MotoGP, il dramma di Marc Marquez: ecco cosa ha rischiato

Marc Marquez sembra definitivamente guarito dalla diplopia. Uno specialista di oftalmologia ci spiega cosa sia la “visione doppia”.

Nella prima uscita in un Gran Premio dopo l’ultimo infortunio dello scorso novembre Marc Marquez sembra in forma quasi smagliante, anche se non potrà certo adagiarsi sugli allori. La diplopia fortunatamente è solo un ricordo ma anche una minaccia che potrebbe ripresentarsi in caso di incidenti. In tanti si sono chiesti cosa fosse questo disturbo visivo, fino a pochi mesi fa in pochi ne avevano sentito parlare.

Marc Marquez (foto Ansa)
Marc Marquez (foto Ansa)

A dare un ragguaglio sulle colonne del giornale spagnolo Sport.es è il professor Bernardo Sánchez Dalmau, un esperto oculista della MiVisión – Clínica Mi Tres Torres, che fa chiarezza sul malessere che ha colpito il campione di Cervera, costringendolo a non guidare una moto per ben due mesi e a tenere qualche esercizio fisico a tiratura limitata durante l’inverno: “La diplopia è il nome tecnico della doppia visione e consiste nel vedere lo stesso oggetto due volte. Gli oggetti possono essere focalizzati in senso orizzontale, verticale o obliquo. Può essere unilaterale (ad un solo occhio), di solito è dovuto a cause oftalmologiche, cioè un disturbo intrinseco dell’occhio, della cornea, del cristallino o della retina”.

La diplopia del campione MotoGP Marc Marquez

Marc Marquez ha sofferto di diplopia ad entrambi gli occhi, la forma più comune che si manifesta quando entrambi gli occhi sono aperti e scompare se un occhio rimane chiuso. Agli inizi di novembre l’otto volte iridato della Honda è caduto dalla sua moto da enduro con cui si stava allenando nei pressi di Cervera, rimediando una botta al nervo ottico che ha scatenato il problema visivo. “Di solito non è frequente negli atleti e quando appare è di solito di causa traumatica – ha aggiunto il dott. Dalmau -. Può comparire in caso di lesioni alla testa”.

Le soluzioni sono due: l’intervento chirurgico o la terapia conservativa. “Se dopo diverse settimane o mesi non si vede un miglioramento spontaneo, si può tentare di compensare il deficit con il trattamento con tossina botulinica nel muscolo oppure optare per interventi chirurgici. A volte può essere necessario più di un intervento sui muscoli per correggere il disturbo”.

Fortunatamente a Marc Marquez è bastato attendere poco più di un mese e sostenere diverse visite di controllo durante l’inverno, senza dover ricorrere al bisturi. Alla vigilia del nuovo Mondiale l’attenzione è maggiormente focalizzata sull’omero destro che richiede ancora un lungo periodo di fisioterapia.

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