Jorge Lorenzo torna a parlare di Valentino Rossi: questo il loro segreto

Bella intervista concessa da Jorge Lorenzo in Spagna, dove ha raccontato alcune cose importanti della sua vita da pilota e da uomo.

La carriera di Jorge Lorenzo nel Motomondiale è stata sicuramente soddisfacente. Ha conquistato la bellezza di cinque titoli. In totale 296 gare, 68 vittorie, 152 podi e 69 pole position. Un bottino niente male.

Jorge Lorenzo e Valentino Rossi (GettyImages)
Jorge Lorenzo e Valentino Rossi (GettyImages)

Sicuramente il maiorchino è un po’ dispiaciuto per non essere riuscito a vincere il mondiale MotoGP anche con la Ducati. Proprio quando stava cominciando ad andare forte, il team di Borgo Panigale aveva ormai deciso di non confermarlo per puntare su Danilo Petrucci. Un rimpianto che hanno anche nella squadra bolognese.

E certamente il pentacampione iridato non è neppure entusiasta di come ha concluso la sua carriera con la Honda nel 2019. Quello fu un anno difficoltà tecniche e problemi fisici e alla fine decise di ritirarsi, anche se la successiva firma come tester Yamaha aveva riacceso le speranze di un ritorno. Il Covid, però, le ha spazzate via dato che i piani di correre alcune gare da wildcard sono saltati.

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Jorge Lorenzo ha concesso una bella intervista alla trasmissione Las Tres Puertas su RTVE e ha raccontato un po’ di sé, andando nel profondo anche. Ad esempio ha fatto un’ammissione importante: “Una delle sensazioni più bella della mia vita è stata quando sono stato innamorato. E quando sono stato campione del mondo. Queste sono due sensazioni super forti. Anche avere un figlio deve essere bello”.

Per quanto riguarda la sua carriera da pilota, ha spiegato cosa gli manchi oggi che ha smesso e si sta godendo semplicemente la vita: “Mi manca il meglio, la sensazione di vincere e di testare alcuni pezzi per migliorare i tempi. Quello che non mi manca è la pressione. La cosa peggiore poi sono gli infortuni e il pericolo”.

A proposito di infortuni, il maiorchino conferma che il problema fisico avuto nel 2019 dopo l’incidente di Assen ha avuto un ruolo determinante nel portarlo a scegliere di ritirarsi: “Mi sono infortunato alla schiena, due vertebre si sono schiacciate e lì ho cambiato mentalità”.

Già quando era ragazzino aveva rischiato di dire addio alle corse, sempre per via di un infortunio: “A 14-15 anni mi sono rotto clavicola e polso, in ospedale avevo le convulsioni. Mio padre mi disse ‘smettiamola con questa merda’, ma io ho stretto i denti e ho detto ‘no, dobbiamo continuare’”. La sua volontà di proseguire a gareggiare per realizzare i sogni che si era prefissato ha avuto la meglio.

Gli è stato domandato anche di Valentino Rossi, che è stato suo compagno di squadra in Yamaha e con il quale ha avuto rapporti di alti e bassi: “Più stavamo lontani e più andavamo d’accordo. In Yamaha parlavamo perché non avevamo scelta, ma se potevamo ci evitavamo. Quando è andato in Ducati lui e quando poi ci sono andato io, ci siamo trovati meglio. Ora andiamo d’accordo”.

Non è facile avere un rapporto con un rivale che corre nello stesso team. Quando si lotta per lo stesso obiettivo diventa tutto più complicato. Piloti che sono amici o che comunque hanno un rapporto idilliaco pur battagliando per il titolo rappresentano una rarità.

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