L’ex boss F1 distrugge Lewis Hamilton: parole pesantissime contro di lui

Lewis Hamilton ha scritto pagine storiche della categoria regina del Motorsport. Nel 2022 il pilota della Mercedes è crollato in una crisi senza precedenti in era ibrida.

Lewis Hamilton ha vissuto un periodo storico irripetibile. Va riconosciuto al talento di Stevenage di aver colto i frutti di una fase molto lunga che ha visto la Mercedes dominare in lungo e in largo. Avrebbe potuto essere l’unico pilota nella storia della F1 a raggiungere le otto corone iridate, ma ha fallito l’obiettivo in due occasioni nell’era ibrida.

Lewis Hamilton (Ansa Foto)
Lewis Hamilton (Ansa Foto)

Nel 2016, nella sfida interna con il teammate Nico Rosberg, ha chiuso al secondo posto, così come lo scorso anno nell’epilogo amaro di Abu Dhabi. Il pilota, nonostante le sconfitte beffarde, ha sempre avuto un’auto all’altezza del suo talento. Il cambio di regolamento ha fatto sprofondare la Mercedes in un baratro. Dopo un terzo posto promettente in Bahrain, determinato dal ritiro di entrambe le Red Bull Racing, il pilota anglocaraibico non ha più raggiunto un podio.

Nel Gran Premio dell’Emilia Romagna per Lewis è arrivato uno dei punti più bassi della sua carriera, almeno quella recente. Il nativo di Stevenage non è mai riuscito ad entrare in zona punti. Partito quattordicesimo, avrebbe concluso nella stessa posizione, senza il ritiro di Sainz. Forse sarebbe finito ancora più indietro, date le performance della McLaren. Daniel Ricciardo, al primo giro, ha rovinato il weekend allo spagnolo e anche a se stesso.

Nelle retrovie, Lewis è sempre stato a soffrire negli scarichi dell’AlphaTauri di Pierre Gasly. Quest’ultimo si è difeso egregiamente per tutto l’arco del GP. Il weekend è partito malissimo per l’anglocaraibico. Dopo il confronto accesso con Toto Wolff, post qualifiche del venerdì, ha chiuso la Sprint Race al quattordicesimo posto. George Russell, in gara, ha avuto un acuto, superando nelle prime battute cinque vetture. La gara di Lewis è stata anonima e ha anche subito uno smacco.

L’opinione dell’ex boss F1 su Lewis Hamilton

Al quarantunesimo giro è arrivata l’umiliazione del doppiaggio da parte del campione del mondo della Red Bull Racing. Max Verstappen, mattatore sul tracciato imolese, ha dettato un ritmo impressionante. Il driver inglese ha ricevuto un duro colpo al suo morale, dovendo ingoiare l’ennesimo boccone amaro. Il doppiaggio è stata la beffe delle beffe. Da lottare per la corona iridata con l’olandese fino a qualche mese fa a lasciargli strada con la segnalazione delle bandiere blu.

La Mercedes W13 è una vettura in difficoltà telaistiche e motoristiche, ma le performance di Hamilton non sono all’altezza della sua fama. La situazione è delicata, anche perché un vincitore di 103 GP non può trovare motivazioni nel racimolare qualche punticino o qualche sporadico podio per problemi di affidabilità altrui. In Arabia Saudita il pilota è arrivato decimo, poi quarto in Australia e tredicesimo in Italia. Un risultato pesante. Il sette volte campione del mondo sembra in difficoltà enormi sulla wing car della Stella a tre Punte.

Il suo nuovo compagno di squadra, George Russell finora ha ottenuto 21 punti in più di Lewis. Il team teutonico occupa la terza posizione in classifica costruttori, ma le differenze prestazionali con Ferrari e Red Bull Racing sembrano incolmabili in questa stagione. La W13 continua a soffrire dei grandi problemi di saltellamento ad alte velocità. Il porpoising è un movimento oscillatorio che risulta evidente osservando la wing car Mercedes in rettilineo.

Gian Carlo Minardi, ex patron della omonima scuderia, ai microfoni di Motorsport Italia ha dichiarato: “Stavolta ad Hamilton do un brutto voto, gli do un quattro. Io credo che ad Imola si sia seduto sulle difficoltà che la squadra ha, sulla macchina che non va. Lui non ha fatto, come nei primi due Gran Premi, la differenza o comunque ci ha messo del suo per sopperire a queste difficoltà. Questo non è bello per un sette volte campione del mondo perché è un segnale di un po’ di resa, un po’ di sconfitta“.

Non vede un futuro quando un pilota di quel calibro fa così, poi farsi sorpassare dal suo compagno di squadra è un brutto segnale, perché io lo giustifico in questa maniera: la macchina è in difficoltà, il pilota che viene come nel caso di Russell da un team come la Williams, che fino all’anno scorso navigava nelle ultime file, è più disponibile a lottare nelle difficoltà rispetto a chi ha vissuto in poltrona come Hamilton. Probabilmente questa voglia, questa aggressività, questo sprint per poter emergere l’ha messo un po’ da parte, probabilmente è anche appagato“, ha concluso Minardi.

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