Marquez, l’uomo dice al pilota di fermarsi: la Honda ora che fa?

La vicenda Marquez parla di un uomo che non dice stop non per tornare semplicemente a vincere. Ma intanto Honda cosa farà?

Chissà quanti pensieri per la testa stanno frullando a Marc Marquez in questi giorni. Quello del Mugello forse è stato il weekend più complicato della sua vita da quando è nel Motomondiale. Il dolore al braccio che continua, senza tregua, la chiamata ai dottori e infine la decisione di dire stop. Ancora una volta. Perché così proprio non ce la fa a fare il suo mestiere. Anzi, a portare avanti la sua passione, perché sarà pure un lavoro guidare una moto, per i piloti è prima di tutto una questione di cuore.

Marc Marquez (ANSA)
Marc Marquez (ANSA)

Da quel GP di Jerez di due anni fa per il talento di Cervera è iniziato un calvario di cui non si vede la fine. Un po’ per colpe proprie, perché si è forse sottovalutato il problema e si è spinto per tornare il più presto possibile in sella. Ma si sa, i piloti senza pista non sanno stare. Un po’ per errori medici e complicazioni che nessuno si aspettava potessero accadere.

Marquez, il dolore di un uomo (e poi di un pilota)

Tre operazioni al braccio, un’infezione che quasi lo mette definitivamente fuori gioco e poi il ritorno, culminato lo scorso anno con tre vittorie difficili ma anche tante altre gare in cui non è mai sembrato il vero Marquez. Ed è questo che ha sempre tenuto alto il timore che qualcosa non andasse. Lo vedevano gli addetti ai lavori, lo vedevano i tifosi: quel Marquez che a volte violentava la moto, che la costringeva a fare pieghe e manovre fuori dall’ordinario, che dava spettacolo con recuperi monstre e staccate al limite, sembrava essere finito in soffitta per lasciare il posto a una nuova versione di Marc. Un pilota più guardingo, meno istintivo ma più calcolatore, capace di spingere il giusto ma mai veramente aggressivo.

Una volta, arrivato vicino alla preda, azzannava come un ossesso, fino a che non si arrendeva. Nel 2021 si è visto poche volte così, perché appena accennava a mostrare il suo vero volto, veniva richiamato dal suo corpo alla cruda realtà, che diceva di un braccio che reggeva ben poco la pressione e una spalla che una volta fuori giri lo mollava completamente, costringendolo a correre sulla difensiva.

Non si divertiva più Marquez così, ma soprattutto non viveva più. Sfidiamo noi a trovare qualcuno che ha visto dal suo rientro l’iberico davvero felice. Forse solo al Sachsenring, quando ha ritrovato il successo. O ad Austin. Poi però solo sofferenza. Perché ora non è questione di tornare a vincere o di lottare per un Mondiale: è questione di tornare a non avere più dolore, a mandare giù medicine per sopportare le fitte a un braccio che non è più quello di un tempo. E’ questione di tornare a vivere davvero, senza patemi. Punto e basta. Ora il Marc Marquez pilota si fa da parte, c’è il Marquez uomo che deve tornare a sorridere, perché così non si può continuare.

C’è chi ce l’ha ancora con lui per la sfida velenosa con Valentino Rossi. E chissà quanti ne hanno tirati di accidenti a Marc. Ma ora è arrivato il momento di sotterrare l’ascia da guerra e pensare all’uomo, che magari avrà anche sbagliato, ma che non merita tutto il dolore che finora ha provato. Con l’augurio che torni al più presto a mostrare un sorriso vero e non di facciata, che copre un malessere che in pochi possono capire. Che torni quello di prima, che dava spettacolo su una moto. Che torni Marc Marquez.

Honda, ora che fai?

Intanto però vedremo cosa farà la Honda. Perché per l’ennesima volta dovrà fare a meno del suo faro guida. Ovvio che aspetterà Marquez, ma dovrà pensare anche a un piano B: che fare se le cose non andranno bene? Puntare su un pilota di affidamento ma non dal talento eccelso oppure ingaggiare un top, alternativa all’iberico nel caso dovesse ancora continuare ad avere problemi?

Le voci vogliono di un pressing su Joan Mir, che potrebbe essere una valida via di mezzo per quanto detto. Ma occhio a sottovalutare l’opzione Fabio Quartararo. La vicinanza tra lui e Marc è stata evidente nelle ultime settimane, che sia un segnale di una possibile partnership in futuro? Chissà. Intanto per la Honda HRC dovrà decidere alla svelta il suo domani. O il rischio è di vederla di nuovo annaspare.

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