Marquez, il rischio è il ritiro? La storia potrebbe ripetersi

Marc Marquez ha appena iniziato una nuova convalescenza dopo lo schianto di Mandalika. Per lo spagnolo non si prospetta un periodo facile.

Per Marc Marquez il biennio più duro della propria carriera non sembra voler volgere al termine. L’inferno in cui è piombato dal luglio 2020, quando si fratturò l’omero del braccio del braccio destro in una rovinosa caduta, iniziando un calvario che ancora non ne vuole sapere di lasciare in pace l’otto volte campione del mondo.

Marquez (ANSA)
Marquez (ANSA)

Dopo una stagione completamente saltata, il nativo di Cervera è tornato in pista lo scorso anno, vincendo anche tre gare al Sachsenring, ad Austin e nella seconda tappa di Misano. Subito dopo, una caduta in off-road lo ha portato ad un episodio di diplopia, di cui aveva già sofferto alla fine del 2011.

Marquez ha superato la diplopia senza operarsi lo scorso inverno, riuscendo a tornare regolarmente in pista ai test di Sepang e Mandalika, per poi disputare il Gran Premio del Qatar. A Losail, lo spagnolo ha chiuso in quinta posizione, ma due settimane dopo è accaduto l’impensabile.

Marquez, ecco cosa rischia dopo la caduta

Marc Marquez è caduto rovinosamente durante il Warm-up di Mandalika, nel Gran Premio dell’Indonesia. Un violento highside lo ha scaraventato in aria per poi farlo cadere malamente, portando i medici a dichiararlo unfit per la gara del pomeriggio. Sin da quel momento si era capito che ci fosse qualcosa che non stava andando per il verso giusto, e le brutte sensazioni sono state confermate due giorni dopo.

La Repsol Honda HRC ha comunicato che Marquez aveva subito un nuovo episodio di diplopia, e nel corso di questa settimana verranno affrontati ulteriori esami per stabilire i tempi di recupero. Nel passato, altri grandissimi del Motomondiale sono stati portati al ritiro dagli infortuni, quando avrebbero potuto dare ancora moltissimo al mondo delle due ruote.

Un esempio lampante è Jorge Lorenzo, che dopo tantissime cadute, nel 2019, ha deciso di appendere il casco al chiodo. Il motivo principale fu la rottura della sesta vertebra nel corso del Gran Premio d’Olanda di quell’anno, che lo fece immediatamente pensare ad abbandonare questo mondo.

Tornando più indietro, anche Wayne Rainey e Mich Doohan subirono dei micidiali infortuni negli anni Novanta, quando si trovavano ancora all’apice della forma. Un ritiro che ha sconvolto il mondo della MotoGP fu quello di Casey Stoner, che al termine del 2012 disse basta ai tempi della Honda.

Il predecessore di Marquez nella casa giapponese fu portato all’addio anche dalla sua malattia, la sindrome della stanchezza cronica che lo portava a stancarsi dopo ogni singola azione quotidiana. Adesso, il nativo di Cervera dovrà affrontare una lunga convalescenza, nella speranza che la diplopia si risolva per il meglio, permettendogli di tornare a gareggiare presto.

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