Verstappen a rischio squalifica? Lui fa il punto sulla situazione

Dopo una serie di penalità accumulate lo scorso anno che lo mettono a rischio anche nel 2022, Verstappen smorza le polemiche sugli steward.

Se c’è un pilota che si è sentito bersagliato da inizio stagione dagli steward della F1 quello è Max Verstappen. A più riprese l’olandese e la Red Bull si sono lamentati di un comportamento troppo duro nei suoi confronti. Diverse le decisioni che hanno portato a delle penalità per il pilota, anche se, a dirla tutta, il finale di Abu Dhabi ha quasi completamente compensato quanto accaduto nell’arco dell’intera annata.

Max Verstappen, campione del mondo 2021 (foto di Mark Thompson/Getty Images)
Max Verstappen, campione del mondo 2021 (foto di Mark Thompson/Getty Images)

In realtà però, a ben vedere, la colpa delle penalità inflitte nel corso dell’anno a Verstappen sono più da addebitare al direttore di gara Michael Masi. Ma non sono mancati momenti di grande tensione con gli steward. Vedi quanto accaduto a Monza, con il contatto alla prima variante con Lewis Hamilton, di cui l’olandese è stato ritenuto responsabile.

Verstappen a rischio ma “perdona” gli steward

Adesso, a inizio 2022, l’olandese della Red Bull si ritrova con sette punti di penalità e se ne accumulerà altri cinque prima del Gran Premio d’Italia di settembre sarà il primo pilota da quando esiste l’attuale sistema a scontare un GP di penalità. E il rischio è davvero alto, visto il livello di tensione che si è avuto lo scorso anno con Hamilton.

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In realtà però Verstappen sostiene che non ci sono problemi da parte sua con gli steward e prova così a stemperare quei toni che si erano accesi in più di una occasione nel 2021. “Nel complesso, ho avuto un ottimo rapporto con gli steward, anche quando li ho visti. Non c’è cattivo sangue tra di noi”, ha detto il campione del mondo a Motorsport-Total.

Anzi, addirittura difende il direttore di gara e gli stessi steward per quanto accaduto a Yas Marina nell’ultimo atto della scorsa stagione, quando dopo l’incidente di Latifi fu chiamata la safety car e non la bandiera rossa, che poi ha portato a un solo giro (quello finale) in cui i due contendenti al titolo si sono dati battaglia. In quell’occasione le polemiche si sono accese perché è stato consentito solo alle vetture tra il leader Hamilton e il secondo classificato Verstappen di sdoppiarsi e di andare in fondo al gruppo, e non gli altri più indietro.

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Ma è proprio l’olandese a scagionare tutti: “A Baku quest’anno è stato lo stesso con Mazepin. Per me era del tutto normale quello che è successo. Forse le persone non lo ricordano, ma è già successo. L’hanno già fatto”. In quella occasione infatti la Haas di Mazepin fu l’unica vettura ad essersi sdoppiata quando la Safety Car era entrata per l’incidente di Lance Stroll.

Insomma, Verstappen prova a mettersi alle spalle il passato, almeno a parole, e così anche la Red Bull. Vedremo se questa tattica servirà per evitare nuove penalità.

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