La Mercedes ha vissuto un inizio di stagione tra i peggiori della sua storia. Ad Hamilton e Russell servirà un miracolo per tornare davanti.
Un inizio di stagione demoralizzante quello che ha visto protagonista la Mercedes, dominatrice assoluta dell’era ibrida con otto mondiali costruttori vinti (ancora oggi imbattuta) e sette piloti. La F1 W13 aveva spaventato tutti ai test del Bahrain per essersi presentata praticamente senza pance laterali, ma sin dai primi giri in pista si è visto che la soluzione era fin troppo estrema.
Il primo Gran Premio dell’anno ha confermato tutte le difficoltà del caso, ma va detto che Lewis Hamilton e George Russell erano comunque riusciti a portare a casa un terzo e quarto posto grazie ai problemi della Red Bull, affermandosi come terza forza del campionato.
Le cose sono peggiorate in Arabia Saudita, dove l’ex Williams è giunto quinto con mezzo minuto e poco più di ritardo da Max Verstappen e Charles Leclerc, con Hamilton decimo dopo l’eliminazione in Q1. In Australia era arrivato il primo podio in Mercedes per George, in quella che è stata sicuramente la miglior gara del team di Brackley sul fronte delle prestazioni.
Gioia effimera comunque, perché ad Imola le frecce d’argento hanno perso lo status di terza forza. Entrambe le frecce d’argento sono state estromesse in Q2, e solo grazie ad una gara miracolosa di Russell è arrivato un quarto posto in gara, alle spalle della McLaren di Lando Norris. Senza la giornata nera delle due Ferrari, nessuna delle W13 avrebbe concluso in top five.
Peggio è andata ad Hamilton, sonoramente bastonato dal compagno di squadra e solo tredicesimo al traguardo, impossibilitato a superare l’AlphaTauri di Pierre Gasly che ne ha bloccato l’incedere per tutta la gara. Il prossimo atto di Miami rappresenta un’altra gara di possibile sofferenza, nell’attesa delle novità tecniche che arriveranno a Barcellona.
Mercedes, si lavora per sbloccare la potenza del motore
La Mercedes ha perso anche la superiorità motoristica, che era stata attaccata solo dalla Ferrari nel 2019. In un’intervista riportata da “PlanetF1“, il capo degli ingegneri di pista, Andrew Shovlin, ha raccontato quelli che sono i piani futuri del team di Brackley, con un occhio anche alla gestione della power unit.
“Stiamo ovviamente cercando di fare del nostro meglio. Tuttavia, i nostri propulsori sono già stati omologati e l’unica cosa che possiamo fare al momento è lavorare per migliorare l’affidabilità. Ma c’è un’altra area su cui possiamo lavorare che non è stata bloccata. Sto parlando delle modalità di controllo del motore, che possiamo cambiare a nostro piacimento”