Sainz e Russell si appellano alla FIA: una novità della F1 non gli sta bene

Sainz e Russell hanno deciso di appellarsi alla FIA. Una novità della F1 infatti non gli va proprio giù e vogliono cambiarla.

Era stata introdotta lo scorso anno nella speranza di garantire un maggior numero di sorpassi e battaglie, ma da subito la Sprint Qualifying ha riscosso pareri negativi. Tra i team e i corridori soprattutto, preoccupati per i costi ulteriori, non certo il massimo in periodo di budget cap, e per l’eccessivo rischio di compromettere il GP vero e proprio domenicale.

Carlos Sainz (Ansa Foto)
Carlos Sainz (Ansa Foto)

Per questo, rispetto al piano iniziale di introdurne almeno sei a stagione, le scuderie sono riuscite a spuntarla riportando il numero a tre.

A Imola, come sappiamo, si è svolta la prima. Ma anche in questo caso non è stata particolarmente apprezzata dai protagonisti del mondiale.

Sainz e Russell critici con la Sprint Race

In particolare le lamentele sono arrivate da Mercedes e Ferrari. Per George Russell i giri a diposizione sarebbero troppo pochi per poter mettere in scena delle rimonte se si parte in fondo o comunque in posizione arretrata. “Devo ammettere di non essere un grande fan“, ha confidato a Motorsport.com. “Tutti vanno al massimo e la differenza in termini di tempi è minima, a meno che non ti sia qualcificato come al solito“.

Per l’inglese della Stella la durata della corsa dovrebbe aumentata del 50%, così da agevolare il degrado delle gomme. “Ne stiamo discutendo con FIA e FOM. Il potenziale c’è, ma bisogna intervenire per creare più movimento“.

Per Carlos Sainz, invece, il problema riguarda l’impegno richiesto ai driver. Se 23 round a campionato sono già tanti, con i 100 km extra di competizione lo stress a cui sono sottoposti diventa ancora più grande.

A destare perplessità anche il ritocco al formato del fine settimana che, in teoria avrebbe dovuto alleggerire il lavoro ed invece lo ha appesantito. Ricordiamo infatti che se fino al 2021 la prima sessione di prove libere cominciava al mattino, ora parte al pomerggio.

Per qualche ragione inattesa sia il giovedì, sia il venerdì sono diventati più lunghi. Il tempo speso a parlare con i media e in circuito per i vari meeting e le attività è aumentato. Dovremo trovare un modo per gestire la situazione in maniera più efficente“, ha analizzato il madrileno della Rossa.

A differenza dei colleghi Lando Norris ha definito divertente la sfida proposta dal nuovo weekend, in particolar modo se le condizioni del fondo sono insidiose. “Così siamo in linea con F2 ed F3. E’ bello avere due start e un pericolo doppio, sebbene non ami tantissimo questo sistema”, il commento del talento della McLaren.

I prossimi due appuntamenti saranno l’Austria e il Brasile. Il futuro, al contrario, è ancora tutto da scrivere perché come ha confermato la Federazione Internazionale, negli uffici si sta valutando l’importante impatto che la Sprint ha sul personale dei team, costretto a lavorare più ore.

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