F1, Horner zittisce tutti: ecco come la Red Bull gestirà i piloti

Il boss del team Red Bull Racing, Christian Horner, ha spiegato la strategia sottesa ai team order. Le gerarchie tra Verstappen e Perez sono chiare.

Se in Ferrari Mattia Binotto ha sempre lasciato liberi Charles Leclerc e Carlos Sainz di lottare tra loro, le cose sono, chiaramente, molto diverse per i piloti della Red Bull Racing. I vertici della squadra austriaca hanno affiancato a Max Verstappen un pilota esperto che ha dato sempre una grossa mano alla prima guida. Sergio Perez è stato importante nel 2021 e sta risultando ancor più decisivo nel 2022.

Christian Horner (Ansa Foto)
Christian Horner (Ansa Foto)

Il Gran Premio di Spagna rappresentava uno spartiacque e per come si era messa la corsa, dopo il ritiro inaspettato di Charles Leclerc, ha avuto senso imporre ordini di squadra. La Red Bull Racing, oltre a comandare la classifica dei team con un distacco di 26 punti, ha messo in condizione Max Verstappen di sopravanzare il monegasco al vertice della classifica piloti. C’erano molte questioni aperte alla vigilia della tappa catalana e alcune sono state risolte. La preoccupazione per il degrado delle gomme era enorme.

In casa Red Bull Racing hanno badato alla sostanza, raccogliendo il massimo possibile. La gara si era messa subito in salita per l’olandese, ma dopo diversi problemi, è riuscito a spuntarla, grazie all’appoggio di Perez. Alla radio dopo la gara, Perez ha detto: “Sono felice per la squadra, ma dobbiamo parlare più tardi”. Il messicano non è rimasto felice dell’ordine della scuderia austriaca di lasciar strada al teammate. Le circostanze particolari della pista hanno messo a dura prove l’affidabilità delle wing car.

F1, Horner fa chiarezza

Il team principal della Red Bull Racing ha sottolineato che Max presentava un vantaggio nella vita delle mescole, in una situazione a limite a causa delle temperature. Sono stati bravi in casa RB a gestirla anche con le strategie. “Penso che il problema che abbiamo avuto, l’abbiamo potuto vedere anche sulle altre auto. Abbiamo avuto temperature in aumento, acqua, olio, freni – ha spiegato Horner a Sky Sport F1 – e l’ultima cosa che vuoi è rischiare DNF, quando hai due macchine che potenzialmente possono fare una doppietta. Erano, inoltre, su strategie diverse, quindi non è stata una lotta diretta, Max aveva un vantaggio di gomme”.

Horner ha sottolineato che le mescole del pilota messicano non avrebbero retto fino alla fine. Per questo motivo si è fermato nell’ultima fase del GP, conquistando un prezioso fastest lap. Un punto addizionale importante in ottica campionato. “La nostra responsabilità è portare a casa le vetture con più punti possibili. E ovviamente Checo non poteva vederlo in quel momento, cosa che penso che vedrebbe perfettamente ora, dopo un periodo così lungo da fare con quella gomma media”.

Max aveva un tale vantaggio in termini di pneumatici ma il messicano non è rimasto soddisfatto durante la corsa. Il DRS di Verstappen funzionava ad intermittenza e ciò ha reso le cose ancor più ardue. “Max era in quella fase, perché i delta delle gomme sono circa due secondi al giro più veloci. Non aveva senso lasciarli combattere”, ha chiosato Horner.

Rimangono le frustrazioni iniziali di Perez che a voluto discutere della cosa con la squadra.
L’altro lato della medaglia è relativo al fatto che la RB18 ha avuto una serie di problemi. Il team austriaco dovrà lavorare sodo per replicare alla Ferrari. La F1-75 avrebbe stravinto la corsa catalana senza il problema tecnico di Charles Leclerc. Quest’ultimo ha dimostrato di avere una marcia in più in qualifica rispetto al figlio d’arte di Jos. Chi sbaglierà meno e avrà meno avarie, probabilmente, si poterà a casa il titolo mondiale. Il caldo torrido di Barcellona ha messo in mostra alcuni limiti tecnici, ma la RB ne è uscita alla grande.

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