Lewis Hamilton svela un segreto della Mercedes: non l’avrebbe dovuto dire

Il pilota anglocaraibico si è lasciato sfuggire un dettaglio di grande rilevanza per il futuro. Lewis Hamilton è deluso per l’ottavo posto nel GP di Monaco.

Lewis Hamilton non si è riscattato neanche su uno dei suoi giardini preferiti. Il driver della Mercedes non è certo fortunato in questo inizio di stagione e il risultato di Monaco ne è stata la riprova. Il suo compagno di squadra ha concluso ancora una volta in top 5, mentre Lewis è rimasto bloccato alle spalle dell’Alpine di Fernando Alonso.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Quando mi sono messo dietro a uno dei piloti dell’Alpine, ero consapevole che sarebbe stato difficilissimo passarli. Speravo che la pioggia mi avrebbe concesso altre chance questo weekend, però non è stato così. Se non fossi stato frenato dalle Alpine, magari ci sarebbe stato un finale diverso, e invece sono rimasto dietro a tutte e due“, ha dichiarato al termine della corsa. L’anglocaraibico ha raggiunto i 50 punti in classifica, mentre il giovane teammate è salito a 84.

Gli ultimi Gran Premi hanno dimostrato che la sfida nel 2022 è un affare tra Ferrari e Red Bull Racing. La Mercedes non è mai stata in lotta per un singolo trionfo stagionale. A Barcellona il corposo pacchetto di aggiornamenti ha aiutato la W13 a ridurre il gap di qualche decimo, ma le squadre avversarie non sono state a guardare. La Mercedes non può ambire a nessun risultato degno di nota. Lewis Hamilton è salito sul podio del Bahrain a causa dell’improvviso ritiro di entrambe le RB18.

I podi di Russell, ugualmente, sono stati frutto dei DNF o degli errori dei driver dei due top team che comandano la classifica. La Mercedes, dopo solo sette gare, accusa un ritardo di 101 punti sulla Red Bull Racing. La Mercedes continua ad avere tantissimi problemi di porpoising che limitano le performance della W13. Nonostante gli update, il progetto rimane fallimentare. Dopo la beffa del 2021, per Lewis Hamilton si è aperta una nuova fase ancor peggiore. Lo scorso anno ha perso l’ottavo titolo di un soffio, nel 2022 non potrà proprio lottare per il riconoscimento iridato.

Le parole di Lewis Hamilton

Per un pilota vincitore di 103 Gran Premi di F1, conquistare qualche punticino o qualche podio per problemi altrui, è senza dubbio un fallimento. Lewis non ha motivazioni anche perché non vede vie d’uscite. Considerate le difficoltà della Mercedes W13 e l’impossibilità di lottare per la vittoria con Ferrari e Red Bull Racing, se George Russell dovesse chiudere la stagione davanti a Lewis Hamilton, vincerebbe il suo personale campionato del mondo. Questo aspetto sta facendo la differenza.

L’inserimento dell’ex Williams rappresenta l’unico aspetto positivo dell’annata. Il team sembra in crisi nera sotto tutti i punti di vista. Il progetto dell’auto “senza pance” si è rivelato fallimentare. Il porpoising continua ad essere un fattore determinante nelle mancate performance della vettura. Sul piano telaistico e motoristico la W13 non regge il confronto con la Ferrari F1-75 e Red Bull 18 motorizzata Honda. Arabia Saudita, Imola e Monaco, hanno rappresentato i punti più bassi della stagione dell’anglocaraibico. Verstappen o Leclerc? Ecco per chi tifa Lewis Hamilton nel 2022.

Nell’ultimo periodo sono piovute critiche pesanti sul sette volte campione del mondo. In molti hanno riacceso le voci su un suo potenziale ritiro a fine stagione. Lewis sa bene che deve continuare a tenere alto l’orgoglio e lottare con il coltello tra i denti, ma il suo pensiero è già rivolto al futuro. Le sue speranze sono già proiettate al 2023. “Penso che dobbiamo scoprire cosa c’è che non va in questa vettura prima di farne un’altra. Se pensiamo che basti iniziare a fare un’altra macchina, potremmo facilmente sbagliare. Quindi penso che si tratti di controllare completamente questa, qualcosa che non abbiamo ancora fatto, e questo ci darà una linea guida su dove andare. Ci sono sicuramente molte cose di questa vettura che non vorrei nella monoposto del prossimo anno“, ha confessato a Marca.

Toto Wolff ha aggiunto che nonostante i problemi di porpoising siano diminuiti, l’auto è troppo bassa e troppo rigida. “A Monaco la distanza dai rivali era la stessa delle qualifiche di Barcellona, ​​quindi rappresenta in modo realistico, probabilmente, dove siamo finiti. L’auto è buona per finire quinta e sesta e Lando Norris ci ha battuto, ma non dobbiamo aspettarci nessun miracolo“. Il miracolo a Monaco, infatti, non è avvenuto con la quinta posizione di George Russell e l’ottava di Lewis Hamilton. “Dobbiamo guardarci allo specchio. Per il momento rimaniamo fedeli al concetto attuale. Prima di poter passare a un altro concetto, dobbiamo prima capire dove le cose non vanno”, ha chiosato il manager austriaco.

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