Ferrari: la F1-75 vola a Melbourne, ma torna uno scomodo problema

La Ferrari si esalta nelle prove libere del venerdì del Gran Premio d’Australia, ma sulla Rossa è apparso un grattacapo non da poco.

Il Gran Premio d’Australia potrebbe regalare uno spettacolo con ben pochi precedenti qui a Melbourne. La Ferrari si candida ad un ruolo da grande protagonista, con Carlos Sainz che ha comandato le prove libere della nottata italiana, cedendo poi il passo a Charles Leclerc nel secondo turno, quello più indicativo per i valori in campo.

Ferrari F1-75 (ANSA)
Ferrari F1-75 (ANSA)

Dopo un sostanziale equilibrio di performance tra le due F1-75 nella prima parte della sessione, il leader del mondiale ha deciso di voler fare la differenza, chiedendo un giro in più alla sua squadra per arrivare a concludere un tentativo in 1’18”978, ovviamente con gomma a mescola Soft.

La Ferrari è davanti a tutti, ma la Red Bull di Max Verstappen non è lontana. Dopo le evidenti difficoltà delle prime libere, il team di Milton Keynes ha lavorato sodo per cercare di aumentare il carico aerodinamico, avvicinandosi notevolmente al Cavallino. Tuttavia, la Rossa continua a fare la differenza nei tratti misti, mentre il campione del mondo ha piazzato il miglior tempo in quelle centrale, reso velocissimo dall’eliminazione della chicane Clarke.

L’olandese si è piazzato al secondo posto con 245 millesimi di ritardo dal grande rivale, ma riuscendo a precedere Sainz che ha accusato quattro decimi di ritardo dal compagno di squadra. Va però sottolineato che lo spagnolo non ha cercato il tempo quanto fatto dal tandem di testa, che sul passo gara ha confermato la propria superiorità.

Leclerc, dopo essere stato l’unico a scendere sotto al passo dell’1’19” in simulazione di qualifica, è stato l’unico, assieme a Verstappen, ad abbattere il muro dell’1’23” durante il long run. Come confermato anche da Mario Isola della Pirelli, i tempi sono ancora ben lontani di quanto ci si aspettava.

Le simulazioni parlavano di prestazioni nell’ordine dell’1’16” basso, da cui siamo distanti di quasi tre secondi. Ricordiamo che con la vecchia configurazione, che era ben più lenta di quella attuale, il record sul giro in qualifica era un 1’20”486, staccato da Lewis Hamilton con la Mercedes nel 2019. Dunque, è lecito attendersi un netto miglioramento nella giornata di sabato.

Ferrari, torna il guaio del porpoising

L’unica notizia negativa per la Ferrari in questo avvio di week-end deriva dal ritorno del porpoising, problematica tipica delle monoposto ad effetto suolo che rende difficile il controllo della monoposto al pilota sui rettilinei. Dall’on-board di Charles Leclerc e Carlos Sainz è evidente quanto la F1-75 saltelli sugli allunghi, ed effettuare un Gran Premio intero in queste condizioni non sarà per nulla facile.

L’asfalto sconnesso dell’Albert Park non aiuta di certo le vetture che soffrono maggiormente di porpoising, visto che la Rossa sembrava aver risolto questo guaio già nei primi appuntamenti. Sainz ne aveva avuto qualche accenno a Jeddah, ma nulla di paragonabile a quanto stiamo vedendo oggi a Melbourne.

Solitamente, per evitare di soffrire eccessivamente del “saltellamento”, si cerca di rendere la vettura più rigida tramite le sospensioni o aumentando l’altezza da terra, cosa che fa perdere carico al fondo e quindi prestazione. Il Cavallino si è presentato con un nuovo profilo estrattore e qualche modifica al diffusore, nel tentativo di aumentare l’efficienza aerodinamica e la velocità di punta.

Le libere hanno confermato quelli che erano i valori delle prime due tappe, con la Red Bull e Max Verstappen superiori negli allunghi e la Ferrari di un altro livello nel misto. La sensazione è che, almeno per ora, la Scuderia modenese abbia qualcosina in più sul giro secco, ma le due squadre sembrano totalmente alla pari in termini di simulazione passo gara. La qualifica sarà tiratissima, ma questa ormai appare una costante in questo avvio della nuova stagione.

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