MotoGP, il sogno infranto di Danilo Petrucci: ecco cosa si aspettava

L’ex pilota della Ducati, Danilo Petrucci, ha raccontato del suo periodo in MotoGP e di un obiettivo che non è mai riuscito ad esaudire.

Danilo Petrucci, dopo la lunga esperienza nel Motomondiale e in Dakar, ha scelto di affrontare la sfida del campionato US Superbike in sella alla Panigale V4R. Il ducatista è partito col botto, vincendo entrambe al Circuit of The Americas (COTA). Il pilota trentunenne ha corso dieci anni nella classe regina, conquistando due vittorie e dieci podi. Il punto più alto della sua carriera è stato il 2020, quando in coppia con Andrea Dovizioso, ha riportato la Ducati sul tetto del mondo.

Danilo Petrucci (LaPresse)
Danilo Petrucci (LaPresse)

La casa di Borgo Panigale, al termine del 2020, ha scommesso sui giovani centauri del team Pramac: Pecco Bagnaia e Jack Miller. In occasione del Gran Premio motociclistico della Comunità Valenciana 2021 il pilota di Terni, in sella alla KTM RC16, ha salutato tutti, nello stesso giorno dell’addio di Valentino Rossi. L’ultima annata nel team austriaco Tech 3 è stata avara di soddisfazione. Il centauro ha ottenuto, come miglior risultato, un quinto posto nel Gran Premio di Francia e ha chiuso la stagione al ventunesimo posto con soli 37 punti.

Il pilota ha sempre avuto grandi ambizioni in top class, ma è stato piuttosto altalenante. I risultati dell’ultima annata sono stati condizionati dalla mancanza di sviluppi della KTM. Gli aggiornamenti tecnici sono andati, esclusivamente, a Miguel Oliveira e Brad Binder della squadra ufficiale. Il pilota umbro non ha potuto fare granché e ha preso la decisione di lasciare la MotoGP ed abbracciare un nuova eccitante sfida. La corsa sulle dune era uno degli obiettivi del centauro che aveva sin da quando era un bambino.

Petrucci e la MotoGP, una storia d’amore finita troppo presto

Petrux avrebbe desiderato continuare ad avere un ruolo di primo piano nella classe regina, ma ha scelto una strada diversa e si è lanciato con il team KTM nell’avventura della Dakar. Da piccolo il nativo di Terni aveva iniziato a gareggiare con le motociclettine da cross, per poi passare alle ruote lisce e specializzarsi, esclusivamente, sull’asfalto. Danio vinse il campionato italiano Superstock 1000 nel 2011. Il pilota si è dimostrato molto versatile e ha conquistato una vittoria di tappa in Dakar.

Partecipando alla Dakar, ho avuto una consapevolezza diversa, un modo diverso di guardare il mondo – ha dichiarato Petrucci in un’intervista esclusiva a Speedweek – sono orgoglioso di tutto ciò che ho ottenuto nel motociclismo. Mi auguro che un giorno anche altri piloti della MotoGP possano vivere un’avventura alla Dakar come questa. Penso di aver stuzzicato l’appetito di alcuni colleghi”. Archiviata l’esperienza sullo sterrato, il centauro ha deciso di lanciarsi nel campionato MotoAmerica SBK nel team Warhorse HSBK Racing.

Non ho fatto molti test con la Panigale, ma è una buona moto, anche se ovviamente è diversa dalle MotoGP. Ho anche dovuto conoscere la nuova squadra perché abbiamo provato solo in Europa, la squadra mi ha conosciuto solo in Texas. Fortunatamente ho maturato abbastanza esperienza nel Motomondiale, quindi ho capito molto velocemente la direzione che volevo prendere con l’assetto”, ha spiegato il vincitore delle prime due gare della stagione.

Ho sempre avuto l’obiettivo di realizzare qualcosa di unico nel mondo della MotoGP. Ora sono l’unico pilota ad aver vinto in MotoGP, più una tappa della Dakar e due round in MotoAmerica. Ma non ho potuto realizzare il mio grande sogno perché volevo essere Campione del Mondo MotoGP. Ho dato tutto per questo e non mi pento di nulla. Perché dopo la fine della mia carriera in MotoGP, è stata una grande sorpresa quando KTM mi ha portato nel team ufficiale della Dakar. Questo evento rimarrà indimenticabile. Questo mi rende davvero, davvero felice“. Se da una parte il pilota è soddisfatto della sua esperienza in Dakar, dall’altra il suo più grande sogno in MotoGP non si è realizzato.

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