Verstappen, la verità su Abu Dhabi: ecco come ha vinto il mondiale

Max Verstappen ha raccontato il sorpasso decisivo su Lewis Hamilton che gli è valso il titolo. L’olandese ora punta alla riconferma.

Il Gran Premio di Abu Dhabi 2021 è destinato a restare per sempre nella storia della F1. Max Verstappen è diventato il primo olandese a laurearsi campione del mondo, risultando il 34esimo pilota a salire sul trono iridato. Lewis Hamilton ha dovuto abdicare dopo quattro anni di dominio incontrastato, dovendo rimadare l’appuntamento con l’ottavo titolo.

Verstappen (ANSA)
Verstappen (ANSA)

La gara di Yas Marina è costata il posto di direttore di gara a Michael Masi, che nel 2022 verrà rimpiazzato da Eduardo Freitas e Niels Wittich, provenienti dal mondiale endurance e dal DTM. Quanto accaduto nei giri finali ha condotto la FIA a svolgere una lunga analisi per evitare di ripetere gli errori dell’australiano, disponendo una vera e propria sala VAR che occorrerà per fare da supporto ai giudici di gara.

Tutto ciò non nasconde, ovviamente, i meriti di un fenomeno straordinario come Verstappen, nato con l’obiettivo, ora raggiunto, di vincere il mondiale di F1. L’olandese ha debuttato con la Toro Rosso quando era ancora minorenne, con soli 17 anni di età sulla carta d’identità. Nonostante qualche errore di troppo e manovre pericolose, il figlio di Jos aveva subito dimostrato di che pasta fosse fatto, convincendo Helmut Marko a promuoverlo in Red Bull sin dalle prime gare del 2016.

Tutti ricorderanno il GP di Spagna di quell’anno, la sua prima corsa con il team di Milton Keynes che riuscì a vincere davanti alle Ferrari, resistendo per tutta la gara al più veloce Kimi Raikkonen. Quel giorno, Super Max mostrò di avere la stoffa del vero campione, anche se gli errori si susseguirono anche nel biennio successivo, alternati a prestazioni da fenomeno.

Lo switch mentale avvenne a Monaco nel 2018, quando andò a schiantarsi nelle ultime libere mandando al vento una pole position sicura ed una vittoria scontata. Da quel momento in poi, tranne pochissime volte, Max è stato semplicemente perfetto, caricandosi sulle spalle un team che da troppi anni attendeva la riscossa.

La partnership con la Honda si è rivelata azzeccatissima, e nel 2021 ha avuto finalmente l’auto per giocarsi il campionato. Se escludiamo l’incidente nelle qualifiche di Jeddah (poi rivelatosi ininfluente), l’orange è stato incredibilmente bravo nel gestire la pressione di una lotta mondiale, un qualcosa che mai gli era capitato in passato. Farlo contro un colosso contro Hamilton e la sua astronave Mercedes dev’essere stato ancor più soddisfacente, ed il futuro è tutto suo.

Verstappen, la spiegazione del sorpasso ad Hamilton

Il Gran Premio di Abu Dhabi si è deciso negli ultimi giri, con la Williams di Nicholas Latifi che si è schiantata contro le barriere di protezione chiamando in causa la Safety Car. A quel punto, la Red Bull ha chiamato ai box Max Verstappen per montargli un treno di gomme Soft fresco, per tentare un assalto a Lewis Hamilton nel finale.

La corsa è ripartita all’ultimo giro, con l’olandese che è riuscito a beffare il rivale grazie ad una gran staccata alla Curva 5, un punto che solitamente non viene sfruttato per attaccare l’avversario. La manovra ha sorpreso anche lo stesso Lewis, reo di aver lasciato la porta totalmente spalancata.

Verstappen ha raccontato quella manovra nel documentario di “Viaplay“, dichiarando: “Lui (Lewis) non si aspettava che lo sorpassassi lì, in quella curva. Poi sono riuscito a difendermi sui due rettilinei perché avevamo meno carico aerodinamico quel fine settimana, quindi ottenni una maggiore velocità massima”

Ho deciso di attaccare subito, per poi difendermi nei due allunghi, sapevo che non mi avrebbe risuperato dal momento che non c’era il DRS. Dunque, ho cercato di forzare i tempi con una staccata aggressiva, per poi allungare nell’ultimo settore“. Tuttavia, Max ha anche ricordato gli istanti dell’impatto di Nicholas Latifi, quando ormai il mondiale sembrava perduto.

In quel momento ho cercato di chiudere il gap. Sapevo che non avrei colmato un divario di undici secondi in cinque giri, ma mi sono detto: “Non mi arrenderò ora e guiderò al massimofino al traguardo. Darò tutto me stesso per far sembrare che non sia facile.” Non ero davvero felice in quel momento. La macchina di Latifi era in un punto scomodo per essere rimossa, ma per fortuna ce l’hanno fatta ed hanno dato bandiera verde proprio nel giro finale“.

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