F1, Hamilton e Russell: spunta un retroscena sulla loro Mercedes

La notizia non deve aver fatto piacere ai fan di Lewis Hamilton che stanno soffrendo per l’inizio tribolato del sette volte campione del mondo.

La stagione 2022 sarebbe dovuta essere quella della ribalta per George Russell e della grande rivincita di Lewis Hamilton. Per ora nessuno dei due ha lottato per le vittorie, a causa dei limiti di una vettura che si è dimostrata al di sotto delle aspettative. Lewis, alla presentazione della W13, aveva rilasciato dichiarazioni agguerrite, convinto che la Mercedes gli avesse confezionato un altro bolide di alto profilo.

Hamilton Russell Mercedes (Ansa Foto)
Hamilton Russell Mercedes (Ansa Foto)

Dall’inizio dell’era ibrida Lewis è abituato ad avere per le mani vetture molto più prestazionali della concorrenza. Ecco cosa non gli va giù. Lo scorso anno, per la prima volta, in otto stagioni Lewis ha dovuto cacciare gli artigli per lottare fino all’ultimo Gran Premio con l’alfiere della Red Bull Racing Max Verstappen. Dallo scontro è uscito sconfitto, ricevendo una delle più grandi beffe della sua carriera. L’errore del direttore di gara Michael Masi ha condizionato la contesa, ma l’inglese non si è abbattuto ed è tornato più determinato di prima.

Il problema è che la Mercedes ha sbagliato il progetto della wing car. Lewis non si può esprimere ai suoi livelli perché la monoposto soffre di porpoising. I saltellamenti sul dritto limitano le performance della Stella a tre punte, ma non è tutto. L’auto è pesante, il che si traduce in una scarsa agilità nei tratti misti e pare aver fatto passi indietro anche in merito alla potenza del motore. Il feeling, di conseguenza, è scarso e le novità introdotte non hanno dato gli esiti sperati.

Il cambio regolamentare ha stravolto completamente i valori di forza. La Ferrari è tornata in auge con un progetto che si è rivelato performante sin dalle prime battute. La Rossa ha conquistato due pole e due vittorie con Charles Leclerc, sfiorando il successo anche nella tappa in Arabia Saudita. Sul tracciato cittadino di Jeddah, Lewis Hamilton ha toccato uno dei punti più bassi degli ultimi anni, escluso in Q1 e decimo al traguardo dietro la Haas di Kevin Magnussen.

Le Mercedes di Hamilton e Russell non sono identiche

Sia Hamilton che il nuovo compagno di squadra, George Russell, hanno fatto una tremenda fatica a classificarsi nelle prime file e portare a casa risultati in linea con le ambizioni del team. L’ex Williams è secondo in classifica e ha colto il suo primo podio in Australia, arrivando alle spalle di Charles Leclerc e Sergio Perez, raccogliendo veramente il massimo.

Un pizzico di fortuna ha aiutato l’inglesino, ma i podi delle frecce d’argento sono stati determinati dai ritiri degli avversari. Se Carlos Sainz fosse partito avanti e Max Verstappen non avesse alzato bandiera bianca, difficilmente George sarebbe salito sul terzo gradino del podio. Idem vale per Lewis Hamilton in Bahrain, a seguito del doppio ritiro delle Red Bull Racing.

Anche così si spiega il secondo posto in graduatoria mondiale delle frecce d’argento. L’inizio ha certificato che la Mercedes ha diversi problemi e non di facile risoluzione. Dopo aver perso l’ottava corona all’ultimo giro della scorsa stagione, Lewis avrebbe desiderato lottare per il titolo. Un fenomeno come lui non può certo trovare grandi motivazioni a segnare qualche punticino o salire, sporadicamente, sul podio per problemi tecnici degli avversari. Come se non bastasse i fan di Lewis sono rimasti spiazzati dalla news che l’auto del nativo di Stevenage non fosse identica a quella suo giovane teammate.

Sulla W13 del campione c’erano diversi sensori in Australia che appesantivano l’auto, a differenza di quella di George Russell. In casa Mercedes si sono giustificati, spiegando che non è un anno normale e hanno bisogno di raccogliere più dati possibili per trovare una soluzione al fastidioso fenomeno del porpoising. Lo stratega della Mercedes, James Vowles, ha assicurato che la differenza era minima. “Ci sono migliaia di parti in un’auto da corsa, quindi due piloti non sono mai completamente uguali. Naturalmente, questo può portare a un peso diverso. Ma i valori della scala FIA mostrano che la differenza in Australia era davvero di pochi grammi“, ha analizzato James Vowles.

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