Ferrari, che guaio: la crisi russa può pesare anche sulla Rossa

La Ferrari segue quanto sta accadendo tra Russia ed Ucraina. Secondo l’esperto, il Cavallino dovrebbe rinunciare ad uno sponsor.

In casa Ferrari continua il lavoro per scoprire al meglio la F1-75, monoposto che ha stupito per le soluzioni tecniche adottate e che punta a fare scuola. La nuova rossa sta macinando chilometri con Charles Leclerc e Carlos Sainz, in attesa di importanti novità tecniche che arriveranno in Bahrain.

Ferrari (Twitter)
Ferrari (Twitter)

La concorrenza, ovviamente, non sta a guardare, dal momento che la Mercedes potrebbe portare una vera e propria versione B nei test di Sakhir, cosa fatta anche nel 2019. Il Cavallino sta lavorando duramente per ottimizzare il proprio potenziale, con l’affidabilità che appare già una certezza.

Nei primi due giorni di test, la Ferrari ha percorso ben 302 giri sommando quelli completati dai due piloti, circa una settantina in più rispetto a Mercedes e Red Bull. Nella mattinata odierna, il monegasco ha girato leggermente di meno rispetto a Max Verstappen e George Russell, ma non certo per problemi tecnici.

Charles sta lavorando duramente sulla raccolta dati, per cercare di scoprire quante più cose possibili sulla nuova rossa. Tra i problemi da risolvere ci sono gli innumerevoli sobbalzi in rettilineo causati dall’effetto suolo, che si possono racchiudere nella definizione di porpoising di cui ha parlato Mattia Binotto.

La F1-75 è tra le monoposto che ha ravvisato in maniera più importante questo fenomeno, ma il team principal della Scuderia modenese ha rassicurato sul fatto che questo piccolo guaio verrà risolto in fretta. Purtroppo, c’è anche qualcosa di ben più grave da fronteggiare in questo momento, e riguarda la crisi internazionale scatenata dall’invasione russa in Ucraina.

Il Circus ha annunciato poco fa, tramite un comunicato ufficiale, che il Gran Premio di Russia previsto tra il 23 ed il 25 settembre è stato cancellato, mentre la Haas ha eliminato la bandiera russa dalla sua livrea ed anche lo sponsor Uralkali, azienda di proprietà del padre di Nikita Mazepin.

Ferrari, Kravitz ed i dubbi sullo sponsor russo

La Ferrari ha un discreto legame con il mondo sportivo e le aziende russe: uno dei piloti di punta della Driver Academy proviene appunto da quel paese, e risponde al nome di Robert Schwartzman. Il giovane disputerà il terzo campionato di Formula 2 in questo 2022, ed a fine gennaio ha girato a Fiorano con la SF71H assieme a Charles Leclerc e Carlos Sainz.

La rossa è da anni legata all’azienda di informatica Kaspersky, e su questo argomento si è espresso Ted Kravitz a “SKY Sports“: “Apprezzo la decisione della Haas di rimuovere la bandiera russa dalla livrea, è stata la mossa giusta. Quello che non riesco proprio a capire è cosa sta succedendo con lo sponsor. Gli Uralkali non sono ancora stati sanzionati, come sappiamo, e nemmeno Dmitri Mazepin, il padre di Nikita“.

E non ho ancora visto la Ferrari togliere anche il loro sponsor russo dalla macchina. Questo mi solleva domande su cosa sta succedendo all’interno di questa squadra, lo ritengo un segnale davvero molto preoccupante“. Il caos, in un periodo del genere, sta regnando sovrano, ma la speranza di tutto il mondo è che presto le cose possano calmarsi.

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