F1, Haas e Ferrari già nel mirino: prima polemica stagionale

Neanche il tempo di strappare applausi in Bahrain che la Haas e di conseguenza la Ferrari sono finite nell’occhio del ciclone. Ecco cosa sta animando il Paddock.

La nuova era della Formula 1 è partita con il trionfo della scuderia Ferrari. La prima doppietta stagionale ha mandato in visibilio i fan, dopo quasi due anni e mezzo di attesa. L’ultima vittoria della Rossa era arrivata a Singapore con Sebastian Vettel al volante della SF90. L’accordo segreto successivo con la FIA per la chiusura delle indagini sulla vecchia PU ha gettato la Rossa in un tunnel.

Haas Ferrari (Ansa Foto)
Haas Ferrari (Ansa Foto)

La luce è arrivata sotto le stelle del Bahrain dopo un weekend perfetto. Oltre alla soddisfazione per la vittoria, a Maranello hanno festeggiato il posizionamento di cinque piloti motorizzati Ferrari in zona punti. Kevin Magnussen, al ritorno in Haas, ha strappato un quinto posto da sogno. Il danese non avrebbe potuto iniziare meglio la sua seconda avventura nel team americano. La squadra sembra tornata quella del 2018, capace di arrivare in quinta posizione in classifica costruttori.

Un passo in avanti clamoroso per il team di Gene Haas che fino allo scorso anno era fanalino di coda. Nel 2021 la squadra americana non era stata in grado di raccogliere nemmeno un punto. Appiedato Nikita Mazepin, il team ha scelto di affiancare a Mick Schumacher un pilota più esperto e i risultati sono stati evidenti. Grazie alla potenza del Superfast, la squadra ha raccolto già più punti delle ultime due annate.

Haas e Ferrari sotto accusa

La trasformazione a team di metà classifica della Haas ha fatto drizzare le antenne di McLaren e Alpine. Il team di Woking sembra aver sbagliato completamente progetto, palesando dei limiti evidenti. Ricciardo e Norris hanno chiuso, rispettivamente, al quattordicesimo e quindicesimo posto in Bahrain. E’ andata meglio ai piloti dell’Alpine che hanno strappato i primi punti stagionali. Esteban Ocon ha tagliato il traguardo in settima posizione, mentre Fernando Alonso ha ottenuto la nona posizione.

L’ex team Renault è stata preceduta sia dalla Haas di Kevin Magnussen che dall’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, oltre agli inarrivabili piloti di Ferrari e Mercedes. L’Alpine sembra rimasta l’auto di metà classifica della scorsa stagione, ma la McLaren, dopo essersi giocata il terzo posto in graduatoria costruttori nel 2021, è letteralmente crollata. Andreas Seidl, team principal della McLaren, vuole che la FIA chiarisca i legami tra i team associati alla Ferrari, in merito alla condivisione della tecnologia.

Le squadre “B” sono state attenzionate in passato per ragioni plausibili. Come non ricordare la RP20 che in sostanza era una Mercedes W10 riverniciata di rosa. La protesta della squadra francese portò ad una lunga indagine della FIA. Alla Racing Point vennero sottratti 15 punti dal campionato costruttori e venne comminata una multa di 200.000 euro per vettura per l’illegalità dei condotti del sistema frenante. Furono, in sostanza, giudicati troppo simili a quelli dell’auto tedesca dell’anno precedente.

La Haas ha sempre avuto un legame molto forte con la Ferrari. La squadra americana, sin dal suo arrivo in F1, ha beneficiato di una condivisione di parti della sua vettura con la squadra italiana. A Motorsport.com Seidl ha dichiarato: “Non è un segreto che, in generale, questi rapporti che esistono all’interno delle normative, così come sono stabiliti, ci riguardano. Il nostro punto di vista è che in futuro dovremo assicurarci che la Formula 1 sia un campionato tra 10, 11 o 12 veri costruttori“.

Dal nostro punto di vista, la F1 dovrebbe essere un campionato con così tante squadre in cui l’unica cosa quello che è consentito condividere è la centralina e il cambio. Il resto lo devi fare. Sappiamo che nel momento in cui si va oltre, c’è chiaramente un cambiamento o un trasferimento di proprietà intellettuale, che modifica direttamente le prestazioni della vettura. E non è quello che dovrebbe essere la F1“, ha concluso Seidl.

La protesta dell’Alpine

Otmar Szafnauer dell’Alpine, a F1 TV, ha tuonato: “La preoccupazione è che coloro che condividono le gallerie del vento possono prendere un caffè insieme e soprattutto se sono partner e dicono davanti a un caffè ‘Come è andato l’ultimo piano che hai provato?’ Non bisogna andare in quella direzione, non va bene così“.

L’ex team principal dell’Aston Martin, infine, ha detto: “Ovviamente non è successo all’Aston/Mercedes perché avevamo processi robusti. E non c’erano opportunità di caffè tra i nostri rispettivi aerodinamici. Ma ciò potrebbe accadere se gli aerodinamici vivessero nello stesso posto, usassero lo stesso tunnel, usassero la stessa mensa. Abbiamo avuto la fortuna di usare una galleria del vento nei fine settimana e la Mercedes lo ha fatto durante la settimana. Gli aerodinamici non potevano nemmeno vedersi“.

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