MotoGP, rammarico Andrea Dovizioso: va tutto storto in Yamaha

Il pilota del team WithU Yamaha RNF, Andrea Dovizioso, sta riscontrando una serie di problemi da quando ha firmato per il team satellite della casa di Iwata.

Il centauro di Forlì è tornato in sella ad una Yamaha nella parte finale del campionato 2021, dopo otto stagioni in Ducati. Il Dovi era diventato un simbolo della casa di Borgo Panigale, grazie alle sfide al vertice con Marc Marquez. Dopo aver riportato la Rossa al primo posto nel campionato costruttori, in coppia con Danilo Petrucci, il centauro ha deciso di allontanarsi per un periodo dalla classe regina.

Andrea Dovizioso (Ansa Foto)
Andrea Dovizioso (Ansa Foto)

Il licenziamento di Maverick Vinales ha stravolto i piani del romagnolo. La “bravata” dello spagnolo ha spalancato le porte a Franco Morbidelli nel 2021 nel team ufficiale, riportando Andrea nella classe regina. Il centauro ha firmato un contratto per la fase finale dello scorso campionato e per il 2022. In coppia con Valentino Rossi ha cercato di ritrovare il feeling con la moto giapponese. In carriera il Dovi aveva già guidato una Yamaha nella stagione 2012. Il forlivese lasciò un bel ricordo nel team Yamaha Tech 3 al fianco di Cal Crutchlow.

In quella annata Andrea conquistò sei podi e chiuse al quarto posto in classifica piloti con 218 punti. Quell’esperienza gli diede la possibilità di entrare nella famiglia Ducati. Oggi in Yamaha tira un’aria pesante. L’addio di Valentino Rossi, dopo 26 anni nel Motomondiale, ha lasciato un vuoto. Le responsabilità della squadra satellite sono ricadute tutte sull’esperto forlivese. Il teammate del Dovi, infatti, è il giovane Darryn Binder, debuttante in questa stagione nella top class.

Andrea Dovizioso, errore pesante

Il Dovi è tornato in MotoGP con il sogno di competere per le posizioni nobili della classifica. Uno degli obiettivi del centauro sarebbe quello di vincere una gara in sella alla Yamaha M1, dopo esserci riuscito con la Honda e la Ducati. Diventerebbe così il primo nella storia a raggiungere un tale traguardo in MotoGP. La realtà attuale, però, lo vede in lotta nelle ultime posizioni. Sin dai test prestagionali il Dovi ha faticato, ma si pensava ad una questione di adattamento.

Il passaggio dalla Ducati alla Yamaha è tutt’altro che scontato. Lo stile di guida che richiede la Rossa di Borgo Panigale è molto diverso rispetto all’impostazione della moto giapponese. In sella alla Desmosedici Andrea riusciva a fare la differenza su numerosi tracciato, ora stenta a marcare punti sulla M1. Al momento tutti i piloti Yamaha stanno palesando dei limiti sulla moto giapponese. Il podio a Mandalika di Fabio Quartararo, campione del mondo in carica, è parso un evento episodico su un condizioni molto particolari.

Scattato in diciottesima posizione nel Gran Premio d’Argentina, Andrea ha subito percepito che il grip sul posteriore era molto basso. Il pilota non si sente competitivo perchĂ© non può sfruttare la moto come vorrebbe. Pronti, via e il pilota italiano è subito rientrato ai box per un problema tecnico. L’abbassatore anteriore è rimasto bloccato a causa di un suo errore. “Sono molto deluso – ha dichiarato a fine gara il Dovi – non mi era mai successa una cosa simile. Ho fatto un errore e ho dimenticato di sbloccare il dispositivo di abbassamento anteriore. L’ho chiuso, ma non ho spostato la leva per scaricarlo alla prima curva. Non ci ho pensato e nonostante fosse tutto bloccato, quando mi sono fermato in pit lane ho capito che era colpa mia”.

“Sono davvero dispiaciuto per la squadra, perchĂ© è un qualcosa che non deve succedere, ma succede quando non sei rilassato – ha aggiunto l’ex pilota Ducati – non mi sento a mio agio, non sto guidando in modo fluido, non sto sfruttando al meglio il potenziale della moto e questo è il risultato della tensione. Vuoi fare tutto al massimo fin dall’inizio e ho fatto questo errore. Almeno alla fine il mio ritmo era abbastanza buono, ma in ogni caso non posso essere contento di questo fine settimana. Spero che possiamo essere piĂą vicini ad Austin”. Il pilota ha girato poi solo per accumulare chilometri. Due punti dopo tre gare sono un veramente troppo pochi per un talento come Dovizioso. Il centauro proverĂ  ad alzare la china nella quarta corsa dell’anno ad Austin, domenica prossima.

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