piloti ufficiali della Ducati, nonostante tre ritiri, non è un ottimo segnale. Se Pecco è stato anche molto sfortunato, vedasi la carambola alla prima curva di Barcellona, Jack Miller non se la passa meglio. L’australiano ormai è fuori dal progetto tecnico del team factory e ha racimolato appena 63 punti in nove gare.

Entrambi gli alfieri della squadra corse ufficiale hanno deluso. È già tempo di Bagnaia e Bastianini insieme in Ducati? Ecco come stanno le cose. Pecco ha un contratto con la Rossa sino al 2024 e Miller dovrebbe lasciare il posto ad Enea Bastianini o Jorge Martin. Un team vincente ha bisogno di un alfiere in grado di fare la differenza e di essere costante ogni domenica. A dire il vero né Martin né il Bestia hanno dato dimostrazione di grande regolarità. Il romagnolo, a differenza dello spagnolo, ha però vinto con maestria tre gare sin qui.

Fabio Quartararo, dal canto suo, si gode la leadership del campionato del mondo e un rinnovo con la casa di Iwata di altre due annate. Il pilota ha chiesto garanzie tecniche alla casa giapponese e le ha avute. Franco Morbidelli, Andrea Dovizioso e Darryn Binder stanno deludendo nel 2022, ma El Diablo rappresenta una certezza assoluta del team Yamaha, nel delicato post VR46. La Ducati rifletta perché il 2022 rischia di diventare un’altra annata agrodolce.

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