F1, l’ex pilota segnala il problema Mercedes: Hamilton è avvisato

La Mercedes F1 W13 rappresenta la grande delusione di questo inizio di mondiale. L’ex pilota lascia qualche speranza a Lewis Hamilton.

Il mondiale di F1 targato 2022 è iniziato nel peggior modo possibile per la Mercedes, riscopertasi d’incanto più umana. La nuova freccia d’argento è afflitta da tanti problemi di gioventù, che hanno complicato la vita di Lewis Hamilton e George Russell nelle tappe del Bahrain e dell’Arabia Saudita.

F1 Mercedes e Lewis Hamilton (LaPresse)
F1 Mercedes e Lewis Hamilton (LaPresse)

La Mercedes ha costruito la propria superiorità sulla grande forza della power unit. Come ricorderete, nel 2014 anche Williams e Force India, spinte dal motore costruito a Brixworth, si tolsero tantissime soddisfazioni grazie al power train della Stella a tre punte, che per anni ha dominato la scena senza incontrare grossa resistenza.

Se Toto Wolff ed Hamilton insistono a dar la colpa della crisi della vettura al troppo drag ed al porpoising, ci sono altri dettagli che danno torto agli uomini Mercedes. Oltre alle frecce d’argento, anche i motorizzati si ritrovano in fondo al gruppo, vale a dire Williams, McLaren ed Aston Martin.

Di questi tre team, solo quello di Woking è riuscito ad ottenere punti, con il settimo posto arrivato grazie a Lando Norris in quel di Jeddah. Dando un’occhiata alle velocità di punta, le power unit di Brixworth pagano una decina di km/h alle Red Bull motorizzate Honda, ma anche rispetto al propulsore Ferrari.

La F1 W13 deve risolvere molte problematiche, ed in Australia arriverà una nuova ala posteriore volta a ridurre la resistenza all’avanzamento. Tuttavia, è bene evitare di dare per morto il team di Brackley, che già in passato si è dimostrato molto abile nel risolvere in fretta dei guai che affliggevano le frecce d’argento.

L’appuntamento di Melbourne presenta una pista forse più adatta alle caratteristiche di questa vettura, vista l’assenza dei lunghi rettilinei presenti a Sakhir ed a Jeddah. La speranza di Wolff e soci è quella di restare più vicini a Red Bull e Ferrari, che in Arabia Saudita hanno corso su un’altro pianeta.

F1, Anthony Davidson non sottovaluta Lewis Hamilton

L’inizio della nuova stagione di F1 ha evidenziato i tanti problemi che affliggono la nuova Mercedes, ma l’ex pilota Anthony Davidson non vuole dar per morto un pilota del calibro di Lewis Hamilton. Il campione del mondo endurance con la Toyota nel 2014 ha elencato le problematiche del team di Brackley a “SKY Sports UK“.

Il problema più grande della Mercedes è che non possono guidare con l’altezza da terra desiderata. Ma altri team possono farlo, vedo l’auto della Red Bull Racing raschiare il terreno con scintille che volano, ho davvero l’impressione che non possano abbassare la macchina ulteriormente. Ma i loro piloti non soffrono affatto il porpoising”.

L’ex pilota di Honda e Super Aguri in F1 ha aggiunto: “La Mercedes vorrebbe guidare con un’altezza da terra come la Red Bull Racing, ma non appena lo fa, la macchina inizia a rimbalzare di più e questo non è solo scomodo per il pilota e per il materiale, ma costa anche tempo. Lo vedo non solo sui rettilinei, ma anche nelle curve veloci. L’auto sembra quindi un cavallo selvaggio testardo. Credo che ci sia molto più potenziale nella Mercedes, semplicemente non può essere sfruttato a causa di questo fenomeno”.

Riguardo ad Hamilton, Davidson ha invitato gli avversari a non abbassare la guardia: “Sarebbe sbagliato sottovalutarlo. Non si arrende mai. E continuerà a spingere fino ai limiti fino a quando il problema non sarà risolto. Era disposto ad adottare un approccio estremo per poter gareggiare a Jeddah. Ha trovato un buon ritmo in gara. Prima o poi saprà conciliare vettura e stile di guida. Lewis è un pilota incredibilmente adattabile“.

Impostazioni privacy